Recensione: I Suoi Protettori Letali di J.E. Cluney

Ho sopravvissuto a tutto ciò che il mondo poteva lanciarmi contro, ma ora una nuova sorpresa mi fa domandare cosa mi riserva questa vita.

Mi ritrovo in una situazione simile a quella del passato, ma i miei sentimenti questa volta sono completamente diversi. I miei uomini non sono nulla come colui che mi ha strappato qualcosa di prezioso, e so che aiuteranno a proteggere il mio nuovo amore, costi quel che costi.
Ma questa è una nuova avventura per tutti noi, e le ombre del passato si insinuano subdole, determinate a distruggere tutto ciò che abbiamo costruito.

Quando scopriamo qualcosa di così bello con la nostra piccola randagia, sappiamo che tutto cambierà. Gli uomini che eravamo dovranno evolversi, e siamo pronti ad affrontare qualsiasi sfida ci attenda.
Ma il passato di Vee torna a perseguitarla, insieme al nostro, e improvvisamente, la nostra nuova vita meravigliosa è minacciata.
Con qualcosa di così prezioso in gioco, non c’è nulla che non faremmo per proteggere la donna che amiamo e la famiglia.

Questa è una serie Dark Mafia “perché scegliere” con temi oscuri.

Il terzo volume della trilogia, dopo un primo sdolcinato e un secondo brutale, torna sui toni dolci e rassicuranti, portandoci sostanzialmente in un lungo, digradante, sviluppo del lieto fine.

“Che tipo di padri sarebbero stati i miei uomini? Come avrebbero cresciuto un nostro figlio? Avevo visto così tanti lati di loro dal giorno in cui mi avevano trovata, protettori, assistenti, amanti, assassini. Li avevo visti al meglio, e avevo assistito ad alcuni dei loro peggiori momenti. Non mi nascondevano nulla, e sapevo esattamente chi erano. Almeno, lo speravo.”

Vanessa ha ormai accettato di vivere in un ambiente mafioso, ha conosciuto il lato più oscuro di ognuno dei suoi tre uomini, eppure continua ad amarli e a desiderare di proseguire una vita con loro, formare una famiglia e allargarla a figli.

Piccole inquietudini la appesantiscono con qualche dubbio sugli eventi traumatici appena trascorsi, ma in questo capitolo finale c’è un ultimo aspetto che deve trovare una conclusione: ricostruire il rapporto con sua madre e creare nuovi legami più sani (rispetto a quelli della vita con il suo ex) per arricchire la sua nuova vita.

“«L’amore è difficile da ammettere, bellissima. Dà a qualcun altro il potere di farti a pezzi», dissi solennemente mentre le accarezzavo la guancia. Il suo sorriso si addolcì, e mi avvolse le braccia attorno al collo. «Non ti farò mai del male, Zane»”.

Onestamente mi aspettavo più azione, sangue e/o sesso, vista la potenza del secondo volume, che invece sembra essere stato un romanzo a sé. I nostri uomini sembrano tornati principi azzurri con un sacco di tempo libero e denaro da spendere (troppi cliché), ottimi amanti (per lo più singolarmente), perspicaci ed empatici (a livello di finzione), incapaci di opporsi davvero alla loro donna, neanche si trattasse di proporre un nome per il loro figlio. 

Un po’ stereotipati anche i nuovi rapporti amicali che nascono con uno schiocco di dita tra Vanessa e le donne dell’ambiente mafioso. 

Insomma, tutto troppo facile! Peccato.

“Certo, il mio Enzo era un killer, era tutto parte di questo mondo in cui risiedeva, ma era di gran lunga il più dolce dei miei uomini. Coloro che hanno i sorrisi più luminosi nascondono il dolore più grande. Cercano di alleviare il dolore degli altri e aiutare chi è in difficoltà. Perché quando ne avevano più bisogno, hanno dovuto essere forti da soli. E questo mi spezzava il cuore.”