♦ Valerio la Martire, 29 settembre 2016.
Il tempo è finito e la ribellione dei Nephilim ha raggiunto il suo culmine. Lo scontro con gli Eterni e con la legge divina è ormai inevitabile. Mentre le ultime pedine prendono posto sulla scacchiera della guerra, le alleanze che potrebbero portare alla vittoria vacillano, rischiando di far crollare tutto.
La perdita dell’umanità di Jonathan e Alexander che conseguenza porterà? Cosa rimarrà di loro quando la guerra sarà finita? Chi sopravvivrà alla battaglia finale?
Nell’ultimo volume della saga dei Nephilim ogni segreto viene svelato, ogni intrigo viene scoperto.
Quando però tutte le verità saranno rivelate per cosa si potrà ancora combattere?
Ed eccoci arrivati al capitolo finale che tanto ho atteso, visto che il secondo mi aveva lasciato una sorta di malinconia.
La guerra e lo scontro finale si avvicinano, i contrasti si fanno più aspri e i Nephilim sono decisi a porre fine ai giochi messi in atto da Adam e gli Eterni.
Ritroviamo tutti i personaggi che, nonostante i contrasti tra di loro, riescono ad arrivare ad una sorta di tregua per raggiungere lo scopo finale: la libertà.
Ci sono anche Jonathan e Ryan, diventati molto potenti dopo la loro discesa all’Inferno, con poteri che si completano l’un l’altro, nonostante siano di natura opposta: Celestiale e Infernale.
Mi sono ritrovata spesso ad arrabbiarmi con Jonathan per la sua determinazione a non accettare l’amore di Ryan, che è immenso e oltre ogni limite; nel suo ostinarsi a non combattere, fino al momento in cui si rende conto che, con i suoi poteri, potrebbe fare la differenza.
Ho odiato Val/Valerie sin dall’inizio, forse per il suo modo di essere, per la sua voglia di stare sempre al comando, ma mi sono resa conto che il suo era solo uno scudo, una corazza che nascondeva un cuore grande. L’ho salutata/o con molta nostalgia e qualche lacrima.
«Qui finisce ciò che abbiamo iniziato quel giorno sull’attico del grattacielo Feather», stringo la mano in un pugno e inspiro. Mi bagno le labbra e fisso gli occhi incendiati di rosso di Ryan, pronto a mettersi in piedi e teso come una corda di violino.
«Ciò che abbiamo iniziato quel giorno sull’attico del grattacielo Feather è iniziato con un piatto infranto sulle mie ali. Oggi vorrei chiuderlo con questo».
Ci sono molti personaggi coinvolti, tanto che all’inizio facevo fatica a ricordare chi fossero e che ruolo avessero nella storia, ma ho imparato ad amarli e odiarli tutti.
Lilith e il suo tirare le fila di questa guerra eterna tra il bene e il male, che non è la solita lotta tra questi due elementi fondamentali della nostra vita. E’, in qualche modo, capovolta, diventando una peculiarità di questa saga bellissima; Adam, con il suo blaterare sulla condizione inferiore della donna rispetto all’uomo; l’Arcivescovo Leone, un prete bigotto, omofobo e fondamentalista; e ancora: Eva, Mimiteh, Rubicante e, naturalmente Morgan, che ho adorato dal primo istante che ho letto di lui. (Grazie Valerio, e tu sai perché.)
La storia e le vicende sono così ben intrecciate che trovi interessanti tutti i personaggi presenti nel libro, i loro pensieri, i loro dubbi e i loro sentimenti, così genuinamente espressi da coinvolgerti completamente.
Valerio mi perdonerà (Valerio, già lo sai…) , ma il personaggio che ho amato di più in assoluto è Lucifero. Aspettavo di vedere come e perché avesse deciso di coinvolgerlo, qual era il suo scopo. Dovete sapere che il personaggio di Lucifero mi ha sempre affascinato, non l’ho mai visto come un essere cattivo e Valerio ha dato voce ai miei pensieri descrivendolo così come l’ho sempre immaginato: fondamentalmente un angelo, che ha avuto la forza di ribellarsi a delle leggi inique, ma non per questo diabolico, anzi, e capirete perché.
La saga all’inizio non mi aveva convinto molto, devo essere sincera, ma con la lettura dei libri successivi, mi ha entusiasmato parecchio.
La storia d’amore tra Jonathan e Ryan è bellissima perché sussurrata, vissuta insieme alle vite degli altri, ma pur sempre forte e coinvolgente. Adoro come è impostato il libro, con i punti di vista di tutti; le loro impressioni, le loro paure e anche i loro sproloqui, aggiungono pepe all’insieme (leggasi Rubicante e Morgan), e questo è, secondo me, un valore aggiunto.
In conclusione, con questo ultimo capitolo della Saga dei Nephilim, l’autore ha dato il massimo, la storia è coinvolgente, a tratti delicata, in altri cruenta, ma sempre ben incastrata. Consiglio vivamente a chi ancora non ha avuto il piacere di leggerla di farlo, vi assicuro che non ve ne pentirete.
Mi è dispiaciuto molto salutare i personaggi. Spero che in un futuro Valerio ci possa regalare ancora qualcosa di loro, e magari avventurarsi di più nel fantasy; finora ha fatto un buon lavoro, naturalmente nel mio modestissimo parere.
LUCIFER ROCKS!
Recensione a cura di: Maga Magò:
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La saga dei Nephilim:
0. Guerra in Purgatorio – Preludi
1. Guerra in Purgatorio
2. Ribellione all’Inferno
2.5. Ribellione all’Inferno – Interludi
3. Attacco al Paradiso
3.5 Attacco al Paradiso – Epiloghi
Valerio la Martire è nato a Roma il 5 novembre 1981, con due settimane di ritardo. Ha recuperato il tempo perduto mettendosi a scrivere a dodici anni.
Visto che le sue giornate durano 42 ore ha lavorato come barman, commesso, operatore di call centre, animatore turistico e baby sitter. È stato volontario per Greenpeace e per non farsi mancare nulla ha lavorato anche con l’Unhcr e Medici Senza Frontiere.
Tra le sue pubblicazioni, I ragazzi geisha (Ed. Libreria Croce, 2009), libro sulla prostituzione maschile; Stranizza (Bakemono Lab. 2013), storia d’amore omosessuale nella provincia siciliana; Nopperaboo! (Bakemono Lab. 2013), favola per bambini ambientata in Giappone.
Nephilim è la sua prima trilogia urban fantasy.