Recensione libri

Recensione: La guerra dei papaveri di R.F. Kuang

 

Titolo: La guerra dei papaveri.

SERIE: La guerra dei papaveri #1

La repubblica del drago #2

Autore: R. F. Kuang

Editore: Mondadori

Genere: Romanzo fantasy

Data di pubblicazione:13 Ottobre 2020

 

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo…

Rin ha passato a pieni voti il kējǔ, il difficile esame con cui in tutto l’Impero vengono selezionati i giovani più talentuosi che accadranno a studiare all’Accademia. Ed è stata una sorpresa per tutti: per i censori, increduli che un’orfana di guerra della provincia di  potesse superarlo senza imbrogliare; per i genitori affidatari di Rin, che pensavano di poterla finalmente dare in sposa e finanziare così la loro impresa criminale; e per la stessa Rin, finalmente libera da una vita di schiavitù e disperazione. Il fatto che sia entrata alla Sinegard – la scuola militare più esclusiva del Nikan – è stato ancora più sorprendente. Ma le sorprese non sono sempre buone. Perché essere una contadina del Sud dalla pelle scura non è una cosa facile alla Sinegard. Presa subito di mira dai compagni, tutti provenienti dalle famiglie più in vista del Paese, Rin scopre di avere un dono letale: l’antica e semileggendaria arte sciamanica. Man mano che indaga le proprie facoltà, grazie a un insegnante apparentemente folle e all’uso dei papaveri da oppio, Rin si rende conto che le divinità credute defunte da tempo sono invece più vive che mai, e che imparare a dominare il suo potere può significare molto più che non sopravvivere a scuola: è forse l’unico modo per salvare la sua gente, minacciata dalla Federazione di Mugen, che la sta spingendo verso il baratro di una Terza guerra dei papaveri. Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere davvero troppo alto.

 

Se cercate una favola ricca di fate, persone buone e senza difetti questo

libro non fa per voi. Questo è un fantasy ricco di azione e di battaglie, con personaggi grigi che crescono, sbagliano e combattono. Avrete di fronte la cruda e terrificante realtà della guerra: percepirete il tocco delle armi, avvertirete l’odore del sangue, sentirete la grida delle vittime e vedrete la morte con i vostri occhi. Si parla di sofferenza, di dolore e di scelte a volte terribili. Il conflitto non è quello visto da lontano, di cui quasi non ci accorgiamo, che viene raccontato tralasciando le crudeltà avvenute, ma quello vissuto in prima persona dai soldati e dai civili innocenti, uccisi e sottomessi in modi a cui non piace pensare.

Il romanzo ci racconta di Rin, un’orfana, cresciuta in un posto che ha già visto due conflitti sanguinosi, Le guerre dei papaveri. In esso è difficile emergere e trovare la propria strada, soprattutto se, come lei, si proviene dalle province più remote. Ma, nonostante le difficoltà e il dolore che dovrà sopportare, la ragazza riuscirà a entrare nella più prestigiosa accademia militare del paese e ad allontanarsi dal suo paesino di campagna per raggiungere la capitale. La protagonista dovrà continuare a lottare contro i continui ostacoli che le si presenteranno, ma ciò la renderà più forte e determinata.

La storia è ambientata a Nikan, un luogo di fantasia che richiama la Cina di qualche secolo fa, sia per la sua forma che per la sua tradizione e cultura. Non ho ancora ben chiaro quanto gli eventi di questo libro riflettano quelli avvenuti realmente nel territorio asiatico che conosciamo, purtroppo non sono un’esperta, ma è stato difficile non vedere quest’opera  come una sorta di romanzo storico, anche se non lo è. La descrizione della struttura sociale e della cultura del Nikan e dei paesi limitrofi mi è sembrata così simile a quella vera che, onestamente, ha reso il racconto più plausibile e, perciò, più terrificante.

Lo stile di scrittura mi è piaciuto molto: l’ho trovato scorrevole, diretto e con un lessico ricercato. Come ho già accennato non ci sono abbellimenti per le parti più crude che vengono descritte in modo chiaro e terribile: sono piuttosto disturbanti emotivamente ed è difficile distaccarsene considerandole fittizie; sono realistiche, verosimili e faticose da leggere.

Il testo è stato suddiviso in tre parti, seguendo i diversi eventi e territori in cui si trovano immersi i protagonisti. Nella prima ci viene presentato il worldbuilding e i personaggi principali in un contesto relativamente tranquillo e viene introdotto anche il sistema magico, legato alle pratiche sciamaniche. Dalla seconda parte in poi la trama diventerà più intricata e ricca di colpi di scena, gli avvenimenti si susseguiranno con un ritmo più serrato, ma non saranno mai affrettati.

La storia è narrata in terza persona e si focalizza principalmente su Rin, anche se in alcuni capitoli lo sguardo si sposta su altri personaggi.

Parlando di questi ultimi li ho trovati ben descritti e caratterizzati: pur non essendo stati tutti approfonditi, infatti, si colgono facilmente le differenze tra le loro personalità e la crescita di alcuni di loro.

Rin è molto determinata e forte: anche se in alcuni momenti si scoraggia o è spaventata, sa però trovare sempre la forza per reagire, a volte viene spinta dal desiderio di raggiungere un obiettivo certe altre  da sentimenti meno nobili, come il desiderio di rivalsa.

Altan, uno studente del quinto anno, è la leggenda della scuola: intelligente, imbattibile, ma con una storia alle spalle difficile. Ha diverse sfaccettature molto diverse tra loro che non mi sarei mai aspettata appena conosciuto.

Entrambi sono molto particolari, ma non sono le uniche personalità interessanti che incontrerete.

Per certi aspetti mi è sembrato di leggere un romanzo di formazione, perché vediamo la crescita della protagonista e di altri personaggi durante il passare del tempo: un percorso per nulla facile o scontato, ricco di ostacoli e di decisioni difficili. È una storia che parla di combattimenti e di magia, di sciamani e dei, di destino, ma soprattutto di scelte.

Consiglio questo libro a chi ama i fantasy più classici, ricchi di azione e battaglie; in cui i caratteri non sono statici, ma crescono con il tempo, cadono e si risollevano, lottano e soffrono; in cui la guerra è vera, non abbellita o infiocchettata.

Non è adatto a tutti, vista la sua violenza, ma è un romanzo sorprendente e mai scontato che va assolutamente letto.

 

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio