TITOLO: Horrorstör
AUTORE: Grady Hendrix
GENERE: Horror
EDITORE: Mondadori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 08 Giugno 2021
Sta succedendo qualcosa di parecchio strano al superstore di mobili scandinavi Orsk di Cleveland, Ohio. Ogni mattina, al loro arrivo, i dipendenti trovano armadi Kjerring a pezzi, bicchieri Lagnia in frantumi e divani letto Liripip vandalizzati: chiaramente c’è qualcosa che non va. Le vendite sono in calo, le telecamere di sicurezza non rivelano nulla e i gestori del grande magazzino sono nel panico. Per svelare il mistero, cinque giovani dipendenti si offrono volontari per un lungo turno di sorveglianza dal tramonto all’alba e – come vuole la tradizione – si troveranno alle prese con orrori che sfidano l’immaginazione. “Horrorstor” non è solo la classica storia di una casa infestata che si svolge in un ambiente contemporaneo (intriso di paure che tutti noi conosciamo), ma è anche una satira del consumismo e della natura degradata del lavoro nella nuova economia del XXI secolo. Tutto questo e molto altro troverete in questo libro confezionato sotto forma di un catalogo al dettaglio, completo di illustrazioni di mobili pronti per il montaggio e altri accessori via via sempre più sinistri. Un horror insomma dal design esclusivo, capace di offrire ai lettori il terrore psicologico di cui hanno bisogno nell’elegante confezione che si meritano.
Il romanzo è ambientato dentro i grandi magazzini Orsk, a Cleveland in Ohio, megastore di vendita di mobili, che ricorda molto il colosso svedese Ikea. Qui Amy, protagonista di questo romanzo, rappresenta l’iperbole del lavoro: schiavitù al dettaglio, sfruttamento senza fine e sottomissione personale ai capricci dei supremi padroni aziendali.
Le giornate trascorrono tutte uguali, un susseguirsi di azioni e gesti ripetitivi che logorano i dipendenti. Soprattutto Amy, perennemente insoddisfatta e costantemente in bolletta con la paura di essere licenziata dal responsabile del suo reparto: l’irreprensibile Basil, con le sue citazioni tratte dal manuale del perfetto capo.
Ultimamente però, al mattino, i dipendenti notano che ci sono segni di vandalismo nel negozio: mobili danneggiati, tende strappate, letti imbrattati di sostanze viscide e maleodoranti. Così Basil decide di svolgere un pattugliamento notturno insieme a Amy e a Ruth Anne, dipendente Orsk da quattordici anni e benvoluta da tutti.
Purtroppo la notte di vigilanza porterà con sè orrori inimmaginabili. Le finte porte del negozio condurranno i protagonisti in realtà distorte, facendo emergere quello che si cela sotto le fondamenta del megastore, ciò porterà alla luce agghiaccianti scoperte.
Ho avuto l’impressione di trovarmi in un film horror degli anni ‘90, con la casa infestata che si trasforma in un megastore spiritato e con i protagonisti che cercano in tutti i modi di riuscire a raggiungere l’uscita. Un humor nero pervade tutta la narrazione e la rende di impatto, creando un mix comico – pauroso che lascia spiazzati e mette in rilievo il vero orrore: il lavoro annienta l’individualità.
Credo che sia un po’ esagerato demonizzare il mondo lavorativo in questo modo, ma rispecchia molto la società in cui viviamo. Sempre sotto pressione, col timore di un licenziamento, con la consapevolezza di trovarsi in una prigione che richiede sempre la stessa penitenza: eseguire il lavoro, sorridere, rendere soddisfatti i clienti…. in un loop infinito che manda fuori di testa.
Horrorstör è confezionato come un catalogo di arredamento corredato di illustrazioni dei prodotti e delle loro caratteristiche.
La scrittura pungente e mai noiosa fa divorare il libro in poco tempo.
I personaggi sono ben descritti, al punto da far emergere il loro carattere man mano che prosegue la vicenda, infatti subiscono un cambiamento radicale per quello che hanno visto e affrontato. Soprattutto Amy e Basil diventano la versione migliore di loro stessi. Lei da insoddisfatta, delusa, amareggiata, sempre sul chi va la, diventerà determinata, sicura di sé, forte, decisa, senza tentennamenti, una che sa esattamente cosa vuole. È il personaggio che ho apprezzato di più, perché non si è lasciata sopraffare da quello che è successo, anche se con fatica è riuscita a rialzarsi.
Grady Hendrix ha plasmato le paure umane dell’ignoto e dell’impossibile, trasformando un enorme megastore in un luogo di perdizione e orrore impensabile. Ha avvolto in una patina di follia il luogo di ritrovo di centinaia e centinaia di persone.
Lo consiglio a chi ha voglia di scoprire cosa si cela di notte in un centro commerciale.