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Recensione: “Il ritorno di un cowboy” di Z.A. Maxfield * Serie Cowboys #3

 

♦ Traduzione a cura di Rita Demaria

Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦

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Il dovere riporta un soldato a casa… ma sarà un cowboy appassionato a farlo restare.
Dopo la tragica morte del fratello, Tripp è costretto a lasciare l’esercito per tornare in New Mexico per occuparsi di sua madre mentre il padre è in prigione per incendio doloso. Cercando lavoro al J-Bar Ranch, Tripp è subito attratto da Lucho Reyes, un cowboy in convalescenza dopo che un cavallo gli ha schiacciato un piede. Ma i peccati del padre interferiranno coi desideri del figlio? L’uomo potrebbe essere responsabile della morte del nonno di Lucho. Ora Tripp deve destreggiarsi tra il prendersi cura di sua madre, riparare ai danni del padre e provare a conquistare il cuore di un uomo che ha tutte le ragioni di odiare lui e la sua famiglia…

recensione-rfs-azzurroAncora una volta il J-Bar Ranch ci apre le porte, o forse è meglio dire i cancelli, per farci entrare nel suo mondo, un mondo fatto di grandi distese punteggiate di mandrie di mucche e cavalli, di cowboy, di duro lavoro ma anche di solidarietà, amicizia e comprensione, tutte abilmente descritte dalla penna della nostra autrice, che a costo di sembrare fin troppo minuziosa ci permette di comprendere a pieno un modo di vivere lontano dal nostro.

Protagonista è Calvin Tripplehorn “Tripp”, soldato decorato, che si vede costretto a lasciare l’esercito dopo la morte del fratello per prendersi cura della madre, una donna debole e succube del marito, che nonostante sia in prigione detta ancora le regole della vita di tutti. Una figura questa del padre che, nonostante faccia solo una breve comparsa, fa sentire pesantemente la sua presenza in tutto il libro: un pazzo, egoista, razzista, omofobo, che si è macchiato di diversi crimini d’odio non ultimo l’incendio del ristorante del nonno di Lucho Reyes, che dopo pochi mesi dal fatto, per disperazione, perde la vita.

Tripp e Lucho si ritrovano a lavorare insieme al J-Bar, l’attrazione che provano uno nei confronti dell’altro è forte ed entrambi non possono negarlo, ma il loro passato costituisce una barriera che sembra insormontabile. Tripp deve impegnarsi anima e corpo per dimostrare che non è come suo padre, che le sue colpe non devono ricadere su di lui e, allo stesso modo, Lucho deve superare l’odio che prova nei suoi confronti. Una dura lotta per ambedue, odio e amore che si contrappongono …

In tutto questo ritroviamo i personaggi dei libri precedenti: Malloy e Crispin, Jimmy e Eddy … è come ritornare a casa, ed è bello scoprire come le loro storie stiano progredendo.

Queste mie poche parole non rendono giustizia alla storia, perché troppi sono i sentimenti e le reazioni che ha suscitato, ho amato Tripp, la sua determinazione, il suo coraggio, il suo voler far fronte a tutte le avversità combattendo anche con lo stress post traumatico di cui soffre nonostante cerchi di ignorarlo, il suo desiderio di trovare il buono dentro ad ognuno:

” Nessuno era poi così male, proprio come nessuno era poi così perfetto; per come la vedo, ogni uomo ha un mostro in agguato nel profondo di se stesso. Forse quelli che diventano dei mostri sono solo abbastanza idioti o egoisti da credere di poterlo nutrire prima che li divori.”

Allo stesso modo ho amato Lucho, che ha saputo guardare oltre, mettendo da parte il rancore opponendosi alla sua stessa famiglia e, nel momento di maggior debolezza di Tripp, divenendo il suo Luis “famoso guerriero”, il suo punto fermo.

Se a questo punto non siete ancora corse ad acquistare il libro evidentemente non devo essere stata abbastanza esaustiva: assolutamente da leggere e poi fatemi sapere il vostro parere.

Fiamme-Sensualità-Medio NUOVA

Recensione: Mirtilla66 nuova
Editing: Tayla

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StaffRFS