Il Mondo Emerso malgrado siano passati più di cento anni non ha ancora dimenticato Nihal, la guerriera mezz’ elfo che lo salvò dal Tiranno. Le sue peripezie con il mago e marito Sennar sono rimaste vivide nelle menti delle persone e la loro storia è divenuta leggenda. E quando un cantastorie misterioso si presenta in una sperduta locanda, le sue parole e la sua musica vanno a narrare tre avvenimenti importanti della vita della guerriera finora sconosciuti.
«Un canto di guerra…» disse piano. «E sia. Dobbiamo andare indietro nel tempo, almeno all’epoca dell’ultima Sheireen e dell’ultimo Marvash. Ma io voglio andare ancora oltre, spingermi ancora più in là con la mia storia, e risalire all’inizio di tutto, al giorno che cambiò per sempre la vita di molti uomini che hanno calcato questa terra. Voglio tornare a un tempo remoto che nessuno di voi ricorda, che forse non è mai stato cantato. All’ultima ora di gioia, prima che la Storia iniziasse davvero.
Nella prima canzone il cantastorie ci racconta dei genitori di Nihal, della loro morte e della speranza riposta in una bambina appena nata.
«Ma fatemi proseguire. Un grande uomo, moltissimi anni fa, disse che la vita è un eterno circolo, in cui l’apoteosi e la caduta si alternano. Quel che ieri era in alto, domani sarà in basso. E allora lasciatemi cantare anche le ore buie, la disperazione, il dolore.»
Nel secondo racconto viene invece narrata l’avventura di Nihal per salvare Sennar da una magia potentissima dopo che, finita la grande guerra essi si sono finalmente sposati, hanno avuto Tarik il loro bambino e pensavano di poter vivere felici.
«Ma voi come fate a sapere queste storie? Questa non l’avevo mai sentita» continuò Melna. Il cantore sorrise, o almeno così le parve, un sorriso triste. «Anche se non sembra, sono piuttosto vecchio, e ne ho viste tante.» «Non potete essere così vecchio!» ridacchiò lei. «Forse… Ma di certo abbastanza per conoscere questa storia.
E infine il bardo, sollecitato dai suo avventori incuriositi, racconterà una terza storia incredibile piena di guerra, speranza, delusione, forza e amicizia. Ma soprattutto narrerà di un nuovo inizio…
E quando la musica si spegnerà per l’ultima volta sarà l’ora in cui una nuova e sconvolgente verità verrà rivelata, il bardo non è infatti una persona qualsiasi o quello che si pensa, e una nuova avventura avrà inizio…
E’ incredibile come certe storie non arrivino mai ad una fine. Dopo dieci anni la nostra amata scrittrice ha deciso di tornare alle origini, e per sua confessione di non riuscire a dire addio a Nihal.
Quando ho preso in mano il libro ho pensato che sarebbe stato duro rientrare in confidenza con i personaggi e le loro storie. Era passato tanto tempo da quando avevo letto le “Cronache del Mondo Emerso” e i personaggi si erano nel frattempo sbiaditi nella mia memoria.
Avete presente quando andando via da una casa si coprono i mobili con le lenzuola e si dice addio a quei luoghi e alle esperienze vissute? Ecco … poi capita dopo anni di ritornare, togliere le lenzuola adesso grigie, spazzare via la polvere dai pavimenti, spolverare i mobili, e strappare le ragnatele che ricoprono gli oggetti una volta cari. E mentre facciamo pulizia ciò che era nascosto dal passare degli anni, riemerge dolcemente e in maniera malinconica nella nostra memoria.
Accarezziamo i mobili, ci guardiamo intorno frastornati mentre i frammenti del passato risorgono come magia, riportando alla luce le cose e le persone con le emozioni che ci hanno fatto vivere.
Ecco questo libro è così. Per me che ho amato profondamente Nihal è stato come riscoprirla, ritrovare quella confidenza con il personaggio e con le sue emozioni che pensavo fossero dimenticate e appartenessero ad un tempo ormai lontano della mia vita.
Ovvio che questo libro è consigliato solamente a chi ha letto la prima trilogia de “Le Cronache del mondo Emerso” e risulterebbe noioso e incomprensibile per chi si avvicinasse per la prima volta a questo universo. Mentre le due trilogie successive per ora non é indispensabile conoscerle come la prima, dove la protagonista indiscussa era proprio la stessa Nihal.
Questo libro è dunque un ritorno al passato.
Con le emozioni e la bravura che questa scrittrice sa donare, e che ritroviamo alla fine del libro anche se… a volte bisogna saper dire addio ai propri personaggi.
Non voglio criticare la scelta dell’autrice in quanto tale, ma nutrivo la speranza di immergermi ancora una volta nel Mondo Emerso e di incontrare nuove storie, ma soprattutto nuovi personaggi da scoprire. Quindi se da una parte il libro è stato un piacevole viaggio nella memoria, dall’altra è stato anche un’ immensa delusione.
Infatti, i racconti del bardo, sono solo la premessa di una nuova storia dedicata ancora una volta alla guerriera mezz’ elfa dai capelli viola e alla sua perenne ricerca di pace.
Quando ti diedi il talismano, speravo che portasse pace nella tua vita. A quanto pare, però, non l’hai ancora raggiunta.
Peccato per l’occasione perduta, perché come dicevo all’inizio certe storie meritano la parola fine così come certi personaggi meritano la pace, soprattutto per non rischiare di stufare il lettore…
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