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Recensione: “Nascosta” di Kendra Elliot (serie Bone Secrets #1)

Care Fenici, oggi la nostra Maljka ci parla di “Nascosta” di Kendra Elliot (serie Bone Secrets #1)

Nove studentesse della Oregon State University vengono uccise da un killer feroce e scaltro. Lacey Campbell gli sfugge per miracolo ma perde l’amica più intima il cui corpo non viene mai ritrovato. Lacey, che ha visto il killer in azione, aiuta a riconoscerlo e a farlo rinchiudere in prigione.

Undici anni dopo, Lacey è diventata un’odontoiatra che analizza dentature e ossa per conto dell’ufficio di medicina legale. Quando, da uno scheletro rinvenuto nella proprietà dell’ex poliziotto Jack Harper, identifica la sua amica del cuore, rimane sconvolta. Jack e Lacey capiscono che la nuova ondata di omicidi prende di mira i protagonisti del processo di dieci anni prima, implacabilmente uccisi uno dopo l’altro. Tutti gli indizi convergono sul killer delle studentesse. Ma lui è morto da tempo. Chi è allora il nuovo assassino? E sarà Lacey, nonostante la protezione di Jack, la prossima a morire?

Vedere Jack le aveva tolto il fiato.

Un uomo così in smoking era il sogno di ogni cattiva ragazza.

Spalle larghe, aria sicura e quegli occhi grigi che incendiavano i suoi.

Ma come poteva il grigio freddo proiettare un tale calore?

Lacey è un’odontoiatra che analizza dentature ossee per conto dell’ufficio di medicina legale. È mora, testarda e determinata.

Lui è Jack Harper, un ex poliziotto tutto muscoli che si è arricchito ristrutturando edifici fatiscenti. In uno di questi vengono trovati i resti di un’amica di Lacey, dispersa da tempo.

I due restano invischiati in questa storia, più vi si addentrano più le amiche d’infanzia di Lacey sembrano sparire come mosche ai primi geli invernali. Vecchi avvenimenti tornano a galla insieme a verità spaventose.

Questo è certamente un thriller in cui niente è come appare, è un romanzo in cui la scrittrice ha sapientemente unito suspense a tensione e sensualità, in una storia incalzante e ricca di colpi di scena.

I personaggi sono ben delineati, come i loro caratteri; di tanto in tanto ho faticato a capire a chi si riferisse perché a volte vengono chiamati con il nome, altre con il cognome o con nomignoli, ma è solo questione di abitudine.

Talvolta le descrizioni degli ambienti sono meno dettagliate lasciando però spazio al susseguirsi delle azioni e al ritmo incalzante degli avvenimenti, facendo risultare il tutto molto scorrevole e di facile intuizione.

Se siete abituati a cercare di capire chi sia l’assassino bè… qui lo scoprirete abbastanza in fretta, ma è tutto il resto a lasciarvi con il fiato sospeso.

Lo consiglio vivamente perché mi è davvero piaciuto!

 

 

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