Lei non era solo la sua migliore amica, lei era la sua metà… L’altra metà del suo cervello e della sua coscienza, l’altra metà del suo senso dell’umorismo e della sua creatività, l’altra metà del suo cuore. Come si può tornare a essere ciò che si è stati, quando la parte più importante di noi se n’è andata per sempre? Gus è una rockstar, ma è anche un ragazzo fragile, arrabbiato con il mondo e con il destino che gli ha sottratto la persona più cara, colei che arricchiva la sua vita e dava linfa alla sua musica. A riempire le sue giornate ora ci sono l’alcol, le ore passate con la band e le avventure di una sera con qualcuna delle numerose fan, ma Gus sa che non risolverà così i suoi problemi e che niente di tutto questo potrà mai sostituire ciò che ha perduto. Svuotato e senza ispirazione, messo sotto pressione dalla sua casa discografica, Gus sente di aver toccato il fondo. Ed è in quel momento che il destino gli restituisce ciò che gli ha tolto facendogli incontrare Scout…
Ma chi è davvero quella ragazza, e cosa nasconde nel profondo del cuore? Una storia di caduta e rinascita, l’emozionante percorso di un protagonista eccezionale.
Questa è una di quelle storie che sembrano possedere un’anima.
E mentre leggi… quest’anima la scopri pian piano, impari a conoscerla, a comprenderla e ad amarla. Dall’inizio alla fine.
Questa è la storia di Gus, il cantante e chitarrista dei Rook, un ragazzo devastato, distrutto, lacerato dalla morte di Bright Side, la sua metà perfetta, la sua migliore amica, la ragazza solare e luminosa con cui è cresciuto, vissuto e con cui ha scoperto cosa significa amare.
E l’unica soluzione che Gus sembra trovare è purtroppo l’alcool e le droghe, gli unici “amici”che riescono a rendere meno strazianti i ricordi che lo soffocano e il dolore che lo seppellisce sotto il suo dannato carico di sofferenza.
Finché non incontra Scout. Una ragazza così introversa e chiusa in se stessa da aver eretto intorno a sé un muro insormontabile, una combattente e una sopravvissuta a cicatrici del corpo e dell’anima, cicatrici che tenta di nascondere al mondo intero insieme alla parte più profonda di se stessa. Una giovane donna che, come tante altre, forse troppe, è ancora intrappolata con la mente in una relazione malsana con un uomo egoista, tossico e letale per un animo fragile come il suo.
Ed è l’unica a ignorare Gus e a trattarlo in modo schietto, a volte persino sprezzante, ma sempre con spietata sincerità. Sia quando le viene assegnato il compito di fargli da assistente personale durante l’ultima fase del tour della rock band, sia quando Scout si ritroverà a lavorare per Audrey, la madre di Gus, che accetterà di ospitarla in casa sua perché altrimenti quella giovane così sola e un po’ sperduta non saprebbe dove andare.
Ho amato l’evoluzione del loro rapporto, così giusta, così naturale… anche se a volte l’ho trovata un pochino troppo lenta. Un’evoluzione fatta di minuscoli cambiamenti e piccole conquiste, di sguardi rubati e lievissime attenzioni, di un impercettibile linguaggio del corpo che soltanto loro riescono a comprendere e di semplici post-it di carta, attaccati su una porta, che nascondono più emozioni di quanto possano fare le parole o le stesse azioni.
Entrambi hanno bisogno di appoggiarsi l’uno all’altra per ricominciare a vivere e riaprire il proprio cuore ai sentimenti.
Entrambi hanno bisogno di ritrovare la propria luce dopo averla perduta.
Anche il percorso di crescita individuale di ciascuno di loro è stato profondo e toccante.
Lei che impara ad avere fiducia in se stessa e a riconoscere la vera bellezza che nasconde sia fuori, sia dentro di sé, in ogni sua piccola e grande cicatrice.
Lui che impara a convivere col ricordo di Bright Side senza lasciarsi schiacciare dal dolore. Impara a ritrovare la sua ispirazione, la sua serenità, la sua pace.
Devo ammettere tuttavia che c’è un particolare che in questo libro mi ha un pochino irritato ed è il continuo utilizzo dell’epiteto “bella”/”bello” con cui i ragazzi si chiamano sempre tra loro e con i loro amici, epiteto che col passare del tempo è diventato abbastanza fastidioso. Soprattutto nei momenti più intensi e toccanti della storia.
Comunque, a parte questo piccolo dettaglio, il libro mi è piaciuto e molto. Perché come avevo accennato all’inizio, questa storia possiede davvero un’anima.
Piena di sentimenti che ti colgono alla sprovvista e ti disarmano, perché nascono da una storia dolce, profonda, che trabocca di amicizia, di senso della famiglia, di voglia di combattere, di cadere e poi trovare la forza per rialzarsi in piedi a testa alta. Di ricordi dolorosi ma anche di un senso di rinascita e di speranza che ti riempie il cuore di gioia.
E di un amore intenso, che germoglia piano… (molto piano…) su un terreno arido e insidioso, proprio dove meno te l’aspetti, per poi fiorire in tutto il suo splendore.
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