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L’autista Jacques Montmorey lavora ormai da sei anni nella società multinazionale di proprietà della famiglia di Jacques Fauré-Meyer, il ragazzo a cui aveva fatto da autista e guardia del corpo undici anni prima.
J.M. ha fatto carriera: è diventato responsabile della sicurezza sotto la direzione di Audrey. Eppure il suo ufficio è comunicante con quello dell’erede della società, avviato a una brillante carriera di CEO.
Ma dopo anni di fedeltà lo spirito solitario e avventuroso e il desiderio di provare ancora l’adrenalina scorrere nel sangue, portano Jacques a provare un vago senso di insofferenza per la sedentarietà e per il lavoro monotono e il desiderio per una vita più avventurosa e al limite della legalità. Responsabile di questa insofferenza sono la gelosia di Jacques Fauré-Meyer e l’incontro con un vecchio istruttore militare che gli propone di lavorare con lui come Contractor.
Avevo letto il primo episodio “Le chauffeur” quando era solo un racconto, successivamente è stato revisionato ed ampliato dall’autrice; dovrò leggere il primo romanzo nella sua versione finale perché, nonostante questo secondo volume si possa leggere anche da solo, a mio parere manca una parte fondamentale per capire i nostri protagonisti e come siano giunti a questo punto della loro storia.
Ricordo Jacques Fauré-Meyer come un ragazzo viziato e capriccioso, abituato ad ottenere tutto ciò che vuole, compreso il suo autista Jacques Montmorey (perché due nomi uguali? Cathlin, illuminami XD), e devo dire che fa un certo effetto ritrovarli 11 anni più tardi oramai adulti.
Jacques F.M. è ora a capo della società paterna, è divenuto un uomo potente, influente e sposato, anche se il suo vero amore è Jacques M., che lo affianca in azienda come responsabile della sicurezza, guardia del corpo, autista e amante.
Il nostro “tuttofare” però inizia ad avere dei ripensamenti: sente nostalgia dell’azione e dell’adrenalina, ed è stanco del lavoro d’ufficio; se a questo aggiungiamo le paranoie del suo capo che, per timore che la loro storia venga allo scoperto, lo costringe ad avere una relazione con una collega, il gioco è fatto.
A completare il quadro subentra anche un suo vecchio istruttore militare e l’indagine su un hacker che è riuscito a violare i computer aziendali.
Tutto questo insieme di vicende spinge Jacques M. ad accettare un incarico come Contractor in Russia, allontanandolo da tutto e tutti per qualche mese.
Al rientro Jacques F.M. lo aspetterà ancora?
Tutto tornerà come prima?
A voi scoprirlo.
La narrazione è in prima persona, dal punto di vista di Jacques Montmorey, l’autrice è riuscita a farmi entrare bene nella testa e nei pensieri del protagonista e questo è certamente positivo; devo però evidenziare che un maggiore approfondimento di alcuni nodi sarebbe stato gradito, alcune vicende avrebbero meritato più attenzione, non riesco a capire se ciò derivi dal fatto che non abbia letto il primo volume revisionato.
Rispetto al racconto iniziale noto una sicura crescita e maturazione dell’autrice ed ora aspetto il terzo volume (spero sia tua intenzione scriverlo Cathlin), magari dal punto di vista di Jacques F.M., sperando che finalmente abbia il coraggio di tirare fuori la resta dalla sabbia e vivere il suo amore alla luce del sole.
Recensione:
Editing: