Uscita: 14 gennaio 2021

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CONTIENE SCENE ESPLICITE
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Quando la luce del lampione mi mostrò in ogni dettaglio l’inconfutabile splendore di Mike Reed, per un istante meditai di non farlo entrare.
Ma non potevo aprire il rubinetto centrale dell’acqua senza allagare la cucina e il mattino seguente avrei avuto bisogno di farmi una doccia: mi ordinai di essere pragmatica.
Venti secondi più tardi mr. Reed saliva con passo elastico i due gradini che portavano alla mia porta. Aveva una t-shirt bianca che non nascondeva i deltoidi definiti, un gilet da pescatore aperto che lasciava intuire la pancia piatta, e dei jeans non troppo aderenti che non impedivano di vedere che le sue gambe erano snelle, lunghe, muscolose nei punti giusti. Ma la cosa che ti fregava davvero era la faccia. Era uno di quei mori che in realtà sono biondo-scurissimo. Le sopracciglia scure, ad ala di gabbiano. Qualche ruga d’espressione accanto agli occhi, azzurro-grigio. E a dare un tocco ancora più da rivista di moda, entrambe le braccia erano tatuate a partire dal polso, tatuaggi giapponesi con carpe, draghi e crisantemi. Bei tatuaggi che dovevano essergli costati un sacco di soldi.
«Mike Reed, il tuttofare che ha chiamato» mi disse, tendendomi la mano.
Sorrise, un sorriso aperto e amichevole.
Indovinate? Aveva i denti dritti, bianchi, perfetti.

Questo Romance, mi ha lasciato l’amaro in bocca, è un bel libro ma non bellissimo,
perché dico così? Perché avrebbe tutte le carte in regola per essere un buon romanzo, di quelli che non dimentichi, ma ho avuto l’impressione che in alcune parti la storia sia stata affrettata.
I nostri protagonisti fanno molto sesso, sembra il filone principale di questa vicenda. Non sono una persona che si imbarazza facilmente, però alcune scene mi sono sembrate al limite del violento, anche i pensieri del protagonista li ho visti un po’ sopra le righe.
Alina, trova nel cruscotto un biglietto da visita di un uomo tuttofare, per fortuna non lo butta, così quando le si rompe il tubo dell’acqua si ricorda del biglietto e lo chiama. Si presenta Mike e si mette subito al lavoro, però, nel frattempo, ascolta una telefonata in cui la donna si lamenta col suo amico per essersi fatto male e di non poterla accompagnare alla cena degli ex compagni di liceo. Finita la riparazione l’uomo si propone come finto fidanzato per l’evento, Alina rimane perplessa, ma visto che aveva detto che quest’anno avrebbe portato il suo “più uno”, accetta sperando di non aver assunto un serial killer. La serata è un successo, Mike fa fare una bella figura alla sua accompagnatrice e come risultato finiscono a letto insieme.
Per Alina il ragazzo è troppo bello per interessarsi a lei e si aspetta di essere mollata malamente, invece per Mike la ragazza non è un gran ché, ma ha un culo fantastico che lui si farebbe all’istante ma non ha nessuna intenzione di legarsi a qualcuno.
“Il fatto è che, mentre parlava, mi ero ricordato di come godeva. Lo so, le persone dovrebbero piacerti nel loro insieme, ma non potevo dire che Alina mi facesse impazzire sotto tutti i punti di vista. Però volevo farmela di nuovo, se possibile farmela a pecora e, se appena ne avevo l’occasione, farmela pure nel culo. Ricordavo il suo culo in ogni dettaglio. E ricordavo il modo in cui mi sbavava addosso… quello non era cambiato.”
(Tratto dal libro)
Ogni volta che si trovano fanno sesso, e tutta la storia della loro vita, lavoro, amici e famiglia è di contorno a questa fortissima attrazione, peccato non averla approfondita, forse avrebbe dato più spessore alla storia.
Personaggi che fanno sesso solo perché ne sentono il bisogno fisiologico, non rientrano tra i miei preferiti, così non sono riuscita a creare una connessione con loro; questo mi ha portato a non sentire l’esigenza di correre a prendere il libro per vedere come proseguiva.
Anche quell’innamoramento del finale mi ha fatto storcere il naso, troppo inverosimile.