“Deadhead” è il titolo del secondo episodio di Manifest. Alla nostra Mag non piace la piega che sta prendendo questa stagione. Leggiamo insieme perchè. Qui quello precedente.

Progetto Grafico di Vita Firenze
Ben vuole tornare a Cuba per liberare Vance, ma da solo andrebbe incontro alla morte. È quasi sul punto di rinunciare quando la moglie di Vance lo accusa di essere l’unico responsabile del suo arresto e gli intima di fare del suo meglio per riportarlo a casa. Un’intuizione fortunata permetterà a Ben di entrare in contatto con una persona che ha più risorse di lui.
Intanto Michaela viene contattata dal custode del lago in cui caddero Cal e i tre tossicodipendenti. L’uomo le invia un video dove si vede chiaramente l’identità dei tre resuscitati.
Grace porta Cal e Eden a casa di suo fratello Tarik, spaventata all’idea che i malviventi cerchino vendetta.
Olive decide di non seguire sua madre, bensì di aiutare Angelina a risolvere la propria missione. Le visioni portano le due ragazze alla vecchia scuola di Angelina, la quale ricorda di aver seppellito una scatola del tempo assieme ai vecchi compagni. Decide di riesumarla, trovando all’interno una vecchia foto di se stessa davanti a un chiosco di granite. Per rivangare il passato, le due giovani si recano sul posto, dove incontrano Michaela che ha appena arrestato uno dei tre malviventi, Pete. Quest’ultimo sembra avere un collegamento con Angelina, ma viene portato in centrale prima che venga approfondita la questione.
Nel frattempo Zeke è con Saanvi per un altro prelievo. Pare che nel sangue dell’uomo sia sparita ogni traccia di congelamento. Perciò, non solo è sopravvissuto alla data di morte, ma il suo corpo è guarito dalla maledizione.
Ben, Olive e Angelina stanno per raggiungere Grace dal fratello quando in televisione viene annunciato il ritrovamento di un pezzo del volo 828. La casa viene assediata dai giornalisti e non possono più uscire. Nello stesso momento, la mano di Ben che aveva toccato l’aereo si illumina, così come il punto in cui aveva posato il palmo.
In tutta onestà, non mi sta piacendo questa nuova piega mistica di Manifest. Adesso tutti quelli che muoiono risorgono e hanno una data di morte? Ben ipotizza che i tre uomini siano diventati come i passeggeri, infatti Pete ha una sorta di sensazione che lo porta a cercare Angelina. La notizia mi ha lasciato più confusa della resurrezione. Cosa c’entra il lago? Oltre all’aereo, anche la grotta in cui era scomparso Zeke era stata avvolta dallo stesso mistero ed era interessante questo collegamento, ma adesso che c’è un terzo posto “magico” anche gli altri hanno perso valore. Non sono più solo i sopravvissuti del volo 828 a “tornare in vita” e per me l’estensione del miracolo ha fatto calare l’interesse. Ora ci si focalizza soltanto sull’ipotesi della rinascita. Mi auguro di ricevere spiegazioni plausibili e che non minimizzino ancora con “è ora di credere in Dio”. È vero che siamo solo al secondo episodio, tuttavia è proprio l’inizio che sprona lo spettatore a proseguire e al momento mi sento demotivata. Spero non subisca la trasformazione di Lost, una serie tv bellissima che nelle ultime stagioni ha dato troppo spazio al mistico facendo perdere ogni coinvolgimento.