Possono una fanciulla maldestra, un’appassionata romanziera e un’affascinante cortigiana coesistere nella stessa donna? Sì, se la donna si chiama Miranda di Colloredo. Alla romantica ricerca del principe azzurro, Miranda si imbatte in un vero principe e la sua vita ne è sconvolta. Ma quell’incontro sconvolge anche Tancredi di Monteventoso, uomo affascinante e dissoluto che non riesce a liberarsi del passato e che, per questo, si è negato all’amore. Riuscirà Miranda a realizzare i propri sogni? Scrivere una storia con un bellissimo lieto fine e vivere una vita da romanzo?
Dopo il meraviglioso secondo libro ‘Il cacciatore di nuvole’, torna questo mese per i romanzi Mondadori Classic, il nuovo capitolo della serie ‘La sartoria dell’amore’, di Ornella Albanese dal titolo ‘La cacciatrice di storie’. In questo romanzo assistiamo alla trasformazione di Miranda, personaggio che io ho davvero amato pochissimo nei capitoli precedenti. Incapace di mantenere un segreto, costantemente pronta ad aprire bocca prima di pensare è sempre stato un personaggio sopra le righe, e spesso la sua incoscienza ha fatto del male ai suoi amici. Nel “cacciatore di nuvole” infatti, praticamente alla fine del libro, Miranda riceveva quella che per me era una giusta punizione, l’uomo che amava o che credeva essere il suo principe azzurro, le preferiva un’umile sarta… un grande smacco per la sua vanità. L’autrice stessa ci fornisce una sua perfetta definizione, permettendoci per un attimo di guardare nell’animo di Tristano, proprio quando decide che Miranda non è adatta a lui.
«Miranda era così, superficiale, impulsiva, maldestra e noncurante degli altri, adorabilmente imperfetta. Gli era piaciuto averla accanto, con tutte le sue trine e la sua seta frusciante, con il suo profumo al mughetto e i boccoli d’oro che gli solleticavano la pelle. Con le mille frasi tintinnanti e i suoi cinguettii musicali. Gli era piaciuto ma adesso se ne sentiva sopraffatto. Era come se la sua vicinanza lo avesse pervaso di emozioni inutili. Di mille sensazioni artificiali. Quella ragazza era un capolavoro di seduzione, una ragnatela di lusinghe, un’incantevole trama di menzogne. Neppure una delle sue affermazioni rispecchiava il suo vero essere, neppure uno dei suoi trilli era giustificato dalla circostanze, neppure uno dei suoi gesti era spontaneo e non frutto di calcolo. »
Questa era la Miranda che avevamo conosciuto, e nel prologo la ritroviamo invece in una stanzetta, fuori dal suo bel palazzo, in compagnia solo di una cameriera che l’ha seguita quando la giovane se n’è andata dalla casa paterna. Suo padre vuole che lei si sposi con un uomo adeguato, uno del suo ambiente altolocato, ma Miranda, dopo aver visto le sue amiche felici in matrimoni nati dall’amore, non si vuole rassegnare a un matrimonio di convenienza. Decisa a cambiare vita, supportata solo dall’amica Rebecca, l’unica sempre disposta a dirle la verità e a sgridarla se necessario, sta decidendo cosa fare della sua. Dopo varie riflessioni e aver scartato molte ipotesi, giunge l’idea, la più temeraria fra tutte quelle che abbia mai avuto, lontana dal suo modo di vivere precedente: LAVORARE. Ma quale lavoro può mai fare una ragazza di buona famiglia, che non ha mai dovuto preoccuparsi di nulla? Magari scrivere, come la Contessa Lara i cui articoli vengono pubblicati su vari giornali e che un tempo era una poetessa molto famosa, prima che l’amore le facesse perdere tutto. Com’è nel carattere di Miranda, una volta presa la decisione, nulla riesce a fermarla ed è seguendo una misteriosa signora alla ricerca di ispirazione per la storia che intende scrivere, che la giovane incontra il principe Tancredi di Monteventoso. Un grosso equivoco che la testarda Miranda non intende spiegare, fa credere a Tancredi che lei sia un’altra persona, e se da una parte questo aumenta la collera del ragazzo quando scopre la verità, dall’altra lo intriga perché mai nessuna prima lo aveva rifiutato.
Se la giovane cerca l’amore romantico, Tancredi non crede più in esso, non lo vuole e lo rifugge con tutto se stesso. Dopo che l’anziano nonno lo ha mandato in esilio per un anno, tentando così di smorzarne gli eccessi, Tancredi viene messo davanti al suo dovere di avere un erede per la dinastia di Monteventoso e si dice disposto a sposarsi, purché la sposa sia modesta e non gli crei problemi, talmente poco interessato alla cosa lascia la scelta al nonno, così da farlo felice ed evitare che l’anziano principe si interessi troppo della sua vita. Quando però farà la conoscenza con la sua recalcitrante fidanzata, che non intende affatto sposarsi, la sua vita si trasformerà in un’affascinante sfida. Una trama ricca, ben delineata, con tanti personaggi che abbiamo già avuto modo di conoscere e amare, tutti perfettamente tratteggiati, in più le visite alla sartoria che ci permettono di continuare a seguire le storie delle ragazze che vi lavorano, e che in questo romanzo riservano anche una grossa e davvero inaspettata sorpresa. Una ragazza che prende coscienza delle sue potenzialità, e che per una volta nella sua vita, è disposta a lottare e soffrire per quello in cui crede, anche a rinunciare all’uomo che adesso ama davvero, e un affascinante libertino che invece ha sofferto così tanto che credeva di non avere più un cuore e ora l’ha ritrovato. I due bei personaggi che Ornella ci propone in questo libro davvero bello, come bello e molto interessante è il racconto che lo precede, ‘Amore tra le pagine’- scene di vita in cui scopriamo la vita meravigliosa e triste della famosa Contessa Lara, una donna che aveva come unica colpa il cercare l’amore a tutti i costi, e che ha perso quello dell’amatissimo marito perché troppo brava e troppo famosa (il racconto è gratuito in e-book sui vari store) Una serie quella della ‘Sartoria dell’amore’ davvero ben scritta che non posso che consigliare, e anche se ‘Il cacciatore di Nuvole’ rimane per me il più bello, questo è un romance notevole che le amanti del genere ameranno sicuramente.
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