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Recensione: Il mio tipo di mostro di Lilith Roman

Titolo: Il mio tipo di mostro

Autore: Lilith Roman

Genere: Dark romance

Editore: Virgibooks

Data di pubblicazione: 12 Marzo 2022

Sto scappando dalle grinfie di un mostro… mi ha seviziata e mi ha tenuta prigioniera per sei mesi… sono riuscita a fuggire… sto correndo in mezzo alla neve… urlando e sanguinando…

Ma le mie urla vengono sentite da qualcuno.

Le mie urla vengono sentite da lui.

Niklas, un uomo crudele e spietato, che vive da solo in cima ad una montagna… colleziona omicidi, colleziona prede… colleziona donne…

Mi sono andata a cacciare in una situazione peggiore di quella da cui fuggivo?

Non lo so… perché anch’io ho un’anima oscura… perché anche io sto cercando quello che sta cercando lui… ma non voglio dirglielo… non oso dirglielo…

Come non ho il coraggio di dirgli che lui potrebbe essere…

Il mio tipo di mostro

“In questo momento, voglio assicurarmi che tu non mi prenda per qualcuno che non sono e che non sarò mai.” Piego la testa da un lato e lo osservo. A che cosa si starà riferendo? “E sarebbe?” domando. “Dolce.” Non perde un respiro. “Gentile.” Trafigge i miei occhi coi suoi. “Buono.” L’ultima parola è più gravosa.

(Tratto dal libro)

Incredibilmente intenso questo primo libro di Lilith Roman, un dark romance che si sviluppa quasi in senso inverso rispetto al comune: il protagonista ci viene presentato prima nelle sfaccettature più umane, andando a svelare via via, nel procedere, i risvolti oscuri e malati della sua personalità. Una grande abilità dell’autrice che riesce a non perdere la nostra fiducia e la nostra empatia nei suoi confronti, rendendoci impossibile giudicarlo e non tifare per lui.

I suoi movimenti sembrano carichi, i tonfi violenti, appesantiti da troppi pensieri che gli passano per la testa, dei pugni così potenti da far scricchiolare pericolosamente la trave sul soffitto. C’è un’energia cruda e primordiale in quest’uomo, nel suo corpo, come se fosse stato battezzato nelle lacrime dei suoi nemici.

(Tratto dal libro)

Niklas non è una brava persona, lo intuiamo dai suoi pensieri, ma all’inizio ci appare evidente che abbia ben più morale e umanità del rapitore e stupratore da cui Suki sta scappando nuda nel bosco quando lui la salva. Scorgiamo un comportamento protettivo, attento: si prende cura di lei, la protegge, la tiene al riparo.

Nel procedere della storia iniziamo a notare sempre più indizi sul fatto che entrambi i protagonisti provino gli stessi desideri, le stesse paure, abbiano le stesse reazioni e siano abitati da demoni che si riconoscono tra loro e si chiamano a vicenda, spalleggiandosi per uscire allo scoperto.

È inspiegabilmente un legame viscerale, istintivo, vissuto e sognato da entrambi per molto tempo e che li ha portati a essere ciò che sono.

“Mm.” Questo è l’unico suono a lasciare il suo corpo, nemmeno la sua bocca. Oh, se questa piccola sirena accettasse il suo destino, perfino l’inferno piangerebbe. Riesco a vedere il fuoco che brucia dentro di lei, i demoni che la stanno blandendo, implorandola di lasciarsi andare e, se lo facesse, sarebbe un cazzo di spettacolo.

(Tratto dal libro)

Capiremo presto che Niklas ha una forma di disturbo non meglio identificata che lo rende abilissimo nel comprendere il comportamento delle persone ma incapace di leggere la maggior parte delle emozioni altrui.

Iniziamo anche a notare che ha una profonda connessione con la parte più selvaggia dei suoi istinti e che per questo motivo ama cacciare la preda e non si ferma di fronte a violenza, sangue e brutalità, un sesso passionale e selvatico. Ma questo non lo caratterizza come una persona priva di controllo, anzi: da tempo ha esplorato i suoi bisogni, ha accettato la sua natura e ha sviluppato la capacità di controllarsi e convogliare i suoi demoni in modo costruttivo, di sfogare la violenza e la sete di sangue solo verso persone che lo meritano, come una sorta di killer vendicatore.

È affascinante seguire la crescita di questo personaggio nella scoperta di nuove emozioni passionali e affettive che inizialmente fatica a riconoscere. È un uomo che sboccia, un uomo problematico che nella vita mai avrebbe sperato di poter essere protagonista di una relazione sentimentale (sembrerà sciocco, ma continuavo a chiedermi quanto sua madre si sarebbe commossa nel saperlo innamorato per la prima volta!).

