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Recensione in Anteprima: “Threshold” di Jordan L. Hawk (serie Whyborne e Griffin #2)

Buongiorno Fenici! Oggi Lucia ci parla in anteprima di “Threshold” di Jordan L. Hawk

L’introverso studioso Percival Endicott Whyborne desidera solo condurre una vita tranquilla insieme al suo amante, il detective ex-Pinkerton Griffin Flaherty. Sfortunatamente il padre di Whyborne, un grosso magnate delle ferrovie, è di tutt’altro avviso e decide di ingaggiare Griffin per indagare su alcuni misteriosi avvenimenti in una miniera di carbone. Whyborne, Griffin e la loro amica Christine raggiungono Threshold Mountain, luogo di oscure leggende da prima che la miniera si facesse strada fino al cuore della montagna. Un contingente di Pinkerton di cui fa parte anche Elliot, l’ex amante di Griffin, si occupa già di sorvegliare la miniera. Ma Griffin sa meglio di chiunque altro quanto siano impreparati i detective ad affrontare le forze ultraterrene che li minacciano. Presto, Whyborne e Griffin si ritrovano invischiati in scomparse misteriose, incidenti mortali e segreti sussurrati. Elliot è un alleato oppure desidera solo ricominciare la sua relazione con Griffin? E in questo caso, come può Whyborne sperare di competere con l’affascinante Pinkerton, specialmente visto che Griffin gli nasconde ancora dei segreti sul proprio passato? In una città dove gli amici divengono nemici e orrori segreti si nascondono dietro maschere umane, Whyborne non può fidarsi di niente e di nessuno, nemmeno del proprio cuore.

«La miniera di Threshold ha avuto problemi fin da subito: strani incidenti, attrezzature sabotate, cose del genere. Sparizioni di persone, soprattutto cacciatori e ubriaconi che andavano in giro di notte. Una banda di fuorilegge, la banda McCoy, è fuggita dal Kentucky e si è rifugiata in quelle zone, inseguita dalle forze dell’ordine. I poliziotti li avevano intrappolati in un burrone, dal quale non avevano alcuna possibilità di fuga; eppure, quando gli agenti sono finalmente scesi per catturarli, non ne hanno trovato traccia.» Mio padre prese un lungo tiro dal suo sigaro, poi esalò il fumo in una nuvola puzzolente e proseguì. «I minatori sono sciocchi superstiziosi, per usare un eufemismo. Quasi tutti gli uomini non sono della zona – la popolazione locale è troppo scarsa – ma hanno tirato in ballo le leggende dei nativi per spiegare la sfortuna e le sparizioni. Racconti di creature sovrannaturali. C’è parecchio malcontento, e si parla di scioperi generali se non verranno presi provvedimenti.»

Torna con questo nuovo capitolo una delle serie più originali del momento che ci racconta le avventure di un’insolita coppia, formata da uno studioso di lingue antiche e un ex agente Pinkerton. Sono coadiuvati splendidamente dalla loro amica Christine, altro personaggio estremamente intrigante, e per quel tempo davvero inusuale: una delle prime archeologhe donne, reduce da uno scavo in Egitto che l’ha portata alla ribalta per aver scoperto un nuovo faraone. È una serie che immerge il lettore in un’atmosfera gotica e misteriosa che io adoro davvero, riportando alla mente alcune indagini di Sherlock Holmes come il Mastino di Baskerville, e non lesinando un piccolo tocco di magia dato dagli esperimenti, che non sempre riescono al meglio, di Whyborne, che, ricorderete, ha trovato un libro molto particolare nell’indagine precedente.

In “Threshold” Griffin viene assunto dal padre di Whyborne, un uomo ricco e pieno di segreti che ha con il figlio un rapporto conflittuale, considerandolo una grossa delusione per aver intrapreso una carriera accademica e non essere entrato nel mondo degli affari.  Non aiuta certo il loro rapporto il fatto che probabilmente sospetti che la convivenza con Griffin nasconda ben altro.

