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Recensione: : La mia prediletta di Romy Hausmann

 

 

 

 

Titolo: La mia prediletta

Autore: Romy Hausmann

Editore: Giunti editore

Genere: Thriller psicologico

Data di uscita: 28 Ottobre 2020

In una notte gelida, un’ambulanza porta in ospedale una donna investita da un’auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c’è una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di un azzurro glaciale. L’unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l’indirizzo di casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina afferma innocentemente, come se fosse la cosa più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire quelle brutte macchie rosse sul tappeto… Appena viene avvisato, il commissario capo Gerd Brühling ha subito un’intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, la figlia del suo migliore amico, scomparsa 14 anni prima. Ma c’è qualcosa di vero in ciò che racconta quella strana bambina? Come ritrovare la capanna, il fratellino e il cadavere del rapitore, se davvero è stato ucciso? All’arrivo dei genitori di Lena in ospedale, una realtà ancora più sconcertante verrà alla luce. E sarà difficile districarsi in questa rete di verità, fantasie infantili, indizi contrastanti.

 

Inquietante, inaspettato e sconvolgente.

Questi sono gli aggettivi che più si avvicinano a descrivere il capolavoro thriller di Romy Hausmann: un romanzo che vi lascerà a bocca aperta, vi causerà gli incubi e vi sorprenderà dall’inizio alla fine.

Si racconta la storia di Lena, rapita da un sadico e segregata per quattordici anni; di un padre che non ha mai smesso di cercarla; e di una bambina, nata nel buio di una baracca nel bosco, che vede il mondo attraverso la sua particolare prospettiva.

Ognuno di loro ci racconta qualcosa.

Eventi passati si intrecciano con il presente per ricostruire questa triste storia di abusi e dolore.

Durante la lettura non riuscirete a non formulare mille teorie diverse che verranno sicuramente smentite da uno dei tanti colpi di scena. Ogni informazione che scoprirete tra le pagine assumerà nuovi significati alla fine del libro, perché nulla è come sembra.

La storia mi ha coinvolta talmente tanto che ho dovuto abbandonare l’ascolto dell’audiolibro che avevo iniziato, per buttarmi sulla pagina scritta, perché non avevo la pazienza di aspettare la voce narrante per scoprire ciò che sarebbe successo.

La scrittura è totalmente immersiva e coinvolgente: si rimane letteralmente incollati alle pagine che riescono a trasmettere tutte le emozioni provate dai personaggi. Sicuramente una delle doti migliori di questa scrittrice è proprio quella di rendere in modo unico ciascun narratore: quando passiamo da una voce narrante all’altra, cambia non solo il punto di vista ma anche lo stile in cui ci vengono raccontati i fatti.

Lena ci racconta il terrore, la paura e il dolore ma anche la voglia di reagire alla situazione terribile in cui si trova. Ci mostra l’odio per il suo aguzzino e il desiderio di sfuggirgli. Siamo con lei durante i giorni più brutti della sua vita e la sosteniamo nella sua battaglia per la salvezza.

Suo padre ci mostra gli eventi attraverso gli occhi del dolore e della sofferenza estrema. Piangiamo con lui, ma anche speriamo insieme a lui. Sentiamo in noi tutta la forza di volontà che lo sorregge nel sua attesa della verità. Lo seguiamo nei colloqui con gli uomini che si occupano del caso, lo sosteniamo a casa con la moglie distrutta dal dolore, e scopriamo insieme a lui gli sviluppi nelle indagini.

Hannah, la bambina nata nella baracca del bosco, è la voce narrante più inquietante e complessa da capire. I suoi pensieri non seguono un filo logico ma si fanno distrarre da ciò che vede e sente.

Nata in un mondo di pochi metri quadrati, ha una mente che invece sa viaggiare e sarà molto bello, alla fine, scoprire il perché.

Hannah è colei che più di tutti sa trasmettere il terrore e la vera inquietudine, narrando gli aspetti più crudi e cruenti di questa storia.

Il finale è triste e terribile, ma anche pieno di coraggio e spirito di rivalsa: mostra la forza di una donna di fronte alle difficoltà e la sua capacità di reagire con determinazione e astuzia.

È un libro magnifico, intricato, complesso, che lascia strascichi. Non riuscirete a leggerlo senza pensarci anche dopo averlo concluso.

La storia di Lena vi seguirà nei vostri incubi ed è proprio questo il bello di un thriller ben scritto.

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