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Recensione: New Amsterdam – 3×02

“Essential Workers” è il secondo episodio della terza stagione di New Amsterdam; ce ne parla come sempre Wicked Wolf. Qualora lo vogliate, potete trovare qui l’episodio pilota.

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progetto grafico di Francesca Poggi

Facciamo così, Fenici: io continuo a recensire New Amsterdam, ma voi mi pagate la terapia perché sta diventando una cosa proibitiva.

Avevamo lasciato i medici alle prese con le conseguenze emotive della pandemia, mentre il collega e amico dottor Kapoor giace in terapia intensiva, col cuore troppo danneggiato dal virus per potersi risvegliare; ora vediamo se richiamare all’ovile il dottor Reynolds è servito a qualcosa.

New Amsterdam episodio 2

Purtroppo il chirurgo mette le mani avanti e dice subito che l’intervento sarebbe troppo rischioso, preferisce optare per un approccio più prudente che scontenta Max, il quale però ha ben altre incombenze a cui pensare: il suo programma per il contenimento delle prescrizioni di oppioidi ha gravissime ripercussioni sui pazienti stessi.

I restrittivi parametri dati ai medici hanno sì fatto in modo che le persone non diventassero dipendenti da quelle sostanze, ma hanno danneggiato i malati afflitti da dolori cronici. Prima prova a “metterci una pezza” organizzando ritiri settimanali direttamente in ospedale, ma la distanza di molti pazienti rende la cosa improponibile; Max decide quindi di assumere dei racer affinché consegnino il dosaggio settimanale di pillole a casa loro, ma la cosa gli costa l’arresto. D’altronde, come gli fa notare Karen, non è stata una grande idea mandare per strada decine di fattorini pieni di pillole.

La soluzione finale, che accontenta tutti, è “codificare” le pillole in modo che, se qualcuna finirà sulla strada, sarà immediatamente tracciabile.

Ma era davvero di questo che volevo parlarvi? Ovviamente no.

Mentre Vijay giace prima nel suo letto in terapia intensiva e poi in sala operatoria, Ella sta per partorire aiutata da Hellen, e Iggy combatte Bloom che cerca disperatamente di aiutarlo.

Cassian ha appena rifiutato Hellen perché convinto di non piacerle, quando in realtà lei, dopo la pandemia, è spaventata dal contatto fisico, ma non ha tempo di elaborare la cosa perché recandosi da Vijay incontra Ella, che sta iniziando il travaglio; è proprio aiutando la figlia putativa del suo amico, e stringendole la mano quando le contrazioni e la paura si fanno sempre più forti, che la dottoressa Sharpe finalmente inizia a sbloccarsi.

Bloom viene avvertita del fatto che Iggy ha vertigini e sembra avere difficoltà di equilibrio. Quando si reca da lui scopre che lo psicologo non mangia da qualche giorno e lui, messo alle strette, le confida i traumi causatigli dal padre che lo tormentava costantemente per il suo peso; il loro dialogo è qualcosa che spezza l’anima e viene portato sullo schermo con una bravura rara.

Iggy: Una volta, immagino di essere stato alle medie a quel punto, odiavo tutto di me stesso, quindi ho provato a impiccarmi.
Lauren: cosa? Cristo Iggy!
Iggy: No, va bene. Ovviamente non ha funzionato. Ironia della sorte, ero troppo grasso perché l’asta nell’armadio del seminterrato mi reggesse, si è schiantata sulla mia testa e mia madre è venuta ad aiutarmi.

Purtroppo l’apprensione di Lauren scatena in lui una forte rabbia che lo porta a dire cose davvero pesanti alla sua amica, ma è il dolce Vijay a farlo riflettere quando, prima di entrare in sala operatoria, gli chiede di prendersi cura di Ella e del bambino che deve nascere.

Perché Iggy è un buon padre.

Mentre Ella partorisce, Vijay sembra soccombere all’intervento e lo vediamo in una visione: con lui c’è l’amatissima moglie con la quale vorrebbe riunirsi quanto prima, ma lei gli dice che deve nutrirsi e rimettersi in forze per occuparsi di Ella e della sua nipotina, che ha tanto bisogno del suo Daddji.

Crepo.

New Amsterdam episodio 2

Massì, passiamoli questi 45 pensando che il personaggio più buono e prezioso del mondo potrebbe morire!

Di nuovo un episodio straordinario che non dà tregua allo spettatore e valorizza la grande bravura di cui è capace Tyler Sean Labine, attore e comico, che non si è risparmiato dando a Iggy Frome emozioni potentissime e reali; una prova attoriale davvero di livello.

Follie di Max a parte, non c’è nulla di più reale di quanto accade al New Amsterdam, con le sue persone, i suoi medici e i suoi pazienti che vengono colpiti nel modo più naturale possibile da problemi che, in questo caso, sono verosimilmente esacerbati dal Covid, ma non solo: c’è anche innovazione nel fatto che a rappresentare i disturbi alimentari sia un uomo, uno psicologo.

Come sempre, New Amsterdam colpisce con vigore i fan, lasciandoli con molti argomenti su cui riflettere.

Almeno fino alla prossima settimana.

 

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StaffRFS

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