TITOLO: L’Ilv
AUTORE: Daniele Marassi
GENERE: Horror
EDITORE: Independently published
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Ottobre 2020
La spensieratezza della città di Trieste viene spezzata dal rapimento di quattro bambini. Francesco, trentacinquenne benestante affetto da fobia sociale, scoprirà di essere collegato a quei terribili fatti, attribuiti a una setta satanica.
Misteriose sparizioni, sette sataniche, presenze infernali e colpi di scena, sono gli elementi che caratterizzano “L’Ilv”, una storia dove nulla è come sembra.
L’Ilv è un legame, anzi, è il legame che si instaura tra le persone e che può modificare in bene o in male le loro azioni future e il loro destino. Le vite di diversi personaggi vengono, quindi, a incrociarsi casualmente in questo romanzo, producendo degli effetti inaspettati.
Francesco, un uomo traumatizzato da un abuso subito da un professore, è alla ricerca del senso della vita e sembra trovarlo in Marina, una giovane donna che, però, è a sua volta stata abusata dal padre di Francesco.
In questa fitta trama di soprusi, vengono alla luce e si intrecciano anche le storie di Stefano, giovane uomo sfortunato negli affari e nella vita, alcolista e tossicodipendente che, dopo l’ennesimo sopruso del padre di Francesco, si trasformerà in una creatura sanguinaria e priva di mortalità.
Un thriller sí ma con cadenze spirituali e con esiti talmente sconvolgenti da lasciare angoscia in chi lo legge perché, alla fine di tutto, il serial killer che ammazza bambini con ferocia non sarà Stefano ma un altro personaggio inaspettato, lasciandoci con l’amaro in bocca.
Il vero concetto al centro del romanzo, però, è l’Ilv, questa connessione tra le persone che comporta la creazione di destini sempre diversi a seconda degli incroci che subiamo nelle nostre vite. Questo risvolto quasi filosofico è ciò che mi è piaciuto di più: solitamente, infatti, i thriller sono aridi di significati nascosti e psicologici, invece, Marassi è riuscito nell’intento di creare un’opera profonda, insolita e che fa davvero pensare.
Lo stile dello scrittore è molto descrittivo e, a parer mio, a volte si perde in elencazioni di azioni ripetitive e noiose. A tratti, però, la narrazione diviene ricca di suspense e molto avvincente, soprattutto, verso la fine del romanzo.
Il libro è ambientato a Trieste: qualche rimando ai luoghi iconici della città, qualche citazione di monumenti e strade ma la narrazione della città finisce lì senza dipingerla in maniera intensa o fare in modo che Trieste diventi protagonista del libro.
Nel complesso, questo romanzo mi è piaciuto molto perché ha saputo unire generi diversi donando spiritualità all’ambito del thriller.