Titolo: L’altro
Autore: Thomas Tryon
Editore: Fazi
Collana: Darkside
Genere: Narrativa horror
Data di pubblicazione: 11 marzo 2021
Holland e Niles Perry sono gemelli identici di tredici anni. Molto legati, tanto da poter quasi leggere il pensiero l’uno dell’altro, ma anche molto diversi: Holland, audace e dispettoso, negli occhi una luce sinistra, esercita il suo carisma sul fratello Niles, gentile e remissivo, desideroso di compiacere gli altri, il tipo di ragazzo che rende orgogliosi i genitori. Hanno da poco perso il padre in un tragico incidente e vivono in una fattoria del New England con la madre e la nonna. Le giornate estive in campagna sono lunghe e noiose ma la fantasia multiforme dei ragazzi è un’arma efficace, che si alimenta di oggetti preziosi custoditi gelosamente in una vecchia scatola di latta, assi che scricchiolano e orecchie tese a percepire passi misteriosi, spettacoli macabri inscenati in cantina e vecchie storie che sembravano dimenticate. Ecco però che l’incantesimo dell’infanzia si spezza: una dopo l’altra, una serie di figure vicine ai ragazzi vengono coinvolte in cruenti fatti di sangue. E diventerà presto chiaro che la mano dietro a queste inquietanti tragedie può essere una sola… L’eterno fascino perturbante dei gemelli è protagonista in questo romanzo in cui nulla è come sembra, che rapisce il lettore e lo conduce attraverso una sottile analisi dell’oscurità che dimora dentro ognuno di noi. Postfazione Dan Chaon.
Salve mie carissime fenici, oggi vi parlerò di un classico horror, edito per la prima volta nel 1971 e ripubblicato nuovamente quest’anno.
Holland e Niles Perry sono due ragazzini gemelli identici, il loro legame è molto forte al punto che sembrano quasi leggersi nella mente, così tanto simili quanto drasticamente diversi. Vivono a Pequot Landing, un’immaginaria cittadina del New England, insieme alla madre, alla nonna e, dopo la morte tragica del loro padre, anche dal fratello di quest’ultimo con la sua famiglia. Le giornate in campagna sembrano trascorrere normalmente per tutti, i due bambini passano il tempo a giocare, inventarsi avventure e fare viaggi di fantasia molto particolari. Tutto perfetto fino a quando non iniziano ad accadere eventi davvero spiacevoli e tragici. Cosa si cela dietro a queste disgrazie?
Niles è dolcissimo, empatico e sempre disponibile ad aiutare la nonna, la mamma o chiunque abbia bisogno. In poche parole, un bambino d’oro.
Holland è un ragazzino molto dispettoso con un lato che oserei definire oscuro. Due gemelli identici, ma che non potrebbero essere più diversi.
Nonna Ada è una signora tutta d’un pezzo nata in Russia, i nipoti sono la sua vita e lei cerca di trasmettere loro quanto più possibile la sua eredità nazionale, con delle credenze e idee talvolta strambe.
Mamma Alexandra, una povera donna segnata profondamente dal lutto che l’ha colpita, se ne sta costantemente rintanata nella sua camera a leggere i libri che gli porta Niles dalla biblioteca, troppo il dolore, troppo il peso che porta dentro di sé.
Adesso arriva il punto dolente di questa recensione, da amante della lettura mi dispiace sempre quando un libro mi lascia un senso negativo, non è frequente, ma quando capita… beh mi fa male parlarne male. Ahimè è stata una lettura difficile e noiosa, riuscire a finirla è stata un’impresa.
Il libro è diviso in varie parti, parte uno, parte due e così via. Ognuna di queste inizia con il racconto di un uomo adulto nel futuro che apparentemente vive in una struttura di igiene mentale, o così almeno si evince, e parla di questi due gemelli appartenenti al passato in modo confuso, per poi proseguire con il punto di visto dei ragazzi, di Niles in particolar modo.
Il concetto dietro alla storia, le svolte della trama sono interessanti, ma probabilmente ha uno stile molto diverso da quello a cui son abituata, considerando che è stato scritto nel ’71. Il racconto secondo me si è perso in tanti discorsi filosofici e strani, concentrandosi poco sullo sviluppo vero della trama e dei personaggi. Molti eventi inoltre non vengono affrontati, nessuna descrizione, nessuna spiegazione, ci ritroviamo dinanzi al fatto, macabro nella maggior parte dei casi, compiuto. Considerando che è una storia datata, probabilmente si è voluto in qualche modo censurare queste parti? Non saprei, ma tutte queste cose insieme mi hanno reso la lettura difficile. Peccato perché l’idea dietro era molto interessante.