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Recensione: “Il monastero dei delitti” di Claudio Aita

Buongiorno fenici oggi la nostra Dasys Ha recensito per noi il libro “Il monastero dei delitti” di Claudio Aita

La storia come la conosciamo sta per essere riscritta
Un grande thriller
Il tempo non cancella l’orrore nell’eterna lotta tra bene e male

Geremia Solaris è allo sbando: un tempo studioso e uomo brillante, dopo disillusioni e fallimenti, a cinquant’anni si ritrova senza soldi, ambizioni e interesse per il suo lavoro, e con una bottiglia di Chianti per amica. La sua vita, però, è destinata a cambiare radicalmente quando riceve un’inquietante e-mail da un suo ex professore. In allegato c’è un misterioso manoscritto, che l’anziano docente chiede a Geremia di decriptare. Geremia, riscosso dal torpore e vinto dalla curiosità, si mette all’opera, ritrovandosi invischiato in un meccanismo che non riesce a comprendere fino in fondo. E quando in un secondo, sibillino messaggio il professore gli chiede di vederlo, ha la drammatica conferma di essere entrato in un labirinto di pericoli da cui è difficile uscire: un filo sottile si dipana e ricollega la Firenze medioevale a quella dei nostri giorni, e le orribili morti di secoli or sono sembrano allinearsi ai delitti che hanno terrorizzato la città e le sue campagne negli anni Ottanta. Riuscirà Solaris, seguendo il rivolo di sangue che attraversa il tempo e la Storia, a sopravvivere al Male?

Fonte della trama: Amazon

Salve Fenici!!!

Oggi vi parlerò di un thriller che racconta l’eterna lotta tra il bene e il male: Il monastero dei delitti di Claudio Aita.

Geremia Solaris, è uno studioso e uomo brillante che arrivato ai cinquant’anni si ritrova senza soldi e con il vizio del vino (seppure senza esagerazioni). Un suo vecchio professore gli invierà una e-mail con la richiesta (che gli cambierà la vita) di decriptare un misterioso vecchio manoscritto ritrovato dall’anziano mentore. In una seconda e-mail, il vecchio docente gli chiederà un incontro, che però non avverrà mai a causa di un incidente alquanto sospetto. E’ qui che Geremia inizierà a rendersi conto di essere incappato in qualcosa di pericoloso. Un filo misterioso che collega la Firenze odierna con quella medievale che il protagonista dovrà scoprire.

Questa storia dà la sensazione di leggere contemporaneamente due libri perché tra le pagine si alternano riferimenti alla Firenze odierna e a eventi avvenuti nel 1300. Da questo punto di vista l’autore ha fatto una grande magia riuscendo a far interagire fatti realmente accaduti (come i delitti del mostro di Firenze) con eventi di pura fantasia, creando un romanzo assolutamente realista.

Ho trovato la lettura alquanto impegnativa, probabilmente perché le descrizioni sono minuziose. Il protagonista dei giorni nostri, Geremia Solaris, è caratterialmente davvero ben descritto ed è un personaggio complesso, diviso tra disillusioni e sofferenza; il protagonista del Medioevo invece, è un frate francescano, che assiste a degli eventi orribili e che nonostante voglia reagire, può solo essere testimone e narratore.

Solitamente i thriller riescono a trasmettermi emozioni, ma con questo purtroppo non è accaduto, lasciandomi un po’ di amarezza. Spero di rifarmi con il secondo capitolo della serie.

Consiglio la lettura agli appassionati dei thriller, ma soprattutto a tutti coloro che amano trovare dei veri riferimenti storici in un’opera di fantasia.

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