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Recensione Film: “Il signore degli Anelli – Il ritorno del Re”

Review Overview

L’ultima parte della Trilogia dell’Anello. Dove tutto verrà messo in discussione.

Iniziamo con Frodo e Sam che continuano la scalata del Cirith Ungol, seguendo un Gollum intento a portarli da Shelob, il ragno, sperando faccia fuori Frodo per prendersi l’Anello.

Frodo crede alle parole di Gollum e non di Sam, l’emblema della fiducia e della lealtà. Così Frodo viene raggirato.

Intanto, Aragorn, Legolas e Gimli con Theoden e i suoi uomini, vanno in soccorso di Gondor. Penso che tra i due paesi ci fossero delle alleanze, se uno dei due è in pericolo l’altro corre in aiuto.

Pipino è diventato guardia della cittadella che sta sopra Minas Tirith, qui incontra Denethor, figlio di Echtelion, padre di Boromir e Faramir e sovrintendente di Gondor.

Denethor non cederà mai il trono al legittimo Re, penso che sia accecato dal potere e dalla perdita del suo amato figlio Boromir. Personaggio controverso il suo, amava più Boromir che Faramir, colpevole solo di somigliare troppo alla madre defunta, sia di aspetto che di carattere. Quindi un debole.

Mentre sono accampati vicino al Dwimberg, la montagna degli Invasati, Aragorn deve compiere il suo destino. La prima parte viene attuata da Elrond che spinto da sua figlia Arwen, ormai decisa nel suo intento di essere la moglie di Aragorn, gli chiede di riforgiare la spada.

Ora voglio parlarvi della spada.

In tutte le storie esiste un oggetto magico, un’arma con un nome importane. L’arma dell’eroe.

Come Durlindana per Orlando.

La Tizon per El Cid Campeador.

Qui abbiamo Narsil, la spada di Isildur, che andò in frantumi nella guerra contro Sauron. Nasce così Anduril, Fiamma dell’Ovest, la spada del Re con la quale Aragorn, potrà comandare un esercito che nessun uomo ha mai visto. Coloro che hanno tradito Isildur, uomini senza onore: l’esercito dei morti viventi o degli spettri.

Aragorn parte assieme ai suoi amici fidati.

Theoden parte per Gondor con tutti i cavalieri che ha trovato per muovere battaglia contro gli eserciti di Sauron uniti. Tra i cavalieri c’è Eowyn insieme a Merry, combatteranno per i loro amici. Ma Eowyn in segreto ama una persona che non può avere, Aragorn, colui che da speranza a chi non ne ha più.

Frodo, nel frattempo, continua il viaggio dopo essere stato salvato da Sam dal ragno Shelob.

Aragorn avendo l’obbedienza dell’esercito dei morti, raggiunge Gondor con le navi nere.

La pazzia di Denethor si rivela con il mandare al massacro Faramir e un manipolo di uomini. Faramir torna, ma in fin di vita, così Denethor decide di bruciare se stesso e suo figlio in una pira funebre. Gandalf salva Faramir, ancora vivo, e si appresterà a guidare l’offensiva contro gli eserciti del male.

Theoden muove su Gondor, lo scontro decisivo sarà sui campi del Pelennor e mentre sembra tutto perduto, Aragorn e gli altri arrivano sterminando tutti.

Alcune osservazioni sui personaggi che seguiranno il loro Destino.

Aragorn: smette di essere il Ramingo per diventare Re. Non si nasconderà più, prende coraggio e ripristina la stirpe spezzata.

Eowyn: una donna, poco considerate da Tolkien, che sfida il Destino e le convenzioni ermetiche del suo popolo. Il suo Destino sarà ben diverso.

Una profezia dice: “nessun uomo potrà mai sconfiggere il Re Stregone di Angmar”, capo degli Spettri, dei Nazgul ed invincibile. Verrà ucciso da una donna e da un Hobbit, rispettivamente Eowyn e Merry.

Chi muore, chi viene salvato e chi diventa Re.

Inizia l’era degli Uomini.

Aragorn crede che Arwen sia andata via, nella terra degli Elfi dove tutti i ricordi vengono preservati finché non diventano sbiaditi e sfilacciati. Ma Arwen è andata contro il suo Destino, restando nella terra di mezzo, vicino ad Aragorn. Così il loro sogno d’amore può avverarsi e la stirpe avere un futuro.

Il Ritorno del Re è l’apoteosi della trilogia, dove tutto viene risolto, chiarito. Perché anche se il Destino è scritto, può essere cambiato. Niente è sicuro.

Gli Hobbit sono partiti come esseri ingenui e sprovveduti e sono cresciuti. Frodo riesce a buttare l’anello nella lava del Monte Fato. Ma non l’ha fatto da solo, Gollum è l’antitesi di Frodo, ciò che poteva diventare se l’Anello avesse preso il sopravvento su di lui.

Gollum muore con l’Anello.

In cuor suo, Frodo, capisce che l’Anello lo ha intaccato, sporcandogli l’anima e sa che deve andare via, come tutti i componenti della Compagnia dell’Anello.

Ma la storia continua, la storia degli Hobbit e soprattutto di Sam.

Sam, l’emblema della fedeltà e della lealtà, colui che non demorde e non si abbatte per via delle difficoltà. Rimane vicino al suo padrone fino alla fine.

Ok, credo di aver pianto in alcune scene con Sam, lo ammetto.

L’unico, della compagnia dei 9, a non essere contagiato dal potere dell’Anello.

 

Con questo film, finisce la formazione dei personaggi, che cambiano ed evolvono. Crescono.

Ed è ora che gli Uomini vivano.

La vostra Malefica vi da appuntamento alla prossima recensione.

Kisses

Recensione a cura di

Editing a cura di

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