“Ti ho catturata, Suki, perché come una sirena hai cantato la tua canzone e mi hai attratto. Ti ho presa perché la tua canzone è il suono di cui sono andato alla ricerca per più di un decennio. Ti tengo qui perché, per la prima volta in assoluto, non è la paura l’unica emozione che riesco a vedere e provare. Ti tengo perché tu… sei l’unica persona a farmi sentire umano. Ti tengo perché non sei ancora completa.”

(Tratto dal libro)

Niklas riconosce da subito una profonda affinità con Suki: nota in lei la stessa oscurità, gli istinti primordiali, il piacere per il dolore e la violenza, e una perversione che gli fanno da specchio. Nei suoi occhi riesce a leggere per la prima volta emozioni diverse dalla paura, questo provoca la sua curiosità e un senso di appartenenza e territorialità inevitabile, una prigioniera che non potrà mai lasciare andare.

Questa capacità di rispecchiarsi è reciproca, e lo stesso riconoscimento dei desideri, impulsi, brividi avviene anche in lei. Un riconoscimento carnale, viscerale, che non possono negare o nascondere, e che non hanno bisogno di esprimere a voce.

Niklas riesce a comprenderla così bene da capire che, a differenza sua, Suki non ha ancora accettato i propri demoni e non ha assecondato la fame di sangue e violenza che alberga in lei.

Lenire il trauma provocato dal precedente rapitore, farla sentire al sicuro e risvegliare il suo carattere naturalmente ribelle per liberarne il lato oscuro diventa quindi la sua missione.

Ho colto lo scintillio quando ha smesso di piangere e ha promesso a sé stessa vendetta. C’è qualcosa che è seppellito in fondo alla sua anima, qualcosa che ha incartato per bene anni e anni fa, e alle volte mi capita di sentirne il cazzo di sapore. Ho bisogno di vederlo, di sentirlo, di aprirla di forza e farla a pezzi finché non uscirà fuori. Mi occorre che lei lo accetti, perché è parte di lei, non importa quanto sia disturbante, o quanto doloroso: io ho l’esigenza che lei sia sé stessa.

(Tratto dal libro)

Ed è proprio questo il fulcro del romanzo: una rinascita, una riscoperta, l’accettazione di impulsi e desideri deviati che hanno portato Suki a mettersi in pericolo in una ricerca spregiudicata, ma che lei non riesce ancora a gestire.

Ho amato il percorso di crescita e cambiamento di questa ragazza, all’inizio traumatizzata con qualche sprazzo di determinazione, che riesce a far uscire sempre più spesso il suo lato impulsivo e ribelle, che combatte contro la sua stessa natura, spaventata da essa, nonostante questa riemerga prepotente aiutata anche dai comportamenti di Niklas, che combaciano così tanto con i suoi bisogni. Tutto questo è perfettamente esplorato.

Non posso rinunciare a questa sensazione elettrizzante che lui monta dentro di me, all’adrenalina che pompa ad una tale velocità da riuscire a far muovere le mie gambe più rapidamente. Questo sa di libertà. Il che ha dell’ironico, visto che sono tutt’altro che libera, almeno secondo gli standard normali. Tuttavia, questo è il mio tipo di libertà, la libertà di essere me stessa e di sguazzare nelle sensazioni intime, crude e sporche che mi fanno ribollire il sangue. La paura incontaminata che mi fa credere che uno qualunque di questi respiri potrebbe essere l’ultimo.

(Tratto dal libro)

La componente psicologica è molto forte, graduale, ben delineata, così come quella passionale, che strizza l’occhio al BDSM ma con sfumature più istintive, meno razionali: interpretazione dello sguardo, lettura del corpo e dei suoni senza bisogno di parole.

Per quanto possa sembrare un rapporto forzato, Niklas non abusa mai della sua posizione dominante, ed è evidente che entrambi stanno partecipando alle stesse scene erotiche, che si intendono perfettamente nel loro gioco un po’ violento, selvatico, che fa appello agli istinti del cacciatore ma anche a quelli della preda che trova euforia nell’eccitazione della fuga.

Un delizioso equilibrio tra erotismo, sentimenti e psicologia, che ho trovato davvero affascinante.

Mi chino in avanti, faccio correre la lingua sul segno del morso, quindi piego la sua testa da un lato, di modo che il suo viso sia rivolto verso di me. I suoi occhi verde brillante sono leggermente più scuri, e non mi sfugge il conflitto dentro di lei. I suoi demoni stanno danzando, mentre la donna si sta rannicchiando su sé stessa, terrorizzata.

È un cazzo di spettacolo. Così come sta adesso, con la paura dipinta su tutto il volto e la lussuria che tracima dai suoi occhi. Uno schianto, cazzo!

(Tratto dal libro)

 

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