A volte basta tenersi per mano per dirsi tutto.
Rowan Areno ha solo sedici anni, ma la vita l’ha già messa a dura prova. Solo pochi mesi fa era una normale ragazzina, che amava ridere e divertirsi con le amiche, poi suo padre – il suo forte, infallibile papà – si è suicidato, lasciando a lei e sua madre solo un mucchio di domande destinate a rimanere senza risposta. Sono passati alcuni mesi ormai da quel terribile giorno di maggio, ma Rowan non è ancora riuscita a fare davvero i conti con il trauma della perdita. Non capisce come suo padre abbia potuto scegliere di abbandonarla, come abbia potuto compiere un gesto così estremo. Rowan è a pezzi, ma proprio quando ormai ha perso la speranza, ritrova Eli, un ragazzo con cui aveva condiviso un’unica, magica serata prima che la sua vita andasse in rovina. Anche lui è stato ferito, anche lui ha perso qualcuno che amava. Rowan ed Eli insieme, tenendosi per mano, forse possono cercare di resistere, di rialzare la testa, di dare un senso al passato e lasciarselo alle spalle…
Può un avvenimento cambiare il tuo destino? Rowan di sicuro non lo credeva possibile, ma dal giorno in cui suo padre, poliziotto decorato, non è riuscito a salvare la vita di Corey che si butta da un cavalcavia insieme al figlio di 3 mesi Sammy, tutto è cambiato. Suo padre viene sospeso dal servizio, e oltre a quello che la gente gli sputa addosso, lui stesso si sente responsabile per quelle morti, ma non si può fermare chi ha deciso di farla finita, niente avrebbe convinto Corey a non gettarsi. Il padre di Rowan va in depressione nonostante l’indagine alla fine dimostri che aveva fatto il possibile, lui non riesce a perdonare se stesso e si suicida. La tematica affrontata nel libro è indubbiamente forte. Cosa si innesca nella mente di una persona che decide di farla finita e, soprattutto, che ripercussione ha questo sulle persone che rimangono? Prima di tutto la negazione, poi la rabbia, l’incomprensione, sono tutti sentimenti con cui Rowan si ritrova a fare i conti.
“È solo che ci sono così tante cose che ancora non capisco e, chi lo sa, forse è proprio questo il punto. Forse non capirò mai. Forse devo solo accettarlo e andare avanti”.
Rowan per elaborare la perdita del padre comincia a tenere un diario di lutto, in cui parla con suo padre e gli pone le domande e i dubbi a cui lui non potrà mai rispondere.
“Sapevi che gli individui nelle cui famiglie è avvenuto un suicidio rischiano molto più degli altri di suicidarsi in futuro?”
“Odio il modo in cui sei morto. Mi vergogno che tu abbia deciso di lasciarci, come se quello che avevamo come famiglia non fosse abbastanza per tenerti qui. Come se io non fossi abbastanza per farti restare.
Mi vergogno di quello che probabilmente questa situazione dice al mondo, odio il modo in cui mi guarda la gente adesso, come se fossi così misera da non essere nemmeno in grado di tenere in vita mio padre, o tanto orribile che ti sei ucciso solo per liberarti di me.”
In mezzo a tutto questo c’è Eli, anche lui era presente sul cavalcavia quel giorno e, all’inizio, è questo che li accomuna. Poi quando il mondo di Rowan viene stravolto, per forza di cose, la loro amicizia viene messa da parte. Ma Eli è l’unico che può capirla perché anche lui ha perso il padre. È con lui che Rowan ricomincia a respirare, con lui non ha bisogno di spiegare o di giustificare le sue reazioni. Indubbiamente è un libro emotivamente forte. Non lo consiglio a chi non piace leggere di tematiche così importanti. Per chi invece ama i new adult, questo è il libro per voi, mi raccomando leggetelo con la scorta di Kleenex.