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Recensione: “King of pain. Cuori nascosti” di Giorgia B. Walker

Titolo: King of pain – Cuori nascosti
Autore: Giorgia B. Walker
Editore: Self publishing
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 26 aprile 2020

Un burbero supervisore arrivato in azienda per decidere i licenziamenti del personale e una dipendente schiva ma senza peli sulla lingua si trovano a lavorare gomito a gomito. Entrambi nascondono un profondo dolore, Mark dietro l’aria severa e arrogante, Briana dietro vestiti troppo larghi e risposte caustiche.
Tra battibecchi pungenti e la curiosità di svelare il mistero che l’uno rappresenta agli occhi dell’altra, i due iniziano a ricevere sollievo dalla presenza reciproca e a scoprire frammenti di verità. Mark viene a conoscenza di ogni segreto di Briana e la aiuta a sciogliere i nodi del passato, ma la lascia all’oscuro di tutto ciò che riguarda se stesso, anche quando tra loro esplode la passione, arricchita da un sentimento reciproco tanto forte quanto inaspettato. Briana sa soltanto che Mark combatte contro qualcosa che lo ha portato a tatuarsi sulla pelle, tra le altre cose, la scritta “King of pain” e che ha una moglie e un figlio, dai quali tornerà non appena terminato l’incarico.
Ma cosa nasconde quell’uomo complicato, tormentato e sexy, che si è rivelato essere una persona meravigliosa?

Pirandello sosteneva che ognuno è costretto a indossare delle maschere nella vita. Vuoi per paura di non essere capiti o per non essere esclusi; costruiamo una falsa identità a seconda di chi abbiamo davanti, nascondendo quindi la nostra vera personalità.
Briana e Mark, i due protagonisti di King of pain, lo fanno per sopravvivere, per proteggersi dal dolore causato da persone crudeli e una vita spietata.
Briana vive costantemente in fuga da un destino che pare non volerle dare scampo ovunque decida di nascondersi; introversa e schiva, rifugge ogni rapporto umano per paura di soffrire ancora. Protegge se stessa con vestiti informi e battute acide.
Mark è il prototipo del tagliatore di teste. Freddo, arrogante, sicuro di sé e dai modi talmente formali da diventare sgarbati. A lui le persone non piacciono particolarmente e non ne fa mistero.
Per esigenze lavorative, i due sono costretti a lavorare gomito a gomito e tra divertenti scambi al vetriolo iniziano ad apprezzare la reciproca compagnia e a intuire la verità dietro le rispettive maschere.
Mark avrà modo di scoprire quanto quella bellissima rossa dalla mente brillante, per paura viva di menzogne, sprecando le sue potenzialità e tenendo repressa la parte vera di sé; mentre Briana capirà che dietro l’apparente freddezza e l’atteggiamento burbero, si nasconde un complicato gentiluomo afflitto da un dolore inimmaginabile.
Entrambi si ritengono destinati alla sofferenza e alla solitudine… la sintonia mentale, l’attrazione fisica e la pace dell’anima che provano stando insieme li convinceranno a darsi una possibilità?
Per quanto King of pain appaia come un normalissimo romanzo, non fatevi ingannare… non lo è.
Personalmente l’ho trovato di un certo spessore, il patimento dei due protagonisti è descritto approfonditamente: la rabbia cieca di fronte a un destino crudele, la paura di soffrire ancora, la delusione del tradimento, il dolore di una perdita, ma vi è anche la speranza di un animo che non vuole arrendersi e la fede.
Ebbene sì, perché tra i personaggi di questo emozionante racconto c’è anche Dio. Perché si può credere oppure meno, ma di fronte a certi drammi, si è disposti a tutto pur di avere delle risposte che ci consentano di accettare l’inaccettabile. Serve un capo espiatorio e tanta forza per afferrare un po’ di pace dopo tanto tormento.

“Senza speranza che razza di vita è?
Ci siamo chiesti quando il dolore dominava le nostre vite.
E il mezzo migliore per avere speranza è la fede.”
(tratto dal libro)

La mia amata New York fa da cornice a questa bella storia di rinascita.
Se volete emozionarvi, non posso che consigliarvene la lettura!

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