Titolo: Creature
Autore: Andrea Mambretti
Casa Editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Horror
Data di pubblicazione: 10 maggio 2021
Sergio Maletti è un giovane ingegnere, che si divide tra il lavoro, le uscite con l’amica Vittoria e qualche relazione sentimentale di scarsa importanza.
Una sera, in un locale della movida milanese, incontra Mara: donna bellissima e sensuale. Il loro è un amore travolgente, tanto che appena pochi mesi dopo, si sposano con rito civile alla presenza degli amici e dei parenti di Sergio. Mara, che ha confessato al fidanzato di essere rimasta sola al mondo, non invita nessuno. La loro storia assume ben presto i connotati della favola: sono giovani, sono belli, sono felici, hanno un lavoro che li gratifica.
Durante la luna di miele, però, i primi segnali che forse qualcosa non è esattamente come appare. Chi è infatti la splendida creatura che ha conquistato Sergio? E come si interseca l’ossessione di Mara per una vecchia casa, fulcro di misteriose scomparse ed episodi inspiegabili?
Nonostante il tentativo di giustificare gli anomali comportamenti della moglie, l’evidenza assume i contorni dell’incubo, a cui occorre decidere se assoggettarsi o reagire.
La narrazione in soggettiva, il solo e unico punto di vista è quello di Sergio, scompensa in modo intrigante e avvince.
“Finis non est, sed principium gentis” Creature (Tratto dal Libro)
Ed eccomi di nuovo a voi, care Fenici, per recensire questo nuovo romanzo.
Ho agguantato questo libro, spinta da due precise idee: primo, avevo bisogno di un horror fantasy che mi rinfrescasse un po’ e mettesse qualche brivido di paura, secondo, il titolo mi aveva troppo incuriosita per lasciarmelo sfuggire.
Così mi sono avventurata in una full immersion, trasportata dalla voce narrante di Sergio che, in prima persona, parla della sua disavventura (eh, eh!). Giochi di parole a parte, all’inizio il racconto ci presenta alcuni personaggi e, anche se non direttamente, rende perfettamente riconoscibile quale di questi nasconda la Creatura dentro di sé.
Non vi nego che, in questa parte della storia, sono scoppiata a ridere diverse volte e altrettante sogghignavo allorché il nostro autore, che solo un uomo poteva essere, descrive gli scompensi umorali della creatura, ovviamente donna. Devo anche ammettere, tuttavia, di essermici ritrovata appieno. Ci tengo a rassicurarvi che ho una dieta pienamente umana, e che il mio aspetto rimane sempre sul normale, forse banale. Eppure, quei comportamenti della creatura che sclera per un rubinetto, non ancora riparato dal compagno, non li ho trovati poi tanto lontani dalla mia realtà e sono certa che almeno un altro paio di noi la pensi allo stesso modo… spero, o dovrò seriamente interrogarmi sulla mia natura! Tolto questo piccolo tratto in comune, ho continuato a farmi guidare da Sergio nella ricostruzione degli eventi.
La seconda metà del romanzo, dove si disvela l’arcano sul misterioso essere, non mi è dispiaciuta. Non nego, però, che la descrizione del mostro mi abbia richiamato alla mente i Leviatani di Supernatural, anche se non ricordo di quale stagione (dovrò rivederlo!). Sicuramente la trama che viene intessuta, sebbene tradisca qualche eco di altre opere, ha il merito di conservare una certa originalità, specialmente se si considera la scelta della narrazione con pov unico. Nel complesso incute il giusto timore, sia per la dieta a base di succosa carne umana (bleah!), sia per l’enigma che resta in sospeso e mai del tutto svelato. A mio parere, il vero punto debole nello scontro fra il protagonista e la creatura risiede, infatti, nella mancanza di reale discovery del mistero. Vari indizi vengono lasciati in diversi frammenti senza che questi riescano davvero a comporre un quadro finale esaustivo, cosa che mi ha indotto a pensare (e sperare!) a un seguito.
La lettura mi è risultata scorrevole, e non posso certo lamentarmi di una narrazione che non risulta mai pesante o ridondante. È sicuramente supportata da personaggi a mio avviso credibili e ben caratterizzati; tra questi la migliore amica del protagonista, Vittoria, una donna forte e indipendente, insegnante che riesce a essere la chiave di volta in alcuni punti cruciali del romanzo. O anche Elisa, coraggiosa, che non si arrende e non si fa piegare dal tragico momento vissuto dalla famiglia, in seguito al quale, invece di fuggire, è rimasta lì in attesa dell’occasione per vendicare il suo passato. Altro personaggio esemplare è Aldo Torriani, colui che sa e conosce, che rimane in qualche modo ammantato dal mistero e sospeso, impersonando un po’ il ruolo di Virgilio per il nostro Sergio, mettendolo sulla giusta strada. Non si può concludere questa carrellata senza la menzione d’onore di Hope, la cagnolona di Elisa, la cui caratterizzazione mi fa pensare che anche l’autore abbia un pelosetto del cuore.
Ironia a parte, Creature merita un bel pollice all’insù: nella sua fresca originalità, il romanzo si lascia leggere con piacere e stimola anche una certa curiosità per l’ipotetico prossimo volume.