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Recensione: L’ultimo Desiderio Del Genio di Ester Manzini

 

 

Titolo: L’ultimo desiderio del genio
Autrice: Ester Manzini
Editrice: Triskell Edizioni

COLLANA: RAINBOW
Genere: Paranormal m/m
Lunghezza: 182 pagine
Data di Pubblicazione: 22 Ottobre 2021

Darren, un giovane archeologo con più passione che buon senso, si imbatte in un tesoro che sa di fiaba: la leggendaria lampada magica.

Quella che per un istante è sembrata la scoperta del secolo, si trasforma molto rapidamente in una questione di vita o di morte. E di amore.

Il genio della lampada Na’ir, infatti, non è solo molto più affascinante di quanto Darren si fosse aspettato: è ostile, amareggiato, e porta con sé un segreto straziante.

In fuga da una banda di mercenari determinati a trasformare Na’ir in un’arma di distruzione di massa, Darren e Na’ir scoprono una realtà fatta di magia e pericolo.

Innamorarsi non era nei loro piani.

Na’ir lo tenne stretto a sé, sfiorandogli il viso e i capelli con dita leggere mentre lo attirava più vicino. Darren non avrebbe voluto parlare, ma le parole vennero da sole, sommesse e incrinate. «Volevo solo scoprire qualcosa di bello per rendere il mondo un posto più magico.»

(Tratto dal libro)

 Mi sono approcciata a questo romanzo con il serio timore che fosse un racconto banale, ripetitivo, un po’ artefatto. E invece ho trovato una grande storia romantica, perfino piuttosto realistica, nonostante la sottotraccia fantastica che ne sta alla base. Sì, perché è realistica nelle emozioni, nei personaggi credibili, intensi, dotati di una bella personalità, di un linguaggio peculiare, sia verbale che paraverbale. Personaggi sinceri, onesti sui loro desideri e sulle loro paure, che vivono un pizzico di avventura alla Indiana Jones che non guasta proprio. Ho sentito proprio le stelle scintillare, mentre anch’io mi innamoravo di questo genio imprigionato nella lampada.

Ecco quello che voleva. Toccarlo, sentire il calore della sua pelle, vederlo chiudere gli occhi e respirare forte mentre si abbandonava alla sua carezza. Per la prima volta da che aveva memoria desiderava qualcosa per se stesso: condividere con qualcuno questo senso di vicinanza. Senza obblighi o padroni. Solo loro due, liberi per il tempo di un bacio.

(Tratto dal libro)

 L’autrice ha dato vita ai protagonisti della fiaba classica ed è riuscita a rendere vivido anche il mondo magico del genio: un mondo impalpabile e senza tempo in cui Na’dir è incatenato, per sua stessa volontà, senza possibilità di fuga. Il genio è soggiogato dal senso di colpa per un gesto orribile compiuto millenni prima. Resosi conto di ciò che ha fatto, si è poi inflitto una pena senza fine. Ma se la vittima, il fratello, ormai l’ha perdonato, è giunto il momento per Na’ir di perdonare a sua volta se stesso.

 Sbuffò fuori una nuvola di fumo e, quando prese un altro tiro, le braci gli illuminarono di rosso le dita e gli zigomi. «Sii te stesso, se puoi. Non devi sforzarti di impressionarmi, stella: ci sei già riuscito.»

(Tratto dal libro)

Darren è un archeologo spinto dalla curiosità. Un ragazzo semplice, generoso, avventuroso, che si imbatte per un caso sfortunato in una banda di trafficanti d’armi che conoscono la leggenda della lampada e che iniziano a seguirlo per averla. Il suo carattere aperto, la parlantina spigliata e senza filtri, il vizio del fumo lo rendono un personaggio contemporaneo ben caratterizzato, che con i suoi pregi e difetti emerge come un ragazzo piacevole, alla buona, con cui è facile passare del tempo.

I due protagonisti non potrebbero essere tipi più distanti, ma l’affabilità, la simpatia, l’essere così aperto di Darren riescono a conquistare il genio e a trarlo a sé, in modo da conoscersi meglio e quindi apprezzarsi di più. La vicinanza li porta a essere attratti uno dall’altro.

Il modo in cui i loro sentimenti vengono a galla e in seguito dichiarati è dolcissimo, delizioso, molto romantico.

Gli girava la testa, e il cuore si gonfiava contro la gola chiedendo ancora di più con una forza che lo spaventò. Na’ir indietreggiò e il piccolo suono appiccicoso che fecero le loro labbra nel dividersi gli fece afferrare con più forza i capelli di Darren. Per un attimo si fissarono. Un istante o tutta l’eternità, in silenzio. Quel bacio timido fu la scintilla che accese un incendio. Na’ir stava ancora annaspando per cercare le parole giuste, per giustificare la prossima mossa; Darren semplicemente agì. Lo prese per le spalle e premette con forza la bocca sulla sua, attirando Na’ir tra le braccia.

(Tratto dal libro)

 Senza spoilerare, trovo che il finale sia perfetto per questa storia. Struggente ma anche pieno di speranza, molto romantico e, per quanto possibile, lontano da un epilogo banale e scontato.

Le cinque stelle sono meritate anche per lo stile dell’autrice, che ho trovato molto gratificante e piacevole, scorrevole ma anche pieno e colorato. Credo che continuerò a seguirla, e che d’ora in poi darò qualche chance in più anche alle fiabe rivisitate.

E con quel che restava delle sue forze attirò giù Na’ir in un sussurro che era quasi un bacio. «Sii ciò che vuoi essere.»

(Tratto dal libro)

 

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