Recensione: Fascino selvaggio di Stacy Reid

Autrice: Stacy Reid
Genere: regency
Editore: Mondadori I Romanzi Passione
Data di pubblicazione: 4 ottobre 2025

Il duca perduto è stato ritrovato. James Winters, duca di Wulverton, dato per disperso da ragazzo nello Yukon dieci anni prima, è sopravvissuto nella selvaggia natura canadese. Ora è tornato e ha tre settimane per diventare un nobile raffinato agli occhi della regina o condannare l’intera famiglia alla rovina. Ed è Jules Southby, promettente psicologo, a dover fare il miracolo. Jules conosce bene il valore delle apparenze e delle maschere perché da sempre ne indossa una: è una donna, in realtà, ed è solo fingendo di essere un ragazzo che ha potuto studiare. Quando incontra il duca, lei non è pronta alla sua bellezza virile né al fatto che lui possa vedere attraverso il suo segreto più oscuro…

Nell’Inghilterra di fine Ottocento, il dottor Jules Southby è chiamato a esaminare un paziente molto particolare: il duca di Wulverton, lord James, creduto morto e ritrovato vivo dopo più di dieci anni trascorsi nella natura selvaggia.
La missione del dottore è quella di capire se il lord sia pronto a riprendere il posto che gli spetta nella società e, soprattutto, a sposarsi e continuare la linea di successione.
Non solo James è poco avvezzo ai fronzoli e alla superficialità della nobiltà a cui malgrado appartiene, ma il dottore non è chi dice di essere… perché in realtà è una dottoressa!
James e Jules sono due anime affini che conoscono bene cos’è la solitudine: lui ha dovuto cavarsela da solo in una terra selvaggia, rafforzando il carattere e la tempra; lei nasconde la sua vera identità in piena vista, e ogni giorno, a causa dei pregiudizi sul genere femminile, deve sopprimere la sua vera natura per continuare a fare il lavoro che ama e aiutare le persone.
Sono entrambi molto soli, seppur circondati da persone, introversi e diffidenti. Troveranno pace e conforto ma, soprattutto, accettazione l’uno nell’altra, con cui non devono nascondersi: lui può non reprimere il suo lato “selvaggio”; lei può essere la donna che è.
Ho trovato credibile l’ambientazione spaziale e temporale, lo stile dell’autrice è semplice ma efficace, con una narrazione ricca di descrizioni e di dialoghi, scene dinamiche e colpi di scena.
L’originalità della trama mi ha convinto a leggere un libro leggero, passionale, dolce, ma anche, a tratti, triste, se pensiamo alle maschere che sia James che Jules sono costretti a indossare.
Insieme danno vita a un sodalizio che scalda il cuore: lui ha per lei cure e attenzioni degne di un gentiluomo e lei lo accetta per l’uomo che quei dieci anni hanno cambiato.
Mi sono piaciuti sia singolarmente, dove affrontano un’evoluzione, sia in coppia e anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati.
Forse a volte mi sono chiesta come mai le persone non capissero che lei fosse una donna anche al di sotto del travestimento, ma è una piccolezza che non ha inficiato sul mio giudizio o sul godermi la lettura.







