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Recensione: “ImPerfect Lady (NY Sinners Series Vol. 4)” di Charlotte Lays

Le regole esistono per tracciare linee guida approssimative. Le regole vengono create dall’uomo, ma solo per impartire un ordine sommario. Le regole sono fatte per essere infrante.
Le regole degli altri. Per Grace, invece rappresentano la quotidianità, la stella polare, la vita. Non esiste altro nel suo mondo asettico e privo di inconvenienti. Il controllo su ogni cosa è tutto ciò che le consente di respirare. Vorrebbe essere diversa? Non ci ha mai pensato fino in fondo, perché il passato che l’ha portata a essere ciò che è nel presente, grava in maniera fin troppo esorabile sui suoi istinti. Eppure… eppure, nonostante tutto, esiste un’incognita che lei non ha pensato di mettere in conto. L’incognita Philip Murphy, una bomba di testosterone e allegria difficile da arginare o ignorare. Una bomba pronta a deflagrare nel suo cuore in maniera improvvisa e devastante.
E se, per assurdo, Phil nascondesse dei segni ancora più marcati di quelli di Grace, nel profondo dell’anima? E se fosse lui a dover risalire da un buco nero, e la mano di Grace fosse l’unica in grado di afferrarlo e portarlo in superficie?
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita, ma non è poi l’amore il vero motore che muove ogni cosa?

Fonte della trama: Amazon

«Forse non hai capito come funziona tra noi. Io sono uno Jedi, tu il lato oscuro della forza. Io sono Biancaneve, tu la mela. Io sono Superman, tu sei kryptonite. Io sono la wedding planner, tu sei un dannato monsone il giorno di un matrimonio in spiaggia. Io sono un sistema operativo, tu sei un virus.»

Grace è l’ennesima delle Cosmo Girls traumatizzata dalla famiglia, e che per questo ha fatto la scelta di non avvicinarsi mai a un uomo.

Grace e Philip sono agli opposti: la donna elegante e imbevuta di bon ton, verso lo sfrontato esuberante, che ignora volutamente le regole preconfezionate e il romanticismo.

Se Grace tiene tutto sotto controllo, dall’ordine cromatico delle scarpe fino alle espressioni facciali, Philip è tutto fuorché un principe azzurro: arrapato, ma soprattutto curioso di scoprire di più su di lei, sul perché sia così particolare, rigida, chiusa, vergine. Esprime quindi soprattutto un’attrazione mentale, pedinandola e standole addosso, anche se è evidente che c’è anche molta chimica che li attrae reciprocamente.

Il trauma di Grace è rappresentato con molta sensibilità e cura, nel suo essere irrazionale, infantile e inspiegabile. Allo stesso modo, la complementarietà del bel surfista arrogante è espressa al suo massimo.

Philip è pieno di sé e della sua sicurezza, ma a sua volta è intrigato dalla “principessa sul pisello”. È irriverente e allo stesso tempo sensibile, e ha la capacità di essere resiliente, cioè di saper accogliere le difficoltà di Grace senza giudicarla. La sua vicinanza è per lei un promemoria vivente (o forse un vero e proprio cartello segnaletico) dei confini da superare verso la libertà di essere se stessa, di infrangere le regole.

Il fatto di essere dotato di un ego smisurato gli permette di affrontare la sfida della conquista di questa ragazza inarrivabile senza demordere mai e senza false insicurezze.

L’ambientazione, Bali, è suggestiva e ricca di scenari naturali ed esperienze meravigliose. Il modo in cui Grace viene tolta dalla sua zona di confort e spronata a compiere attività che la mettono a dura prova ha l’effetto di grattare via, uno dopo l’altro, gli strati di sovrastruttura che hanno imbrigliato le sue ali e ricoperto la sua natura ribelle e sognatrice.

La passione è bollente e riesce ad arrivare al lettore anche molto prima che i due inizino a togliersi i vestiti, caratterizzata da scintille e attrazione preliminare, condita da malizia e dirty talking.

La relazione sentimentale che coinvolge Grace e Philip è molto particolare: da un lato un “rozzo tagliaboschi” che vuole conquistare la principessa senza aggredirla sessualmente, nonostante l’attrazione evidente; dall’altro la principessa che vorrebbe essere profanata senza altri coinvolgimenti sentimentali, nonostante il suo tendenziale romanticismo.

Tutte queste particolarità, che danno notevole spessore alle caratterizzazioni e che vanno a creare due protagonisti irresistibili (lui in particolare), sono ben miscelate e credibili praticamente fino al finale, dove un paio di cose hanno iniziato a scricchiolare, per il mio punto di vista.

Si tratta della risoluzione dell’enigma, di una spiegazione di ciò che sta alla base di tutto il conflitto centrale, quindi non voglio approfondire qui più del dovuto. Non mi ha convinto come improvvisamente tutto ciò che sembrava chiaro e credibile si è rivelato falso e… un po’ arzigogolato. È emersa una ingegnosa risoluzione a tracciare una conclusione per il trauma di Grace, ma forse un po’ troppo fantasiosa, e a mio avviso davvero contorta per essere realistica.

Non mi soffermo, infine, sullo stile ironico, colorato, raffinato e scorrevole dell’autrice, che non mi stancherò mai di leggere.

La vedo muoversi dietro le tende sottili. Serro la mascella. Non posso pensare di starle accanto senza toccarla, specialmente se penso alle sue mani che si muovono sulla mia pelle, specialmente se penso che quelle stesse mani non hanno mai toccato nessun altro. Questa consapevolezza mi arriva dritta all’inguine.

Amo e odio quella parte di lei che mi fa diventare così materiale, sfoderando tutta la gamma degli istinti umani di base.

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