Recensione: La sposa in rivolta di Joanna Shupe
Serie: The Fifth Avenue Rebels Vol. 3

Serie: The Fifth Avenue Rebels Vol. 3
Autrice: Joanna Shupe
Genere: Romance storico
Editore: Mondadori I Romanzi Passione
Data di pubblicazione: 4 ottobre 2025
La serie The Fifth Avenue Rebels è composta da:
- vol.1
- vol.2—->Recensione
- La sposa in rivolta vol.3
Un magnate dal cuore indurito, una sognatrice romantica: un fidanzamento destinato a fallire fin dal principio. La carismatica Katherine avrebbe dovuto sposarsi da tempo con il ricchissimo imprenditore Preston Clarke, un’unione stabilita anni prima dai loro padri, ma quando Katie lo affronta, Preston si rifiuta di riconoscere l’accordo. Non solo, le consiglia di dimenticare ogni sciocca idea sull’amore e sul matrimonio. E allora Katie decide di godersi tutte le scandalose emozioni che New York può regalarle. Tanto il matrimonio tra lei e Preston non avverrà mai. Finché lui non scopre che la misteriosa donna incontrata durante una festa in maschera è proprio la sua promessa sposa. Quindi, o Preston morirà di gelosia o Katie dovrà diventare sua…

Siamo a New York negli anni di fine ’800, un periodo d’oro per il progresso, lo sviluppo immobiliare e culturale, con una società in pieno cambiamento. È la fase in cui iniziano a incrinarsi le regole dell’alta società, i borghesi mettono in discussione le rigidità dell’etichetta e le donne sentono di poter avere opportunità anche se non sono illibate.
Ho adorato le contraddizioni che affiancano in modo quasi scabroso il perfetto rigore del bon ton legato a un’epoca ormai antiquata e il senso di libertà, opportunità, licenziosità, scandalo che si respira nella Belle Époque.
Le sue narici si dilatarono in risposta e si sporse in avanti per spegnere la sigaretta nel posacenere di cristallo.—Bene, abbiamo stabilito di essere compatibili per quanto riguarda i nostri desideri. Ma non significa niente, perché non vi sposerò comunque.—Nemmeno io.
Katherine, dopo aver debuttato, ha aspettato per un anno che il magnate con cui era fidanzata dai tempi dell’infanzia, Preston, si decidesse a fissare la data del matrimonio. Stanca di aspettare, cerca di forzare le cose ma viene rifiutata con poca delicatezza.
La nostra eroina ribolle di rabbia per il tempo perso come una sciocca aspettando un uomo che non meritava la sua devozione. Al posto di piangersi addosso, decide di gestire in autonomia la propria vita e di cedere la sua verginità scegliendo da sola modi e tempi. Fa qualcosa di assolutamente sconveniente, ovvero partecipa a un festino a luci rosse. Si tratta di un evento, il Ballo Francese, che si teneva realmente due volte l’anno a New York, durante il quale i partecipanti, mascherati, si spogliavano di qualsiasi pudore o moralità.
Durante l’evento, complice un’intesa dialettica piena di schermaglie verbali, Katherine finisce proprio tra le braccia di Preston, che le fa vivere delle prime volte appassionate e molto licenziose. Un incontro che doveva essere occasionale finirà per lasciare un senso di incompiuto in entrambi.
Ben presto scopriranno le rispettive identità, il dubbio si frapporrà tra loro, e pian piano tutte le problematiche verranno poste sul piatto. Da un lato la chimica è alimentata dal ricordo dei momenti bollenti insieme, delle parole dette, del modo in cui si sono toccati o guardati, ma anche dalle scintille dei battibecchi quotidiani. Dall’altro si frappone la competizione tra le due famiglie su una proprietà immobiliare, il risentimento che Preston nutre nei confronti del padre di lei e l’umiliazione che Katherine ha provato per come è stata trattata.
Ma nessuno dei due mette in conto i sentimenti, la particolare sintonia tra loro, la gelosia che arriva improvvisa. Una chimica che va oltre l’attrazione fisica, ma parte dalle scaramucce, dai dialoghi arguti, dalle sfide che si pongono l’un l’altro.
—Preston—disse infine, la voce tesa e bassa.—Con te perdo a ogni passo. Il fidanzamento, la proprietà. Persino il mio cuore. Continuo a perdere e perdere. Alla fine ho bisogno di…—Si interruppe e fece un profondo respiro.—Devo mettere me stessa al primo posto, altrimenti temo che non rimarrà nulla.
Lei non si cura molto dell’idea di essere stata “compromessa” per un futuro marito, perché ha scelto di essere libera e di volersi divertire con il proprio corpo. Ha deciso di vivere il futuro da protagonista, facendo valere le proprie idee imprenditoriali pur essendo donna.
Ho adorato il periodo storico in cui ci troviamo, che per la prima volta offre opportunità alle donne coraggiose. Non è ancora facile o accettato, ma ci sono già piccole fratture in cui donne forti e testarde possono incunearsi per emergere.
Preston rimane affascinato da questa ragazza che non si vergogna di mostrare il proprio corpo e di prendersi la sua soddisfazione carnale ed economica.
Entrambi i protagonisti, a modo loro, rifiutano i ruoli predefiniti e rompono gli schemi del passato, accettando le conseguenze che, naturalmente, sono ben differenti tra i due generi.
Un magnate privo di moralità è socialmente più accettabile rispetto a una donna che si concede liberamente ai piaceri carnali.
Preston si appoggiò su un gomito e usò la mano libera per accarezzarle la guancia. La tenerezza nel suo sguardo la stava quasi uccidendo.—Dimmi di cosa hai bisogno, tesoro—le sussurrò.—Di te. Di questo. Stanotte.
Sono rimasta anche piacevolmente sorpresa da note tanto passionali e senza veli in un romanzo storico. Proprio perché non siamo più in un’epoca che impone una proposta di matrimonio in seguito a un semplice sfioramento, c’è maggiore libertà (dell’autrice, ma anche dei protagonisti) nell’attardarsi in notti di passione, incontri occasionali, toccatine sconvenienti.
D’altro canto è stato anche intrigante notare come questa nuova libertà di esplorarsi senza vincoli faccia nascere per le prime volte un senso di incompiutezza laddove al mix di passione si uniscono i sentimenti. Il timore, fino a ieri inesistente, di non vedere consolidare con un patto sentimentale duraturo qualcosa che sembra crescere e farsi sempre più profondo, una sintonia di visione, di spregiudicatezza, di anticonformismo, di fame di futuro.







