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Recensione: “La grande truffa” di John Grisham

 

 

Gli studenti Mark, Todd e Zola si sono iscritti alla scuola di legge di Washington con le migliori intenzioni e il sogno di cambiare il mondo una volta ottenuta la sospirata laurea. Dopo essersi coperti di debiti per poter pagare le rette salatissime di una mediocre scuola privata, i tre amici si rendono conto di essere oggetto di una grande truffa. Il loro istituto, infatti, insieme a molti altri, è nelle mani di un potente e losco investitore newyorchese, che è anche socio di una banca specializzata nella concessione di prestiti agli studenti. Dopo anni di sacrifici e false promesse di un lavoro sicuro, Mark, Todd e Zola capiscono che con ogni probabilità non riusciranno mai a passare l’esame di avvocato. Ma forse c’è una via d’uscita: l’obiettivo è farla franca con i grossi debiti accumulati e vendicarsi del torto subito. E per fare tutto ciò i tre devono lasciare subito gli studi, fingere di avere i titoli per praticare la professione di avvocato, eleggendo il Rooster Bar, dove si incontrano abitualmente, a loro quartier generale. È un’idea completamente folle, o no?

Dopo aver letto un articolo scritto da Paul Campos nel 2014 per la rivista The Atlantic, John Grisham si butta a capofitto in questo romanzo, descrivendo il sistema scolastico statunitense e concentrandosi sul grande debito che gli studenti maturano nei confronti delle scuole private.

Protagonisti di questa storia sono Mark, Tod e Zola, tre studenti di legge con un debito che si aggira intorno ai duecentomila dollari e che si sentono sotto pressione giorno dopo giorno. I familiari non possiedono tutto quel denaro, la paga dei lavoretti estivi che cercano di procacciarsi a malapena riesce a coprire le spese dell’affitto di casa e il loro futuro da avvocati è sempre più incerto. Quando poi un loro amico compie un gesto estremo per colpa dello stress psicologico, ecco che decidono di mollare tutto e iniziare la loro carriera da avvocati… senza abilitazione!

Il romanzo di Grisham è una vera e propria denuncia al sistema scolastico, dove gli studenti si indebitano anno dopo anno a favore delle casse delle scuole private. Tutto ciò rende i ragazzi stressati e sempre meno fiduciosi nell’arrivare alla tanta agognata Laurea.

Siamo in questo casino perché abbiamo visto l’opportunità di inseguire un sogno che non ci saremmo potuti permettere. Nessuno di noi avrebbe dovuto specializzarsi in legge, e adesso siamo col culo per terra. Questo posto non è fatto per noi, ma ci hanno imbrogliato e convinto che ci aspettava una carriera redditizia. È tutta questione di marketing e di promesse”.

I protagonisti de “La Grande Truffa” sono tre ragazzi che nonostante l’illegalità di quello che decidono di fare, prendono in mano il loro destino e con coraggio, e un pizzico di incoscienza, si buttano nelle aule di tribunale con nonchalance come se facessero gli avvocati da una vita – pur non avendo ancora seguito l’ultimo semestre.

Devo dire che a volte quello che leggevo mi sembrava davvero assurdo, malgrado la veridicità della storia, ma tutto sommato Grisham è riuscito a incuriosirmi grazie, soprattutto, al suo modo di scrivere: fluido e diretto.

Il personaggio che ho preferito è stato sicuramente Mark: il leader del gruppo, quello con un debito maggiore che, ancor prima di essere assunto in uno studio di legge, viene mandato via e tanti saluti a un lavoro che avrebbe potuto aiutarlo a risanare il debito scolastico. È il motivatore, non molla mai e rischia più di tutti.

Consiglio la lettura del romanzo a tutti gli appassionati del genere e a chi vuole leggere qualcosa sulla vita reale e dagli insoliti colpi di scena.

A cura di:

 

 

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Voto Arya 4,5

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