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Recensione: L’armata invincibile di Simon Scarrow (Macrone e Catone #15)

54 d.C. Le milizie romane sono disposte lungo tutti i confini del gigantesco impero: dal Mediterraneo al Mare del Nord, dall’Atlantico alle rive del Nilo. Roma ha brutalmente imposto il suo dominio e le sue legioni sono l’arma più efficiente e letale di tutto il mondo conosciuto. Due veterani esperti, il prefetto Catone e il centurione Macrone, sono sopravvissuti alle sanguinose campagne in Britannia e vengono finalmente richiamati a Roma. Ma il tempo trascorso in seno alla città della politica è breve, perché vengono nuovamente inviati con la guardia pretoriana in Spagna, l’indomita colonia nella quale i nativi ancora si ribellano al dominio imperiale, alimentando le tensioni. La nuova sfida che i due vecchi amici dovranno affrontare è diversa da qualunque cosa si siano mai trovati davanti: perché stanno per raggiungere una terra che è definita “indomabile”…

Il prefetto Catone e il centurione Macrone, di ritorno a Roma dopo anni trascorsi in Britannia, a combattere una dura guerra che i Celti non hanno alcuna intenzione di perdere, vogliono solo riposo e un po’ di pace.

Catone, da poco vedovo, desidera soltanto godersi il figlioletto che non ha mai conosciuto e Macrone ambisce a crogiolarsi per qualche tempo nel ruolo di eroe che il trionfo dell’imperatore Claudio per la campagna britannica gli ha conferito: dopotutto, non è forse lui il centurione che ha catturato il re Carataco dei Catavelluni?

Ma i due vecchi amici non hanno nemmeno il tempo di togliersi la polvere dai calzari che già l’imperatore Claudio li comanda altrove, precisamente in Spagna, nelle Asturie, dove il ribelle Iskerbeles sta seminando il caos, in quella provincia occupata ma mai conquistata del tutto.

Per Catone è l’occasione di allontanarsi dai demoni evocati dai segreti appena scoperti sulla giovane moglie; per Macrone… beh Macrone non ha bisogno di motivi particolari per andare volentieri in guerra.

Io adoro gli storici, quelli sull’antica Roma in particolare, e quest’ultima fatica di Scarrow, pur partendo un pochino in sofferenza, si riscatta alla grande appena i due protagonisti mettono piede in Spagna, perché lì cominciano i misteri da chiarire, gli imprevisti a cui far fronte, tra nemici vecchi e nuovi e fili tirati, nella pur lontana Roma, da uomini potenti e senza scrupoli.

Poiché questo è il quindicesimo capitolo di una saga che ho molto amato, devo dire di aver avuto un paio di volte il timore che l’autore volesse porvi fine con la dipartita dei nostri due simpatici protagonisti, soprattutto perché, in questo libro, si trovano in una situazione davvero drammatica.

Naturalmente, però, non vi svelerò nulla di più e starà a voi scoprire se ancora una volta Catone e Macrone riusciranno a tornare a Roma e se il giovane prefetto arriverà a far pace con il ricordo della moglie, per sé e per il piccolo Lucio che lei gli ha lasciato.

Dunque, buona lettura a tutti!!!

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