Recensione libri

Recensione: La vendetta del cavaliere di Catherine Kean

 

Titolo: “La vendetta del cavaliere ” – Catherine Kean

Serie: “I cavalieri” #1

Editore: PubMe

Genere: Romanzo rosa storico

Data di pubblicazione:18 Giugno 2021

Inghilterra, 1192 Geoffrey de Lanceau brucia di vendetta, non importa se disonorevole. Rifiutandosi di credere che il padre sia stato un traditore, egli giura di rendergli giustizia. Così, quando salva una bella damigella e scopre che è la figlia del suo giurato nemico, trasforma l’attrazione per lei in un astuto piano di vendetta. Lady Elizabeth Brackendale teme che non sarà mai libera. Assillata dalla sorveglianza paterna e infelicemente promessa a un vecchio barone lussurioso, finisce, suo malgrado, tra le braccia di un bel cavaliere che le salva la vita… e accende in lei ardenti emozioni. Ma quando la galanteria scompare al solo scopo di farla prigioniera, Elizabeth teme che il suo destino sia compromesso per sempre. Tenendo la giovane donna in ostaggio nel suo torrione, Geoffrey chiede un riscatto, anche se questo va contro il suo codice cavalleresco. La vendetta del cavaliere è il primo libro dell’emozionante e appassionata serie dedicata ai cavalieri.

 

 

 

Ho scelto di leggere questo libro attratta dalla trama e dall’estratto che prometteva davvero molto bene.

Geoffrey de Lanceau è solo un bambino quando assiste alla morte del padre per mano di Lord Arthur Brackendale e da quel momento il suo unico obiettivo è la vendetta.

L’occasione perfetta gli si presenta quando fortuitamente salva la vita a Lady Elizabeth, la figlia del suo nemico, decide così di rapirla per piegare al suo volere l’uomo che l’ha privato non solo del genitore, ma anche del titolo e dell’eredità.

Quello che il cavaliere certamente non immagina però è di dover avere a che fare con un’ospite recalcitrante e dal carattere fiero.

Sebbene in questo genere di romanzi la scelta narrativa del “rapimento di una persona a scopi di vendetta” non sia assolutamente una novità, l’autrice ha saputo sfruttare il cliché molto bene. 

Durante la lettura, infatti, non ho mai avuto la sensazione di essermi imbattuta in situazioni già lette altrove. L’espediente, tra l’altro, viene usato solo come punto di partenza delle vicende, per poi essere accantonato abbastanza in fretta.

Dare un parere sul romanzo nel suo complesso, vi assicuro, non è semplice, in quanto ho avuto la sensazione che il libro fosse diviso in due blocchi non combacianti.

In un primo momento la storia si concentra sullo scontro di volontà tra i due protagonisti, i quali pur attratti l’uno dall’altra non lasciano “vincere” il sentimento che li lega vista la loro natura di nemici.

In questa prima parte le premesse sono davvero ottime e la narrazione coinvolgente e ben esposta.

In seguito tra tentativi di fughe e avvelenamenti la passione cresce e improvvisamente scoppia.

Quando dico improvvisamente, intendo proprio a bruciapelo. Fra un litigio e una punizione, Elizabeth decide di non poter più resistere alla tentazione e cede all’uomo che ha intenzione di uccidere suo padre.

Il problema nasce proprio da questo punto, poiché inaspettatamente la narrazione comincia a essere confusa, la caratterizzazione dei personaggi contraddittoria e le vicende ripetitive.

È come se l’autrice avesse deciso di infilare a forza tutto ciò che aveva in mente di far accadere in poche pagine, creando scompiglio e ammassando tante situazioni e vicende diverse, in alcuni casi senza nessi tra loro. 

Tra la parte iniziale e quella seguente vi è una tale differenza che le due sezioni sembrano opera di differenti scrittori; ciò è visibile anche dal testo che passa dall’essere fluido e ben presentato a una sorta di riassunto confuso.

Ho trovato deludente anche la scelta dell’antagonista; trattandosi di un personaggio chiave che innesca le dinamiche che porteranno poi al punto di svolta, avrei voluto una caratterizzazione più approfondita e una maggiore rilevanza nell’arco della storia. Veronique, l’ex amante di Geoffrey, invece, appare e poi scompare, agisce senza rimorso e senza una valida o solida spiegazione. 

Devo ammettere che la lettura non ha soddisfatto le mie aspettative, tutte le buone premesse coltivate all’inizio del libro sono state disattese e giunta quasi alla fine l’interesse è andato scemando. 

Sicuramente la cosa più fastidiosa è stato leggere come le diverse figure inspiegabilmente cambiavano idee, umore e pensiero… lasciarsi coinvolgere da protagonisti poco chiari e incerti non è semplice e ho imputato a ciò il distacco netto che ho avvertito.

Esprimere un giudizio non esattamente positivo (che ovviamente è personalissimo, dal momento che il libro è quotato quattro stelle da molti lettori!) mi rattrista, ma credo che l’autrice abbia davvero un gran potenziale e ho intenzione di continuare comunque la serie nella speranza di incontrare personaggi più calibrati e trame sviluppate con i giusti tempi narrativi. 

 

                                                                                                                

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio