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Recensione: Cowboy cerca marito di Leta Blake & Indra Vaughn

 

 

Titolo: Cowboy cerca marito

Autore : Leta Blake & Indra Vaughn

Editore: Quixote Edizioni

Genere: M/M

Data di pubblicazione: 21 settembre 2021

 

Il ranch di Walker Reed si è fortemente indebitato a seguito di riparazioni costose a causa dei danni provocati da un uragano. Per ottenere i soldi, la sua famiglia progetta di far diventare Walker la star del nuovo reality show per scapoli Queer cerca marito. Quanto potrà essere difficile fingere interesse per una dozzina di uomini bellissimi per qualche settimana, in cambio di abbastanza denaro da risolvere tutti i loro problemi?

Roan Carmichael non ha mai finito il suo dottorato. Ha interrotto gli studi dopo che a sua madre è stato diagnosticato il cancro. Con le spese mediche che si accumulano e un trattamento sperimentale disponibile, ma molto costoso, Roan si candida come pretendente a Queer cerca marito. Anche se odia il fatto di lasciare sua madre tanto a lungo per vincere il denaro per i trattamenti che le servono, ha intenzione di fare tutto ciò che è in suo potere per curarla.

Possono due uomini che accettano di partecipare solo per i soldi, fingere fino a trovare un amore vero e duraturo?

“Dicci perché stai cercando di sposarti adesso.»

      Walker sbatté le palpebre. «Io, uhm, beh, è impegnativo gestire un ranch da solo, e io…»

      «Aspetta,» intervenne Andy, di nuovo. Walker soppresse un sospiro irritato. «Già, avremmo bisogno di altre cose da te, Walker, tesoro. Non puoi semplicemente…»

      «Ci penso io, Andy,» disse Molly, sollevando la mano per fermare qualunque cosa stesse per dire. «Nessuno vuole sentire che stai pianificando di sposarti con uno che possa aiutarti a mandare avanti il tuo ranch,» disse, quando gli fu di nuovo vicino. «Un matrimonio per ottenere manovalanza gratis è fuori moda dal Medioevo, o così dovrebbe essere. Questo è uno show sul romanticismo. Dicci quanto ti senti solo, Walker.»

      «Ma io non mi sento solo.” 

 

Una bella commedia M/M in cui un cowboy che ha bisogno di fondi per il suo ranch partecipa a un reality show “alla ricerca di marito”. Anche gli altri concorrenti si presentano al gioco televisivo ognuno con le proprie motivazioni che non hanno niente di romanico (ragioni economiche, fama…). Lo spirito è quello di prenderla come una situazione divertente, ciò che i protagonisti non mettono in conto è la possibilità di innamorarsi davvero.

 

Aveva deciso sin dall’inizio che, se si fosse sentito attratto sul serio da qualcuno, lo avrebbe mandato subito a casa perché non poteva permettersi di venire distratto. Ma quello stronzo di Antoine doveva essere il primo ad andarsene. Doveva sceglierne due, però, da mandare via ogni settimana. Roan avrebbe dovuto essere uno di loro. Ma sapeva che non lo sarebbe stato. Non aveva ancora finito con lui.

 

Inaspettatamente tra Walker e Roan scatta la scintilla al primo sguardo, e a quel punto tutte le finzioni e le manipolazioni previste nel canovaccio televisivo iniziano a farsi strette, che sia il modo pacchiano e sdolcinato di organizzare appuntamenti, la necessità di flirtare in modo spudorato, di baciare una o più persone per stuzzicare gelosia negli sfidanti o semplicemente il fatto di scambiarsi confidenze o gesti intimi sotto l’occhio e l’orecchio del Grande Fratello. 

 

Walker e Roan cercano di sfuggire in ogni modo a microfoni e telecamere per ottenere un po’ di privacy, ma abbandonare il reality è fuori discussione: entrambi hanno bisogno di soldi, Roan per pagare le cure alla madre malata, Walker per risollevare le sorti del ranch.

