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Recensione :Il giuramento dell’highlander ( Highland Brides #6) di Lynsay Sands

 

 

Aulay Buchanan ha deciso di passare qualche giorno a pescare per rilassarsi e stare solo durante l’anniversario della battaglia in cui lui è rimasto ferito e ha perso il suo amato fratello gemello. Certo non avrebbe mai immaginato di veder spuntare dal mare una donna bellissima dai lunghi capelli neri legata all’albero di una nave che, dopo aver mormorato alcune terribili parole, sviene tra le sue braccia. E ancora più incredibile è che la giovane, riavutasi dal suo stato di incoscienza ma priva di memoria, si convinca al risveglio di essere sua moglie…

 

 

Non aveva mai pensato che una donna potesse provare quei sentimenti per lui, non da quando lo avevano sfigurato. Ma la sua dolce Jetta li provava. Lo considerava il suo angelo salvatore, anche se in verità era stata lei a salvarlo. Lo aveva salvato da una vita solitaria e piena di amarezza, e dalla convinzione di essere un mostro troppo orribile per essere amato da qualcuno che non fosse sangue del suo sangue.”

 

Ammetto di aver cominciato la lettura di questo nuovo capitolo della serie un po’ prevenuta: primo perché non amo molto le trame basate sull’amnesia, secondo perché finora questa serie non mi ha dato molta soddisfazione, nonostante ami particolarmente lo stile dell’autrice. Per fortuna mi sono dovuta felicemente ricredere, questa storia mi ha catturata, sorpresa e coinvolta, al punto da terminare la lettura del libro in poche ore! Protagonista stavolta è Aulay, il fratello sfregiato, il gemello sopravvissuto, il solitario della sua numerosa famiglia. Come ogni anno Aulay decide di passare l’anniversario della morte del gemello nel suo remoto capanno di caccia, isolandosi (con il fratello Alick deciso a seguirlo per non lasciarlo solo), ma la sua tranquilla battuta di pesca stavolta riserverà una sorpresa destinata a cambiargli la vita: dalle acque infatti, emerge una donna bellissima apparentemente senza vita legata all’albero di una nave! Inutile dire che passato il momentaneo shock, i fratelli ripescano la ragazza, che ovviamente morta non è, (tanto da riprendere per un attimo i sensi rubando a prima vista il cuore del nostro highlander!) e la

portano al capanno chiamando in aiuto gli altri fratelli (in particolare Rory, il guaritore). Iniziano così per Aulay giorni di cura e veglia, mentre mille domande si affollano nella sua mente, ma al risveglio della ragazza, battezzata Jetta, le domande sono destinate ad aumentare, perché non solo lei non ricorda nulla, ma si convince che quel gentile Highlander è suo marito! Comincia così la loro convivenza fatta non solo di bugie ma anche di momenti dolci e intimi, sincere confessioni… e ben presto l’ingresso nella numerosa e rumorosa famiglia di Aulay! Per fortuna però i vari fratelli, amiche e la sorella di Aulay non rubano la scena ai protagonisti, ma sostengono la trama, ma soprattutto danno una bella sferzata alla risoluzione del mistero, relativo al passato di lei e al perché sia finita legata a una nave in mezzo al mare! I ricordi si dipanano lentamente, il mistero si svela pian piano in maniera intrigante e sorprendente, non mancano attentati, dichiarazioni struggenti e anche qualche momento spensierato ad alleggerire il tutto! Aubrey è un uomo amato dalla sua famiglia, un uomo giusto, dolce e determinato, tuttavia la morte del gemello e soprattutto lo sfregio che gli deturpa il viso lo hanno spinto a ritirarsi dalla vita, e solo l’amore sincero di Jetta, inossidabile nonostante tutto, riuscirà a rompere il muro che si è costruito intorno. La protagonista è senza dubbio ben caratterizzata, sebbene non venga raccontato nulla rispetto al suo passato per gran parte del libro e nonostante nella parte iniziale lei sia malata e confusa, conserva comunque una propria personalità e un carattere più forte di quanto si possa pensare a prima vista, che le sarà indispensabile nel momento della resa dei conti con il misterioso assalitore… Insomma, questo sesto capitolo della serie riserva davvero molte sorprese e non posso che consigliarne la lettura anche a chi, come me, non è rimasto particolarmente colpito dai precedenti!

 

 

 

 

 

 

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