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Recensione: “Parigi, amore e altri disastri” di Marta Savarino

Trama

Nadia ha trent’anni, un lavoro impegnativo ma che le piace, una famiglia che le vuole bene e un problema: è innamorata del suo capo dal primo momento in cui l’ha visto e che ha respirato il suo profumo. Un giorno, però, decide di dare le dimissioni e allontanarsi da lui, Andrea. Ha già la lettera di licenziamento in mano pronta a essere consegnata quando l’uomo la sorprende invitandola a cena. Nadia accetta e finiscono con il passare la notte insieme. Quando al mattino si risvegliano nello stesso letto, Andrea la illude facendole credere di essere interessato ad avere una relazione con lei e le fa delle promesse che sa di non poter mantenere. Le dà un appuntamento a cui non si presenta e a questo punto Nadia, infuriata e sconvolta, dà davvero le dimissioni e lascia Torino per fuggire a Parigi dagli zii, dove è decisa a ricominciare una nuova vita lontana dal passato che l’ha ferita e, soprattutto, lontana da Andrea. Per uno strano scherzo del destino però i due si incontreranno proprio a Parigi. Andrea, nel rivedere Nadia, capisce di aver sbagliato ad abbandonarla in quel modo e farà di tutto per riconquistarne la fiducia ma soprattutto il cuore, anche se non sarà un’impresa facile: Nadia è paranoica, a volte folle, cinica, sarcastica e con un cervello che proprio non vuole saperne di spegnersi un secondo. Tuttavia, Nadia ha ancora il cuore a pezzi e superare la diffidenza nei confronti di Andrea sarà tutt’altro che facile!

Recensione

Osservò la torre di metallo simbolo della città e aveva l’impressione di guardare una cartolina. Poteva capire perché i parigini la amassero così tanto, così come comprendeva perché quello fosse per Nadia il luogo più romantico della città. Parigi era piena di angoli meravigliosi ma soltanto lì potevi godere tutta la sua magia. Lì con la Tour Eiffel davanti agli occhi.”

La mia recensione inizia da questa citazione perché la sento mia; le sue parole racchiudono tutto il mio amore per questa meravigliosa città. In verità l’intero romanzo trabocca di citazioni, fotografie bellissime ed evocative della Ville Lumière, spruzzate qua e là come a voler colorare una tela bianca e immacolata, tanto da creare una culla perfetta per un romance dolcissimo, divertente, disastroso come esprime il titolo stesso. La città dell’Amore si rende protagonista e, allo stesso tempo, spettatrice silenziosa della fuga di Nadia, trentenne dal cuore infranto, delusa dall’amore della sua vita Andrea, nonché suo capo, dal quale scappa, lasciando la sua Torino per trovare rifugio e pace in quella che lei considera la sua seconda casa, dove in effetti viva la sua famiglia: la zia Carla, il marito Serge e la cugina Angelica.

Ho compiuto trent’anni da qualche mese quindi vado per i trentuno . Ma preferisco comunque dire che ne ho ventinove più uno.

Pronta a rimettere tutto in discussione, Nadia abbandona un lavoro sicuro e ben pagato, la sua casa, i suoi genitori e la sorella, e in ultimo. ma non meno importante. Andrea. Una lettera di licenziamento rimasta sospesa in un limbo per quasi 24 ore sarà il suo biglietto di addio, ma anche il suo primo passo verso un nuovo futuro, forse.

Ma sì dopo tutto io sono una di quelle che guarda film porno e fino all’ultimo spera che lei e lui si sposino… sono troppo romantica e credo nelle favole!

Quello che Nadia non si aspetta è che pur rivoltando la sua vita come un calzino, stravolgendola in tutto e per tutto, a partire dal vivere in un’altra città, in un’altra casa, scegliendo un lavoro agli antipodi da quello che aveva abbandonato, passando da un nuovo look a un nuovo taglio di capelli, confezionandosi un fidanzato su misura per il suo ormai sterile cuore, l’unica cosa che non subirà nessun cambiamento è la forza dell’amore che prova per l’uomo dal quale è scappata e per il quale, soprattutto, ha messo in atto questa folle rivoluzione: ‘Lo Stronzo’. Già, sì, perché questo è uno dei tanti appellativi, sicuramente il più quotato, dedicati ad Andrea e che spesso ci faranno sorridere, sebbene uno come lui, più che altro la voglia di ridere di sicuro sappia toglierla. Sì, perché il prologo di questa vicenda mette Andrea nel gradino più alto degli ‘Stronzi’ di tutto il pianeta ma, fate molta attenzione a tutto ciò che potrà apparirvi scontato, persino l’epilogo stesso, di cui peraltro l’autrice sembra non volere far segreto, perché vi stravolgerà… et voilà, vi trasporterà in una roulette di deliri oltre ogni immaginazione, una centrifuga di situazioni, sentimenti, personaggi a cui non riuscirete a resistere e ai quali vi arrenderete. Al punto che, tutto ad un tratto,  inizierete a commuovervi e tifare per Andrea, a pensare a lui come un pulcino bagnato bisognoso di cure. Ma come è possibile, direte voi? Beh, ricordatevi che vi trovate nella città dell’Amore, di cui l’autrice, come un’esperta maga, conosce ogni segreto, atto a diventare una pozione prodigiosa. Con il suo stile narrativo dirompente, audace, sincero, rende liberi i suoi protagonisti, sciogliendo loro le briglie e lasciandoli galoppare nella prateria dei loro sentimenti, pazzie, manie e fobie! Se questo romanzo fosse un vino sarebbe un delizioso e raffinato champagne, irriverente e frizzante, come le sue favolose bollicine. Queste famose bollicine rappresentano ciò che nella vita non è possibile controllare, a dispetto anche della ragione. L’Amore alla fine, vince sempre.

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Recensione a cura di:

LadyLightmoon

Editing a cura di:

Elettra

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Veronica.Lady Shanna

Admin Founder Romanticamente Fantasy Sito. Mi piace leggere e grazie a quest'amore ho conosciuto tante splendide persone. Adoro quasi tutti i generi di libri... e anche per quelli che non sono i miei preferiti di solito tendo a non giudicarli prima di averli letti questo per avere una mia opinione personale e non lasciarmi influenzare da quanto sento in giro come commenti e recensioni. Infatti, tendo a prendere quest'ultimi come linee guida non come verità assolute...

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