Non dimentichiamoci, infatti, che siamo in epoca Vittoriana, e due uomini che si amano non sono tollerati, infatti il loro rapporto è vissuto con grande riservatezza, persino nella loro casa devono fare attenzione ai particolari per evitare che la domestica sospetti qualcosa, la loro passione è qualcosa da vivere dietro una porta chiusa, senza far rumore. Ogni gesto in pubblico deve essere ponderato con attenzione, in special modo quando vengono a trovarsi in un posto isolato come Threshold, una cittadina perennemente offuscata dalla cenere della miniera, dove agenti Pinkerton tentano di impedire che i minatori lascino il lavoro per la paura dell’ignoto: troppe ormai sono le scomparse per considerarle coincidenze. È qui che i nostri amici vivranno un’avventura che li porterà a contatto con il mistero di un’antica leggenda indiana, tentando di capire perché ogni testimone che potrebbe fare luce sul mistero scompaia senza lasciare traccia.

Una miniera oscura e misteriosa, una foresta in cui è bene non entrare e una cupa cappa di sospetto, circondano i nostri amici che devono riuscire a venire a capo dell’arcano, lottando anche contro Orme, l’uomo che dirige la miniera e provoca in Whyborne una strana repulsione, e che sta tentando in ogni modo di minimizzare le cose. Ma per Whyborne questa indagine presenta un altro pericolo: a capo dei Pinkerton infatti c’è un uomo che ha contato molto nel passato di Griffin, un uomo bellissimo e affascinante che per la prima volta fa provare allo studioso il morso della gelosia e gli fa dubitare del compagno, mettendo alla prova il loro legame come non mai.

La scrittura di quest’autrice ancora una volta mi ha conquistato, le scene di sesso sono poche ma davvero ben fatte, e i suoi personaggi sono bellissimi; il timido Whyborne che trova estremamente inappropriato togliersi la giacca per entrare in una miniera, che si scandalizza con facilità e ha una dirittura morale estremamente rigida ma che pian piano comincia a sciogliersi, diventando più audace e sicuro di sé. Un uomo dolce e tenero, ma che sa dimostrarsi estremamente coraggioso nel momento del bisogno, capace di gesti sorprendenti e dai molti talenti. Griffin è più rilassato, prende la vita meno sul serio e, per il tempo, risulta anche avere una punta di trasgressione. Però ciò che gli è successo dopo l’ultima indagine per i Pinkerton lo ha segnato profondamente e basta poco, a volte, per risvegliare incubi devastanti che lo affliggono, un’esperienza che gli fa odiare e temere i luoghi chiusi e bui. Christine, al contrario, è una donna che sembra temere ben poco: è risoluta, un’amica fedele sempre pronta a spalleggiare i suoi amici, una donna perennemente costretta a ricordare agli uomini ottusi che incontra di non aver partecipato alla spedizione in Egitto, ma di averla guidata ed essere l’artefice della clamorosa scoperta fatta, e che ora non desidera affatto trovare marito ed accasarsi. La sua essenza è racchiusa bene in questa frase:

«Io penso che resterò qui per lavorare al manoscritto,» decise Christine. «Andare a parlare con gli abitanti mi sembra terribilmente noioso. Ma se avete bisogno che spari a qualcuno, mandatemi a chiamare e arriverò all’istante.»

Una lettura fantastica ed originale che ho amato moltissimo; già non vedo l’ora di tuffarmi in un’altra delle loro strane avventure, e ancora una volta non posso che ringraziare la Triskell per la cura della traduzione e per avermi permesso di leggere una delle serie fra le più insolite ed interessanti del momento.

#1  Widdershins

#2  Threshold

#3  Stormhaven (inedito)

#4  Necropolis (inedito)

#5  Bloodline (inedito)

#6  Hoarfrost (inedito)

#7  Maelstrom (inedito)

#8  Fallow (inedito)

#9  Draakenwood (inedito)

#10  Balefire (inedito)

 

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