 

«Sì, va bene, okay. Roan è carino da morire.» «E…?» «E più coraggioso di quanto credessi.» Walker si protese verso la ringhiera del portico e ingoiò altro tè prima di asciugarsi il sudore dalla fronte. «Bel culo, anche.» Poi fece una smorfia immaginando Tessa che lo vedeva dire quelle cose in TV. «Personalità dolce.» «Un tantino lezioso,» offrì John. A Walker sfuggì un ghigno. «Già. Decisamente un tantino lezioso.» John fece una risatina. «Immagino ti piaccia, eh?» Walker scrollò le spalle. «Credo di sì.» Si passò una mano tra i capelli. «Mi fa sentire virile. Non come se fosse in comparazione o altro. È ovvio che sia uomo in tutto.» 

 

Potrebbe sembrare che un colpo di fulmine tra due partecipanti sia un risultato insperato e di successo per un reality “alla ricerca di marito”, eppure ci scontriamo in modo brutale con le regole del gioco di una produzione televisiva: non conta ciò che è reale, l’importante è che attragga il pubblico, quanto i protagonisti soffrano per ottenere quello che desiderano davvero. C’è bisogno di momenti drammatici, accattivanti, scioccanti, esageratamente romantici o conflittuali. 

La produzione mette lo zampino in ogni modo per rendere interessante la storia tra Walker e Roan, per uscire dalla banalità e mantenere mistero e suspense puntata dopo puntata. Fa riflettere accorgersi del modo in cui i gusti voyeuristici degli spettatori di reality vengono nutriti e manipolati da un buon sceneggiatore.

 

«Non tornerà, Walker.» «Me ne rendo conto.» Merda se faceva male dirlo ad alta voce, ma la verità era che non aveva ragione di credere che Roan non sarebbe mai tornato da lui. Era entrato nello show per i soldi, e anche se qualcosa di reale era iniziato tra di loro, era stato come un amore da serra, cresciuto in condizioni forzate e ucciso dall’esposizione al mondo esterno.

 

Affascinante la contrapposizione continua tra finto e reale: il romanticismo stucchevole e glitterato imposto dai registi a confronto con una seduzione naturale e intima che nasce tra i due uomini in modo velato, timido e caotico. Rendersi conto di questo, dell’artefazione con cui i narratori esperti di storytelling (sceneggiatori, scrittori, pubblicitari…) riescono a coinvolgerci emotivamente fino a convincerci che una storia ben narrata possa essere vera diventa a un certo punto quasi paradossale, imbarazzante, tanto che a un tratto il nostro stesso leggere delle loro vicende personali parrà un atto invadente, voyeuristico: per quanto assurdo, ci sembrerà irrispettoso della privacy dei due amanti, tanto impegnati a ritagliarsi un angolo tutto per sé.

 

«Ti piace? Questo Roan?» «Sì, ma farmi piacere qualcuno non faceva parte del piano. Volevo solo prendere i soldi e uscirne illeso.» «L’amore va raramente secondo i piani, Walker. Io starei al gioco. Se è lui quello che vuoi, devi provarci, per te stesso.» Abbassò le sopracciglia bianche e cespugliose, ma Walker riuscì a vedere il luccichio scherzoso nei suoi occhi. «Ti ho cresciuto perché tu avessi paura, ragazzo?» «No, signore.» «Ti ho cresciuto perché facessi la cosa giusta?» «Penso che quella sia stata Tess,» disse lui, sogghignando. Suo padre sollevò il petto e gli ringhiò contro ma Walker rise e basta. «Sì, lo avete fatto entrambi.» «Fidati dei tuoi sentimenti, Walker. Lo saprai se è quello giusto.» 

 

Questo contrasto tra realtà e finzione naturalmente rende molto difficile l’inizio della storia tra Walker e Roan, che non può avvenire in modo spontaneo e naturale, messa alla prova dalle interferenze del regista e inframmezzata da riprese in cui entrambi devono fingere secondo un copione. Nonostante l’attrazione e l’interesse reciproco a conoscersi meglio, infatti, la mancanza di opportunità, tempo e spazi rischia di minare la sicurezza sulle reali intenzioni dell’altro, che plausibilmente potrebbe mentire, recitando una parte e prendendo in giro a beneficio delle visualizzazioni. 

