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Recensione: Il detective fantasma di Vanessa S. Riley

Titolo del libro: Il detective fantasma 

Autore: Vanessa S. Riley

Editore: Fanucci Editore

Genere: Fantasy Thriller

Data di pubblicazione:16 Settembre 2021

Jack Wyte è morto. Ed è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono “Come sei morto?” ti dà il diritto di rispondere: “È complicato.”
Si lascia alle spalle una carriera nella Rapine-Omicidi che gli ha rifilato una pessima salute, una vita solitaria, una ex moglie, una figlia ormai adulta e l’amore di Dare, un’insolita ragazza che può vedere i fantasmi ma rifiuta di vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l’inizio.
A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi, e pure a Los Angeles. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l’insabbiabile, con le buone o le cattive. La detective inspector Jamaica Kingstone della polizia metropolitana di Londra possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore o il suo carattere. Anzi l’ha resa molto nervosa.
Il caso finirà metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai piacevole e l’indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell’aldilà.

Carissime Fenici questa recensione vi catapulterà in un universo parallelo, dove i dialoghi sembrano scritti da Tarantino e la storia procede veloce come un viaggio allucinogeno. 

L’autrice ci scaraventa letteralmente nel suo mondo e, inizialmente, il senso di smarrimento è imperante, tanto che più di una volta sono dovuta tornare indietro perché mi ero persa qualche pezzo. Eppure, appena il libro scalfisce il senso di diffidenza dato dallo smarrimento, è tutto in discesa.

Sì, perché, signore mie  questo mondo è carico di personaggi ed eventi che si susseguono, a volte correndo paralleli sulla linea temporale, altre  volte accavallandosi in una trama che si snoda veloce verso la soluzione di una serie di omicidi, che mescolano il normale con il paranormale e in cui anche i detective si muovono su piani differenti. 

La forza di questo romanzo è tutta nella ricchezza dei protagonisti ognuno dei quali legato a una realtà diversa da quella degli altri.

Andiamo con ordine: nell’incipit incontriamo l’Uomo dei crocevia, l’Antagonista, una versione inedita o quasi di Mefisto, intento a portare avanti il suo commercio di patti con una figlia adottiva di cui preoccuparsi; una nuova ombra detective, Jack Wyte, sulle tracce di chi gli ha fatto secco un cliente prima ancora che il contratto si perfezionasse.

Abbiamo poi l’investigatrice Jamaica, con un’acconciatura sui generis e la gentilezza di un pugno nello stomaco, insieme a una singolare capacità di vedere e parlare con le anime dei defunti, con lei il collega Hale, che onestamente non ho ancora capito a che serva, per indagare sul ritrovamento di tre cadaveri, compreso un infante.

A questi personaggi si  uniscono gli emissari della Triste Mietitrice, nei cui uffici (si avete capito bene uffici!) regna il caos per un disguido burocratico, a ciò si aggiunge anche il fatto che scopriamo come la Morte abbia non pochi grattacapi e i suoi uffici, nonostante siano efficienti, hanno seri problemi a gestire ogni creatura mortale, piante comprese.

Ultimi, ma non per importanza, vi sono i Liberti,  tra loro seguiamo principalmente Lope e Gilles, compagni di avventura e non solo, impegnati anche loro a scovare il misterioso killer. 

La trama ruota intorno a queste morti misteriose che avvengono in vari continenti e non solo occupano tutte le fazioni che ho brevemente menzionato ma alla fine  si incrociano con risultati comici, drammatici senza essere mai pesanti. 

All’apparenza questo romanzo potrebbe sembrare confusionario e un po’ troppo sovraffollato, eppure, superato lo shock iniziale e compresi un po’ i vari schieramenti, finisce per essere a suo modo geniale, merito della capacità dell’autrice di mantenere la trama frizzante e ricca di colpi di scena con personaggi genuini e un’ambientazione fortemente dinamica. 

Non sarà un classico ma sicuramente nel suo genere occupa un posto degno di nota e non vi nascondo di aver chiuso il libro a malincuore, agognando un seguito che mi scaraventi di nuovo in questo universo. 

Editor Roby

 

 

 

 

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Emanuela

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