Prodigal Son torna con la puntata numero sei della seconda stagione. Sarà piaciuta alla nostra Alessia? Qui la recensione della precedente.

Progetto grafico a cura di Francesca Poggi
Questa è una recensione obbligatoriamente con spolier, altrimenti non saprei cosa dirvi. E perché vi starete chiedendo? Il problema è che non è una “vera puntata”: quasi tutto quello che succede è solo un sogno. Ma andiamo con ordine.
Jessica e Martin si sono alleati per convincere Malcolm a dire ad Ainsley la verità su quello che è successo a Nicholas. Malgrado la sua mente lo abbia rimosso, lei lo ha ucciso e tutte le precauzioni che Bright ha preso per proteggerla rischiano di avere terribili conseguenze.
L’omicidio di questo episodio si svolge in un vecchio edificio art-deco. L’architetto incaricato del restauro viene trovato ucciso.
Tutto gira intorno all’ascensore che viene aggiustato. Come si dice: nessuna buona azione resta impunita.
Per una serie di eventi assolutamente sfortunati, Martin sbatte la testa e ha un trauma cranico che da inizio a un “what if?” particolarmente complicato.
Cosa sarebbe successo se Martin non fosse stato arrestato?
Come sarebbe la famiglia di Malcolm, o meglio, come lui la vorrebbe?
E come sarebbe la vita del nostro geniale detective?
Scopriamo inoltre che è innamorato, anche se vedo difficile che il nostro eroe riesca a portarla sul piano concreto.
Dopo la tragica morte di Eve nella stagione precedente, pensavo non sarebbe più successo, ma in fondo era nell’aria.
Di chi è innamorato? Beh, no, questa non ve la dico, lascio che vi godiate la quasi sorpresa, e il quasi è già un grande indizio.
E mentre immagina o sogna o qualsiasi altra cosa stia facendo, il cervello geniale di Malcolm riesce pure a risolvere il caso. Nulla di tutto ciò che vedrete è reale come vi ho già anticipato prima, tranne l’ultima scena… oh quella vale tutta la puntata. Spettacolare nella sua assoluta semplicità: una frase breve, appena bisbigliata ma potente quanto una bomba atomica.
Dopo tutto questo forse se vi starete chiedendo se la puntata mi sia piaciuta o no e la risposta è assolutamente sì, al 100%. Ci si mette un po’ a comprendere la “realtà” di quello che sta succedendo, ma è proprio questo il bello. Sicuramente è un episodio di transizione, ma avvincente, appassionante e intrigante. In fondo il sogno di ogni lettrice o spettatore è quello di entrare completamente nella testa del personaggio ed è esattamente quello che in questa puntata ci viene servito su un piatto d’argento.
Vi lascio con il promo del prossimo episodio di Prodigal Son.