Uno studente con la sindrome del criceto e un vampiro pericolosamente bisex e per giunta nel mirino del racket….
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Lo sguardo del vampiro e il lato oscuro della vita di Andrea, quello scabroso, violento, angosciante.
Che accadrebbe se un vampiro irrompesse nella vita di uno studente dell’Università di Bari, uno di quelli depressi, incupiti da un senso di impotenza? Si riderebbe dello sguardo dissacratore con cui Andrea, detto Cespuglio, guarda alla materia “vampiri”. E si continuerebbe a ridere se non fosse che invece lo sguardo del vampiro porta in piena luce il lato oscuro della vita di Andrea, quello scabroso, violento, angosciante.
Seconda edizione di questo romanzo, romantico e struggente, della bravissima Giusy De Nicolo, già pubblicato qualche anno fa con il titolo: Porcaccia, un vampiro!
È difficile per me parlare di questo libro perché, paradossalmente, sono quasi troppo affezionata alla storia per trovare le parole adatte a descrivere le emozioni che ne suscita la lettura.
Amo Andrea, che maschera una dolorosa fragilità dietro al sarcasmo più pungente, e amo ancora di più Ludovico, chiuso nella solitudine dell’immortalità.
Chi accresce la propria conoscenza accresce il dolore, avevo letto. Dunque, se neppure l’immortalità e l’eterna giovinezza assicurano la felicità, non esiste via di scampo perché non è la morte a portare sofferenza, ma la vita.
Amo l’ambientazione tipicamente italiana e l’apertura improvvisa a sconosciuti spazi oltremare, la guerra dello zerbino con i vicini di casa, l’università e i locali per studenti, i misteri che si celano nelle strade buie di una città che si credeva familiare e si scopre essere pericolosa e avvolta nel mistero sovrannaturale.

Omaggio a un grande artista. Fan art cover.
Amo il fatto che Ludovico, spietato vampiro, sia molto più di questo: come ogni buon personaggio, non è la sua caratteristica più ovvia, il suo essere un non morto, a definirlo maggiormente, bensì sono tutte le sfumature acquisite in centinaia di anni di vita, che lo hanno plasmato come un essere bellissimo, forte come il suo morso più cruento, eppure ferito nell’anima al punto da temere, per gran parte del romanzo, che non possa tornare mai più integro.
Sarà Andrea, eroe improbabile, a far breccia nella corazza di Ludovico, a vedere oltre il ringhio minaccioso della belva e scorgere un uomo affamato di tenerezza, di quell’amore che già una volta gli è stato strappato nel più crudele dei modi.
A rendere ancora più coinvolgente il romanzo è lo stile di quest’autrice raffinata, che sa unire un’ironia devastante a esplosioni di pura poesia, per sottolineare i momenti più toccanti della storia, quei passaggi che elevano il testo e lo rendono molto più di quello che possa sembrare leggendo la trama.
Talvolta l’oscurità non spaventa.
Talvolta protegge.
Talvolta la luce non salva.
Talvolta distrugge.
Ci sono bagliori osceni e spietati.
E ci sono creature fatte di tenebra che rifulgono.
L’unica pecca è la brevità di un libro che da anni reclama un seguito, perché non si può arrivare all’ultima pagina senza sentire il bisogno pressante di sapere dove la vita porterà Andrea e Ludovico.
P. S. Se come me agognate un seguito e state soffrendo nell’attesa, nel frattempo vi consiglio di leggere Apocalypse Kebab di J. Tangerine, che altri non è se non la nostra Giusy sotto mentite spoglie.
Recensione di: Editing: