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Recensione: Io ti proteggerò di Penelope Douglas

Titolo: Io ti proteggerò
Autrice: Penelope Douglas
Editore: Newton Compton Editori
Genere: New adult
Uscita: 13 aprile  2022

Tiernan De Haas non ha avuto un’infanzia felice. È cresciuta tra agi e ricchezza, ma non ha mai conosciuto l’amore di due genitori presenti. E così, quando un incidente distrugge la sua famiglia, Tiernan sa che dovrebbe essere devastata, ma non riesce a provare nulla. Dopotutto è sempre stata da sola. Ad assumere la sua tutela per due mesi, prima che compia diciotto anni, è Jake Van der Berg, fratellastro di suo padre, che vive insieme ai due figli, Noah e Kaleb, in una casa sulle montagne del Colorado, tra i boschi. Tiernan sarà in grado di affrontare il freddo rigido dell’inverno in arrivo?

La vita di Ternian appare perfetta all’esterno, vive nel lusso ed è figlia di una coppia di star, eppure, quando rinviene i corpi di entrambi i genitori non può fare a meno di desiderare di urlare a quella società cieca quanto la sua esistenza sia infelice e lontana dallo splendore che riportano i riflettori. Peccato che non riesca a dire nulla e, come è solita fare, decide di rifugiarsi nel silenzio e nel dolore, tagliando fuori ogni emozione fino a non sentire più nulla. L’unica via di scampo, per non lasciarsi sopraffare dalla realtà, è accettare l’invito dello zio Jack, il fratellastro, mai conosciuto, di suo padre, e trasferirsi lontano da tutto nella sua casa in montagna insieme ai figli di lui: Noah e Kelab.

Ero curiosa di leggere la nuova opera di Penelope Douglas, autrice di cui avevo sentito parlare ma che ancora non avevo avuto il piacere di conoscere. Devo ammettere che la lettura si è rivelata diversa da come mi aspettavo, sicuramente un romance più forte di quanto pensassi e dai contenuti non per tutti.

Infatti, seppur personalmente non disdegni letture meno edulcorate e apprezzi un linguaggio diretto, di fronte ad alcuni frangenti della storia sono rimasta piuttosto spiazzata. Ma andiamo per gradi: la narrazione è scritta in prima persona e viene raccontata dai quattro protagonisti.

Ternian, un’adolescente di quasi diciotto anni, si presenta come una ragazza profondamente infelice, cresciuta all’ombra di genitori incapaci di darle affetto e che l’hanno fatta sentire più come un peso che altro. L’autrice è riuscita a svelare a mano a mano l’anima tormentata della protagonista in cui convivono la bambina rifiutata e bisognosa di affetto e la donna incapace di ricevere amore e di sentirsene degna.

Lo stesso vale per le figure maschili, delle quali si conosce il passato e le ferite ancora sanguinanti.

Proseguendo nella narrazione vediamo come il rapporto fra Ternian e i ragazzi cresca giorno dopo giorno, la ragazza, infatti, sembra lentamente lenire qualche vecchia ferita per merito degli splendidi paesaggi e la natura selvaggia e incontaminata del luogo, mentre, allo stesso tempo, scopre il calore di una famiglia grazie all’affetto che inizia a nutrire per i nuovi coinquilini.

Da circa metà lettura, però, la storia prende una piega diversa con contenuti che ho trovato, alcune volte, piuttosto forti. Non intendo rivelarvi nulla ma devo almeno avvertirvi della presenza massiccia di scene erotiche e non sempre convenzionali.

La parte romance esiste ma anche questa acquista sfumature particolari; l’autrice ha tenuto conto della personalità dei personaggi, che con il loro passato burrascoso, non sembrano in grado di percepire il sentimento sano e puro dell’amore e, di fatto, quello che provano è un’estensione del loro malessere e dei loro bisogni ma anche il meglio che riescono a dare.

Conclusa la lettura ho dovuto prendermi un momento o due per riflettere e dare un senso al turbinio di emozioni che mi ha investito.

Ho apprezzato molto la profondità dell’autrice e la sua abilità di coinvolgere il lettore nella psicologia e nel tormento dei protagonisti, anche i dialoghi sono interessanti e mai banali e le descrizioni minuziose e attente.

Allo stesso tempo, però, ho apprezzato meno alcune scene che, personalmente, ho vissuto con un po’ di turbamento e di fronte alle quali, spesso, ho arricciato il naso non trovandomi d’accordo. In più ho avvertito il cambiamento di Ternian, nel corso della narrazione, fin troppo radicale e non mi ha convinto del tutto.

Nel complesso ho comunque amato la lettura di questo romanzo proprio per la capacità di Penelope Douglas di scendere in profondità con il suo stile scorrevole e mai noioso.

Concludo consigliando questa lettura se avete voglia di un libro diverso, se non temete scene di sesso spinte e disinibite e se possedete una mentalità aperta.

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