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Recensione: Le dieci regole del miliardario di Annika Martin

 

TITOLO:Le dieci regole del miliardario
AUTORE: Annika Martin
GENERE: Romance contemporaneo
EDITORE:Triskell editore

“Innamorarmi di lui non era il mio piano… Max Hilton. Ovvero la mia nemesi dai tempi del liceo. Tramutatosi ora nell’uomo più ricco di tutto lo stato. Il re del mondo. E a me domani toccherà consegnargli il pranzo. Vestita da gattina. Oh, lo adorerà. Già lo so che farà uno di quei suoi sorrisi smaglianti, dall’alto della sua torre scintillante, il sorriso del playboy più famoso di tutta New York. A quanto pare stavolta non sarà la curiosità a uccidere il gatto… ma la mortificazione. Eppure, quando sono sul punto di considerare un prematuro licenziamento, la mia compagna di stanza mi lancia l’ancora della salvezza. “Il Playbook di Max Hilton: le dieci regole d’oro per scegliere la ragazza più Hot della stanza”. Niente meno che il libro che lo ha catapultato nell’Olimpo delle celebrità. E che da oggi sarà la mia Bibbia. Perché non usare contro di lui le sue stesse tecniche? Lo piegherò alla mia volontà, lo metterò in ginocchio… e alla fine gli spezzerò quel cuore di ghiaccio. Chiamatela pure rivalsa per tutte le povere ragazze che hanno dovuto sopportare orde di perdenti che seguivano le sue leggendarie tattiche di seduzione. Il problema è che Max non è affatto come pensavo che fosse. E vederlo ogni giorno sta iniziando a farmi uno strano effetto. …e poi ha quel sorriso, quello che rivolge solo a me e mi fa sciogliere il cuore. …e poi c’è il modo in cui mi tocca, e il brivido che mi fa scendere per la schiena. …e poi ci sono quei baci proibiti che mi fanno impazzire. Riuscirò a spezzare le sue regole prima che sia lui a spezzarmi il cuore?

 

Care Fenici, il titolo di questo romanzo Le dieci regole del miliardario è già molto esplicativo del genere di lettura che ci si appresta a fare. Inutile dire che i miliardari ci piacciono, specialmente quando ci sono le regole da rispettare, e questo particolare mi ricorda qualcosa.

La commedia romantica in questione è ambientata nella caotica New York dove si respira la frenesia della vita quotidiana della Grande Mela. Mia Corelli è la protagonista frizzante e indiscussa della storia, un’aspirante attrice di Broadway che, in attesa del successo, si guadagna da vivere facendo le consegne del pranzo nei grattacieli finanziari per la Squadra Miao, travestita da micetta… La verve e il buonumore che sprigiona questa ragazza sono spettacolari, ma non mi fiderei più di tanto perché ha un caratterino niente male con un’indole vendicativa. Il caso vuole che si ritrovi faccia a faccia, dopo dieci anni, con il suo rivale delle scuole superiori, il ragazzo che mai avrebbe voluto più incontrare e per di più travestita da animaletto domestico. Miao! Che vergogna! Il pranzo è servito: quando il miliardario bello e impossibile Max Hilton ritrova la sua impossibile amica di liceo, nel suo ufficio a servirgli il pasto, non gli sembra vero. Quale divertimento! Dopo tanto tempo, i ricordi passati emergono e i sentimenti messi a sopire vengono fuori a poco a poco.

Entrambi sono cresciuti, ma le vecchie rivalità saranno state dimenticate? Lui sicuramente è ancora più ricco e sempre affascinante, il playboy incallito che appare sulle copertine dei giornali e in tutta la città, un uomo realizzato che ha fatto successo già anni prima con un libro, Il playbook Hilton,  con un milione di copie vendute e che contiene il manuale con le dieci regole d’oro per rimorchiare la ragazza ideale. Insomma, un “trattato” a favore dei maschietti e complice quindi di tante disfatte amorose, soprattutto quelle della cerchia di amiche di Mia. Possibile che proprio a lei toccherà vendicare l’amor proprio di tante donzelle che si sono sentite tradite da questo manuale?

Quando si dice: rendere pan per focaccia! Attento, bel tenebroso: la Squadra Miao è all’attacco e forse una bella gattina tirerà fuori gli artigli!

La trama è molto divertente e originale e gli episodi che scandiscono le dieci regole vengono menzionati a ogni capitolo. Purtroppo, le scenette sono tutte piuttosto simili e questo effetto ridondante mi ha annoiata sempre più verso la fine. La sensualità si percepisce solo alla conclusione privando il lettore di un adeguato coinvolgimento tra i protagonisti. Il finale è affrettato e avrei gradito magari una caratterizzazione dei personaggi più approfondita.

Nell’insieme una lettura gradevole, care Fenici!

Non è facile prendere il comando quando ti senti come una minuscola statuina di plastica che vive dentro una palla di vetro con la neve posata sulla scrivania di Max. E saper che lui può scuotere il tuo mondo e far nevicare quando più gli aggrada. 

 

 

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Emanuela

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