Recensione: Il Sangue del Ranger di Caitlyn Lynch

Su un’isola tropicale privata, si sta preparando una tempesta.

L’ex Ranger Pascal Montoya è ora un agente CIA in operazioni nere nella missione più pericolosa della sua vita, furioso di dover lavorare con una civile di cui non è sicuro di potersi fidare.

Jessikah Hagerty è una hacker etica, l’unica donna che forse può violare i sistemi dell’isola per avvertire il resto del mondo del pericolo imminente.

I due iniziano in contrasto dopo che Jess supera gli hacker della CIA per attirare l’attenzione del trafficante d’armi del mercato nero con il più grande premio del mondo all’asta, ma devono lavorare insieme con il destino del mondo in gioco.

Perché il premio sono tre armi nucleari, in vendita al miglior offerente…

IL SANGUE DEL RANGER continua la serie ad alta tensione e molto acclamata I RANGER DEL SALVATAGGIO!

Finalista ai premi RUBY (Libro Romantico dell’Anno Australia), 2023

«Non dubito delle sue capacità tecniche», disse Montoya, «ma l’altra parte del ruolo…» indicò Jess con un gesto. «Non ha l’aspetto giusto». «Non sono il tuo tipo, Montoya?» lo punzecchiò lei, offesa. «Non sembri la ragazza-trofeo di un trafficante d’armi», disse lui, piuttosto brutalmente. «Non sono abbastanza carina?» Un po’ ferita, incrociò le braccia. «Il tuo viso lo è. La tua figura va bene. I capelli e i vestiti? Disastrosi». «Di’ pure quello che pensi, perché no!»

Jessikah è a capo di una società di hacking mentre Pascal lavora per la CIA, si è costruito una discreta fama come malvivente dopo diversi anni sotto copertura. La situazione li porta a infiltrarsi nella stessa operazione su un’isola senza comunicazioni con l’esterno.

La forzata vicinanza e lo scambio di effusioni richiesto dal ruolo di finti fidanzati che devono impersonare a beneficio di occhi e orecchie indiscrete favoriscono l’intimità e diventano presto sempre più veritiere, perché ogni tocco scatena in loro vibrazioni intense.

In particolare per Jessikah, che non è stata addestrata per quel tipo di missioni, è sempre più difficile scindere la realtà dalla finzione, trattenersi dal mostrare i propri sentimenti.

«Stai diventando possessivo. E mi piace parecchio». Jess stava iniziando a perdere il conto di cosa stesse recitando per il loro pubblico invisibile e cosa stesse realmente provando. Questa merda di copertura era dannatamente confusionaria; come aveva fatto Liane a vivere così per anni? Jess era stata sotto copertura per un giorno ed era già esausta.

Come in tutti i libri della serie, l’adrenalina fa da catalizzatore per esaltare le emozioni nel lettore. Il rischio di essere scoperti è sempre più incalzante, dato che il trafficante d’armi inventa, capitolo dopo capitolo, delle prove aggiuntive da superare, aumentando sempre più la suspense. Di pari passo vanno la passione e la complicità che si sviluppa tra i protagonisti nell’operare sempre più in sincronia.

La trama romantica e passionale si sviluppa di pari passo con quella thriller, mostrandoci un’attrazione sempre più magnetica, non solo per la “bella presenza” del partner, ma anche per la sua personalità e il suo acume in azione.

Le caratterizzazioni sono ben delineate anche se un po’ stereotipate: un ranger eroico, paziente e sicuro di sé; una donna intellettualmente superiore, carismatica, determinata e pronta all’azione come una vera alfa.

La sua mano calda le accarezzò la schiena su e giù con quel gesto lento e calmante che amava usare; Jess si rese conto che si stava abituando in modo allarmante, iniziando a godere davvero di essere toccata così da Pascal.

Finale un po’ troppo sopra le righe, alla ricerca di un’idea nuova ma con troppi passaggi di realismo ignorati. C’è indubbiamente un effetto sorpresa, ma l’epilogo manca di regalare alla storia romantica un compimento con un’adeguata esplosione di glitter e intensità.

Confermati i problemi di traduzione purtroppo riscontrati nei precedenti volumi.