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Recensione: “Più forte di prima” di Danielle Steel

Ciao fenici, oggi Aina ha recensito per noi il libro “Più forte di prima” di Danielle Steel

Madre di due figlie affezionate, sposata ad Andrew, un marito ricco e devoto, Sydney conduce una vita perfetta. O almeno così crede. Fino a quando, all’improvviso, Andrew muore in un incidente stradale e Sydney scopre di essere stata esclusa dal suo testamento. Come se non bastasse, le figlie di Andrew, avute dal suo primo matrimonio, le comunicano che entro un mese deve lasciare la casa. Senza più al suo fianco l’uomo che aveva amato come nessun altro e per il quale aveva rinunciato alla sua carriera di stilista, sul lastrico, senza casa e lavoro, per Sydney la tentazione di lasciarsi andare alla disperazione è forte. Così, quando Paul Zeller, un uomo affascinante che lavora nel campo della moda, le offre un lavoro come designer, lei accetta. Ben presto, però, lo sfavillante mondo della moda rivela a Sydney il suo volto più oscuro. Sola e ingenua, circondata da personaggi disonesti, la donna viene coinvolta, a sua insaputa, in commerci illeciti che le procurano grossi guai con la giustizia. Ora Sydney ha davvero toccato il fondo, e se vuole riprendere di nuovo in mano le redini della sua vita deve fare appello a tutte le sue risorse con coraggio e dignità. Non sarà facile, ma i suoi sforzi saranno ripagati e finalmente ritroverà il posto che si merita nel mondo.

Fonte della trama. Amazon

Con tutto il rispetto per questa casa editrice prestigiosa e per il nome altisonante dell’autrice, devo ammettere, con mio sconcerto, che si tratta di uno dei peggiori romanzi che io abbia letto quest’anno.

La trama basa le dinamiche sull’ingenuità e mancanza di lungimiranza della protagonista: alla morte prematura del marito miliardario, Sydney si accorge che il regime di separazione dei beni e la dimenticanza di modificare il vecchio testamento la estromettono, di fatto, dall’eredità. Rimasta senza fondi, cerca un lavoro nel settore della moda, ma finisce alle dipendenze di uno squalo mascherato da persona amichevole e comprensiva.

Terminare il libro è stata un’impresa soprattutto per il modo in cui è scritto: il testo sembra essere un riassunto, un elenco di fatti che si succedono cronologicamente, raccontati “a volo d’angelo”, senza dare risalto ai momenti principali e inondando, invece, le pagine di dettagli inutili.

I dialoghi sono di plastica, i personaggi sono piatti e privi di caratterizzazione, il che rende il racconto avaro di empatia, di emozioni. Ne risulta a una lettura poco coinvolgente e piuttosto monotona.

È uno stile asettico, con narratore non focalizzato (ovvero è scritto in terza persona ma non si limita, come spesso accade nei romance, a entrare nei pensieri della protagonista, spazia invece nella testa di tutti gli altri vari personaggi, aggiungendo talvolta persino i commenti dell’autore), cosa che spesso crea confusione.

Si aggiunga il fatto che la storia è per buona parte inconsistente, con lunghissime premesse e divagazioni, e con ridondanze ripetute non una, non due, ma anche cinque-sei volte.

Per una buona metà del romanzo non c’è l’ombra né di una trama rosa, né di una trama thriller. L’uomo “dei sogni” arriva per pura casualità a tre quarti di romanzo, senza avere un ruolo sostanziale nella trama, in barba alle regole di buona scrittura.

Non aiuta il fatto che la protagonista sia una donna passiva, remissiva e priva di acume. Il fatto che sia rimasta delusa perché il fidanzato della figlia non le abbia chiesto il permesso di prendere sua figlia in sposa mi ha lasciata allibita, così come il sollievo quando l’altra figlia ha lasciato un fidanzato che amava ma che aveva un passato troppo difficile per poter essere di compagnia alle feste.

Ho regalato una stellina in più in riconoscimento della traduzione e dell’editing, in quanto il testo è privo di errori o refusi.

Ecco come avviene la loro prima volta:

«Ne è valsa la pena aspettare», disse lui, stupito dall’intensità dell’amplesso. Sydney lo guardò con un sorriso.

«Non sai quanto lo desiderassi, ma non ritenevo giusto farlo fino a quando non avessimo saputo cosa sarebbe successo realmente.»

Mi spiace non poter consigliare questo libro alle lettrici che seguono Romanticamente Fantasy, ma sono certa che, qualsiasi sia il vostro genere di riferimento, possiate trovare di meglio, anche e soprattutto tra le autrici e gli autori italiani.

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