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Recensione: “La promessa” di Debora Spatola (serie Avvento n.1)

Il suo vero nome non è Lua. Niente nella sua vita precedente era vero. Strappata alla madre naturale il giorno stesso della sua nascita, diciotto anni prima, è stata cresciuta in una famiglia fittizia, al riparo dalla verità. Quel giorno tre strani uomini la prelevano da casa: lei è una Promessa. Poi un incidente, una sparatoria, dei “Guardiani” la portano in salvo nonostante tutto sia molto confuso. Lua rimane con loro quanto basta per scoprire che esistono gli Ibridi, che esiste una Matrice che secondo la profezia satanica genererà un Anticristo duemila anni dopo il Messia, necessario a mantenere l’equilibrio cosmico tra bene e male. E scopre che i Guardiani che l’hanno salvata – e che continuano a proteggerla sacrificandosi in prima persona – sono in realtà Nephilim. Loro fanno parte del famoso gruppo di Lincoln, Guardiani della Luce destinati, secondo la predizione di Hellson – un Ibrido convertito al Sommo Bene e divenuto profeta – a ritrovare la Matrice prima che l’Avvento abbia compimento. Il sentimento per uno di loro, tuttavia, s’intreccerà così tanto con la Missione da mettere in pericolo la sopravvivenza stessa della razza umana. Perché Lua non è soltanto una promessa sacrificale strappata a un altare nero, ma ha un segreto che nessuno conosce, neanche lei.

All’inizio pensavo che questa trama seguisse un po’ l’onda di Shadowhunter, ma poi, andando avanti, la storia prende una piega tutta sua. L’autrice è riuscita a estrapolare un nuovo lato dei Nephilim, cioè quello nettamente umano che ama e soffre, oltre al lato guerriero e divino. Lua, la protagonista, vede crollare tutta la sua vita nel giro di pochi minuti, quando degli sconosciuti bussano alla sua porta e la rapiscono. Verrà salvata poco dopo da quattro giovani, che si presenteranno come “I Guardiani”, in realtà, si tratta di Nephilim. Il loro ruolo è cercare e fermare La Matrice e i demoni. Purtroppo Lua è troppo focalizzata sul piangersi addosso per tutto il tempo, ripetendo abbastanza spesso le solite cose. Potrebbe pensare di più a collaborare e aiutare i Guardiani, cercando un modo per rendersi utile. Da apprezzare le descrizioni e i dialoghi, anche i personaggi sono ben caratterizzati. In alcuni punti ho trovato la narrazione un po’ troppo frettolosa e con salti temporali di poche ore, un po’ inutili. Questo primo capitolo si conclude con un finale aperto che lascia un po’ di amaro in bocca e con qualche domanda irrisolta.

È comunque una bella lettura, scorrevole e intrigante, anche se pecca in qualcosa. Sicuramente, nel secondo capitolo verranno spiegate molte cose e avremo le risposte a tutto. Lo consiglio a tutti gli amanti del genere “angeli e demoni”.

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Voto LeChatNoir 4

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