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Recensione: Le tre vedove di Cate Quinn

Titolo: Le tre vedove

Autore: Cate Quinn

Editore: Einaudi

Genere: Thriller

Data di pubblicazione: 18 Maggio 2021

Blake è morto. Lo ha ucciso la moglie. Ma quale delle tre?

«Un romanzo entusiasmante».
Alex Michaelides

Rachel, la prima moglie, è obbediente e sottomessa. Tina è la ribelle. Emily è semplicemente troppo giovane. Quando il cadavere di Blake Nelson viene ritrovato sotto il sole del deserto, a essere sospettate sono loro: le tre vedove. Blake Nelson è cresciuto nella Chiesa dei santi dell’ultimo giorno, quella mormone. Ma non ha mai accettato il divieto di poligamia. Si è preso un pezzo di terra desolato nell’angolo piú remoto dello Utah, deciso a viverci seguendo le sue regole. E cosí ha fatto, con le tre mogli, fino al giorno della sua morte violenta. Quando Rachel, Tina ed Emily vengono interrogate dalla polizia ha inizio un gioco di silenzi, mezze verità e sottili minacce. Chi sarà a parlare? Chi accuserà per prima le altre? O l’aver condiviso un uomo e una casa le ha rese alleate?

«Quinn scrive con passione di temi fondamentali quali la violenza domestica, la poligamia e le sette religiose, ma il tema che sembra starle piú a cuore è l’amicizia tra donne».
New York Times Book Review

Le tre vedove è un bel thriller, con una trama alternativa e ben congegnato.

Tutto comincia con il ritrovamento del cadavere di Blake Nelson nei pressi della sua abitazione, un ranch sperduto nel deserto.

Vista la posizione isolata del luogo, i sospetti della polizia si concentrano sulle tre mogli dell’uomo, e le indagini cercheranno di far luce sugli strani meccanismi che tengono in piedi un inconsueto matrimonio poligamo.

Rachel, Emily e Tina sono tre donne estremamente diverse, ciascuna con un valido movente e con un passato tumultuoso alle spalle.

Tra segreti, sospetti e sette religiose, l’autrice ha intrecciato una storia non banale e stuzzicante.

La prima cosa ad avermi colpito del romanzo è la grande attenzione che è stata posta sull’aspetto psicologico e sull’introspezione dei personaggi, elementi che sono alla base del racconto.

È proprio scandagliando nel passato e nella psiche delle tre indiziate che la scrittrice rivela segnali che portano il lettore a formulare ipotesi.

Personalmente ho cambiato più volte idea, e proprio quando ero convinta di avere la soluzione tra le mani, venivo puntualmente smentita e deragliata verso un’altra possibilità.

Nella storia nulla è come sembra: le vere personalità dei protagonisti vengono svelate lentamente lasciando il lettore sorpreso; man mano che nuove scoperte vengono alla luce, nuovi tasselli contribuiscono a rendere più chiaro il quadro generale.

Questa costante sensazione di curiosità ha stuzzicato davvero tanto la mia attenzione, mantenendo vivo e costante l’interesse, cosa non scontata dal momento che parliamo di un libro di quasi cinquecento pagine.

Senza fare spoiler posso anticiparvi che il colpo di scena finale spiazzerà qualunque ipotesi voi abbiate fatto, lasciandovi a bocca aperta.

A incrementare il senso di inquietudine contribuisce anche la sotto trama, che riguarda prevalentemente la prima moglie, Rachel, cresciuta in una setta religiosa. L’analisi accurata che Cate Quinn fa di questo fenomeno mi ha particolarmente colpita. Il complesso mondo che la scrittrice ha creato intorno a quello che dovrebbe essere solo una parte dell’intreccio denota un’ottima attenzione anche per i dettagli.

Ad attirarmi ha contribuito anche la scelta di voler raccontare di un matrimonio poligamo. Nel corso della narrazione viene dedicato ampio spazio a questo punto, analizzando luci e ombre di un rapporto che è ben lontano da quello a cui siamo abituati.

A mio parere ogni aspetto della vicenda è stato ampiamente approfondito, senza però appesantire la lettura.

Intorno alla domanda “chi ha ucciso Blake?” l’autrice è riuscita a creare un mondo e a raccontare di temi assolutamente attuali come il fanatismo religioso, la violenza domestica e il ruolo della donna nella società.

Grazie all’esposizione in prima persona è stato molto semplice immedesimarsi nella storia e vedere le cose attraverso gli occhi della sottomessa Rachel, dell’ingenua Emily o della sensuale Tina. All’autrice, infatti, va anche riconosciuta una grande versatilità nella scrittura, dato che lo stile narrativo rispecchia e si adatta alla “voce narrante”.

Se siete giunti fin qui, credo sia abbastanza semplice intuire che, a mio parere, si tratta di una lettura assolutamente positiva e apprezzabile.

Le tre vedove è un thriller brillante che mi ha conquistata per la sua intensità.

Consigliatissimo!

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