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Recensione: Manifest – 3×03

Manifest è giunto al terzo episodio dal titolo “Wingman” e continua a non convincere la nostra Mâg. Scopriamo perché. Qualora lo vogliate, potete trovare qui la puntata precedente. Buona lettura!

Manifest

Progetto Grafico di Vita Firenze

Questi episodi continuano a non convincermi. In alcuni momenti ho creduto che la situazione si stesse aggiustando, ma le stranezze non cessano. Anzi, alimentano il mio scetticismo.

Ben riceve una missione: un ragazzo è svenuto in una stanza e ha bisogno del suo aiuto. Prima cosa che non mi è piaciuta, un classico deus ex machina: dalla bacheca, su cui sono appese le foto di tutti i passeggeri del volo scomparso, cade un articolo di giornale con la fotografia di un giocatore di scacchi. Ben capisce che grazie a quell’uomo potrà trovare il ragazzo, difatti questi si dimostra un ottimo collaboratore. Non c’era altro modo di far incontrare i due? Doveva per forza esserci un “intervento divino”?

Anche Michaela riceve una missione, ma in modalità differente. I ripetuti battiti del cuore le fanno capire di dover correre da Beverly e Glen, genitori della sua amica defunta Evie. Seconda cosa poco credibile: le pulsazioni del cuore la conducono verso una raccolta di DVD, in particolare a un video lasciato da Glen – morto poco prima – in cui l’uomo la nomina erede della loro casa. Non ho davvero capito cosa c’entrasse la missione con due persone che non hanno nulla a che fare con le “resurrezioni”.

Angelina e Olive vanno all’università di Ben per visionare la mappa arrivata dall’Egitto; dopo averla analizzata, Olive ipotizza una sorta di legame tra chi torna in vita e il giudizio che segue la pesatura del cuore davanti al dio Osiride. Da amante della mitologia egizia ho trovato la cosa molto interessante, sebbene porti le vicende in una direzione particolare.

Manifest - episodio 3

Anziché la piuma di struzzo, simbolo della dea della giustizia Maat, ne abbiamo una di pavone, animale che compare nel bosco mentre Cal sta passeggiando. Terza e ultima nota stonata: poco dopo l’intuizione di Olive, a pochi passi da Cal cade una piuma di pavone. Perché è normale che precipitino dal cielo le piume di pavone, no? Anzi, dal cielo in un bosco sperduto. Capisco che il regista cercasse un collegamento con il suddetto animale ma, di nuovo, non c’era un altro modo per farlo?

A mio parere, si stanno incartando. Ho apprezzato tantissimo le prime due stagioni, però questa non riesco a farmela piacere. Fondamentale in un film/telefilm/romanzo è la sospensione dell’incredulità, ossia creare un mondo anche fantastico ma credibile all’occhio dello spettatore/lettore e la mia fiducia in Manifest sta crollando pian piano.

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StaffRFS

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