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Recensione: Delitto di Natale a Palermo di Salvo Toscano

Titolo: Delitto di Natale a Palermo

 Autore: Salvo Toscano

Editore: Newton Compton Editori

Target: 18+

Genere: Giallo

Data di pubblicazione: 07 Dicembre 2021

 

 

Palermo. È la vigilia di Natale. Il giornalista Fabrizio Corsaro esce per comprare una cassata da portare a casa della madre. Ma davanti alla Questura si imbatte nella sua vecchia conoscenza, Mimmo Fisichella, il poliziotto catanese ex capo della Omicidi. Scampato al Covid, il poliziotto, di norma misantropo e scontroso, per una volta sembra aver voglia di fare due chiacchiere. E racconta all’amico giornalista la storia del suo primo omicidio risolto: un’indagine che si svolse tutta in una notte, la vigilia di Natale di più di venti anni prima. Quando Calogero Puccio, ambiguo personaggio dal passato oscuro, venne trovato cadavere nel suo letto, in uno stretto vicolo di un rione popolare.
Lì, nelle viscere di quella città degradata e invisibile agli occhi di chi preferisce voltarsi dall’altra parte, il giovane commissario Fisichella darà prova del suo acume da investigatore di razza.

 

Care fenici questo piccolo giallo di cui oggi vi parlo è una chicca niente male. Un libro di veloce e facile lettura che si dimostra godibile in ogni suo aspetto. 

La voce narrante è quella di Fabrizio Corsaro, un giornalista che la sera della Vigilia di Natale, in una Palermo fiaccata dal secondo lock down, si reca a comprare una cassata per poi andare a casa dei suoi con i tempi ristretti del coprifuoco ahimè, ben noti a noi tutte. 

Lo spunto per la storia che segue nasce dall’incontro del giornalista con l’ex capo della omicidi di Palermo, il catanese Fischella, sopravvissuto al Covid. Durante  quattro chiacchiere davanti a un caffè viene fuori  un vecchio caso di omicidio, che poi è il fulcro del romanzo, su cui l’allora giovane Fischella aveva indagato una notte di Natale di tanti anni prima. 

Il fatto si consuma nel cuore di una borgata, dove i personaggi abilmente tratteggiati conducono le loro vite e dove la notte di Natale un anziano viene trovato morto dai figli e dalle nuore dentro la camera da letto, in un abitazione squisitamente abusiva che fa da quadretto a questa triste vicenda. 

L’indagine viene condotta da Fischella che con i suoi modi bruschi e la lingua tagliente mostra tutto il suo genio investigativo oltre che uno spiccato senso di osservazione che lo porteranno a risolvere agevolmente la triste vicenda. 

La forza della narrazione risiede nella fedele ricostruzione del periodo in cui gli avvenimenti si sono svolti e nella geniale caratterizzazione dei personaggi con la loro parlata autentica siciliana e i conflitti a volte tragicomici a causa delle diverse provenienze degli stessi. 

In questo autore ho trovato affascinante il modo in cui riporta e tratteggia la realtà della Palermo di allora, con le sue borgate, i suoi pregiudizi e la sua rassegnazione a una vita in cui la legge e il crimine sono costretti a convivere a braccetto. 

Come già accennato il vero punto di forza di questo racconto è dato dai personaggi, che siano essi borgatari o poliziotti, dei quali viene consegnato un ritratto davvero avvincente e convincente grazie a una parlata in siciliano stretto e una gestualità carica di simbolismi che tante volte vale più di mille parole. 

Salvo Toscano ci restituisce un racconto ben strutturato e un quadro disincantato della società in cui si muove Fischella senza mai appesantirlo di critiche esasperate o velate ma riportando comunque con implacabile realismo gli eventi e il tessuto sociale in cui avvengono. 

Una lettura gradevole e avvincente che strappa qualche sorriso e alcune riflessioni, ma che è sicuramente consigliata agli amanti del genere. 

Un libro che mi sono goduta pienamente immaginando i volti e le movenze di ogni singolo personaggio immersa in quell’atmosfera che solo un buon romanzo riesce a creare. 

 

 

 

 

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