Ma è bello vedere come cercano di essere onesti uno con l’altro, di rimanere se stessi nonostante le manipolazioni. 

 

Marlon poteva aver ragione. Poteva aver bisogno di un uomo nella sua vita, e forse aveva trovato una persona della quale voleva sapere di più. Ma non c’era niente di normale nel circo mediatico in cui si trovavano in quel momento. In qualche modo, stava andando avanti a fingere, sperando di arrivare alla fine e chiedendosi se avrebbe avuto modo di conoscere davvero Roan. Sapeva di essere patetico. Ma sperava di avere un’occasione con lui. Lo sperava davvero. 

 

Molto buone le caratterizzazioni: Walker è tanto genuino e pragmatico quanto Roan lezioso e un po’ nerd, con le sue sfaccettature graffianti da piccola tigre. 

Walker è un cowboy, lavora nei campi in un ambiente dalle visioni ristrette, con poche esperienze precedenti; non ha conoscenza di bondage e simili, ma ha delle perversioni, dei kink che lo attraggono istintivamente. Ho trovato qui un ulteriore livello di contrapposizione tra reale e artefatto, nella naturalezza del suo proporre a Roan alcune fantasie ad alto tasso erotico, a differenza dai comportamenti talvolta stereotipati dei maschi alfa di alcuni libri.

 

«Mi sento a disagio,» disse. «Penso che sarà così per sempre. Immagino sia parte del… fascino. Lasciarmi andare in quel modo anche quando non lo voglio pienamente. Ma non me ne vergogno.» Walker lo attirò vicino e lo abbracciò. Sapeva di buono. Di sesso e fatica e di quel profumo ricco e profondo che era tutto Walker. «Bene.» «E tu?» chiese Roan. «Come ti senti?» Walker sorrise, l’angolo sinistro della bocca si sollevò un po’ più in alto del destro. «Non voglio spaventarti,» disse piano. «Cosa? Non lo farai. Che c’è?» Roan iniziò a sollevarsi ma Walker lo tirò di nuovo giù, nel suo abbraccio. Il respiro caldo del cowboy gli solleticò l’orecchio. «Mi sento come se volessi impacchettarti e portarti a casa e non lasciarti mai andare.»

 

È un romanzo in cui troviamo una gran dose di romanticismo. Il sesso non è moltissimo ma le scene valgono la pena, sono molto curate, particolari e accattivanti. Tutt’altro che melense o forzatamente erotiche, sono affascinanti e rendono bene l’idea della loro connessione, mostrando il modo di dialogare, scambiarsi esperienze, conoscersi per la prima volta, approcciarsi mettendo in campo tutti i cinque sensi.

Una potenza erotica esplosiva ma anche un tripudio di emozioni che arrivano al massimo della passione e della sensualità attraversando la sensibilità e la tenerezza, la cura e l’attenzione ad ascoltare le reazioni dell’altro al proprio tocco. Proveremo sulla nostra pelle com’è il brivido della prima volta con il corpo di un’altra persona, scoprire cosa gli piace e come.

 

«Non voglio fargli male.» «Non lo farai.» Gli diede una spintarella con la spalla. «Ma siamo troppo pesanti.» «Può sembrare piccolo, ma è molto robusto. Su.» «Non ho detto che sembra piccolo…» Walker si raddrizzò. Erano quasi naso a naso e Roan si zittì. «Perché stai resistendo quando sappiamo entrambi che vuoi venire?» mormorò e tracciò con i polpastrelli la mascella di Roan, ruvida per la barba del giorno. «Sarebbe molto più facile se ti arrendessi e basta.» «Mi arrendo,» disse Roan. «A volte.» Le sue ciglia fitte sbatterono verso il basso, visto che si stava guardando i piedi. Erano lunghe e sventolavano sugli zigomi, creando ombre. «Wow,» mormorò Walker e resistette con fatica a non fare un basso fischio di ammirazione. «Cosa?» Roan sollevò lo sguardo con un sorriso di falsa modestia. «Sei una tentazione irresistibile»

 

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