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Recensione: La ragazza fuggita da Auschwitz di Ellie Midwood

Titolo: La ragazza fuggita da Auschwitz

Autore: Ellie Midwood

Genere: Narrativa storica

Editore: Newton Compton Editori

Data di pubblicazione: 21 Ottobre 2021

Mala, detenuta numero 19880 nel campo di concentramento di Auschwitz, ha capito sin dal primo momento in cui è scesa dal treno di avere messo piede all’inferno. Come interprete delle SS, prova a usare la sua posizione per salvare quante più vite possibili, contrabbandando miseri pezzi di pane. Edward, detenuto numero 531, è un veterano del campo e un prigioniero politico. Anche se ha l’aspetto di tutti gli altri, con la testa rasata e l’uniforme a righe, è un combattente della Resistenza. E ha un piano per fuggire. Entrambi sono stati deportati per il solo crimine di essere nati. Ma quando si incontrano, il buio senza scampo di Auschwitz si illumina di un barlume di speranza. Edward riesce a far credere a Mala che l’impossibile possa accadere. Che nonostante siano circondati da filo spinato, mitragliatrici, torri di guardia e riflettori che li osservano costantemente, lasceranno quel luogo di morte. E così si fanno una promessa: fuggiranno insieme o moriranno insieme. Il resto è una delle più grandi storie d’amore mai raccontate…

 

A dispetto del titolo, sebbene Mala Zimetbaum – la protagonista di questo romanzo – riuscì veramente a evadere dall’inferno di Auschwitz, purtroppo vi fece ritorno quasi subito perché catturata insieme a Edward, combattente della resistenza recluso come lei nel campo.

Ma procediamo per ordine.

Mala, nonostante sia una prigioniera, raggiunge la posizione di staffetta nell’organizzazione di Auschwitz e quindi ha diritto a un trattamento di favore. Anche Edward è piuttosto libero di muoversi nel suo ruolo di tuttofare.

Tra i due nasce un legame di amore molto forte,un sentimento che aiuta entrambi a sopravvivere nell’inferno di quell’abominio. Nel dolore e nella disperazione che accompagna la consapevolezza che per nessuno di loro ci sarà un domani.

La follia di progettare un piano di fuga attento e ben strutturato volto a fuggire a dispetto delle mitragliatrici, dei cani e del filo spinato, è il fil rouge di un romanzo che non ha niente di romantico, ma che non impedisce al lettore di sognare che i due giovani riescano nel loro intento.

Non sarà così purtroppo. Mi duole dirlo perché è già dura leggere degli inenarrabili orrori perpetrati nei campi di concentramento, ma fino alla fine non si rinuncia a sperare per Mala e Edward.

Una storia vera,delle vicende realmente accadute e alcuni personaggi noti vengonoabilmente mixati e colpiscono il lettore lasciando una scia di fuoco nell’anima.

Per non dimenticare di cosa fu capace l’uomo verso altri esseri umani.

«Se dobbiamo morire, dobbiamo farlo per difendere qualcosa.»

«E che cosa possiamo difendere?»

«La cosa più importante di tutte: la libertà.»

Cit. dal Libro

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