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Recensione: Come (non) innamorarsi del nemico di Brigitte Knightley

Titolo: Come (non) innamorarsi del nemico

Autrice: Brigitte Knightley

Genere: Fantasy

Editore: Giunti

Data di pubblicazione: 17 Settembre 2025

Età di lettura consigliata: +18

“Assolutamente unico, esilarante, appassionante oltre i miei sogni più sfrenati”. Ali Hazelwood

Osric Mordaunt, membro scelto del temuto Ordine dei Fyren, è stato colpito da una rara malattia degenerativa che rischia di fargli perdere il suo potere, la sua utilità come sicario, e quindi la vita. L’unica possibilità di salvezza è trovare una guaritrice di eccezionale talento; peccato che la persona perfetta per questa impresa appartenga alla fazione invisa, l’Ordine degli Haelan.

Aurienne Fairhrim, portamento altero e capelli scuri stretti in un impeccabile chignon, è impegnata a combattere un’epidemia di vaiolo che sta decimando gli orfanelli di tutti i Tīendom. Inutile dire che non ha alcuna intenzione di lasciarsi corrompere da un banale assassino benvestito e convinto – a sproposito – del suo irresistibile fascino. Ma la ricerca di fondi per lanciare un programma di vaccinazione è così disperata che, alla fine, sarà la sua responsabile a decidere per lei: guarirlo in cambio di una cospicua donazione (rigorosamente anonima). È così che i due, al riparo da sguardi indiscreti, dovranno, loro malgrado, diventare alleati.

Tra antiche fiabe, la sottile influenza dei cicli lunari, e minacciose incursioni che fanno trasparire disegni più oscuri dietro il morbo che dilaga, la tensione tra Osric e Aurienne si farà sempre più intensa e fatale. Dovranno stare attenti a non uccidersi l’un l’altra… o peggio, a non innamorarsi.

Ciao Fenici, oggi vi porto una recensione un po’ diversa dal solitoperché parliamo di un libro che aspettavo con curiosità ma che, ahimè, si è rivelato una lettura più faticosa che appassionante.

Parto col dire che l’idea di base non era male: un sicario malato (Osric) e una guaritrice altezzosa (Aurienne) costretti a collaborare, insomma, le premesse per un enemies to lovers c’erano tutte. Peccato che “nemici” non lo siano mai stati davvero, e “lovers” ancora meno, visto che la chimica tra i due è pari a quella tra me e la bolletta della luce.

Il worldbuilding? Praticamente inesistente. Più che un fantasy, sembra di essere catapultati a metà di una serie senza che nessuno ti abbia mai spiegato le regole del gioco(Posso ipotizzare che il motivo sia che il romanzo nasce da una fanfiction rivisitata, ma io mi baso su questo racconto !).

C’è il glossario alla fine, certo, ma leggere un libro non dovrebbe sembrare un esame di latino. Ogni tre pagine mi ritrovavo a pensare: “Ma che diamine significa sta parola?”.

E poi, l’umorismo. Oddio, chiamarlo “umorismo” è generoso. Battute sul sedere, sulle palle, oggetti a forma di pene… vi giuro che a un certo punto mi sono sentita dentro la testa di un tredicenne alle medie. “Il latte che ti fa venire la cacca molle” non è esattamente la comicità che cerco in un fantasy dark, ma magari sono io che ho gusti difficili.

Il ritmo è lentissimo, tanto che per metà libro sembra non succedere nulla e quando finalmente qualcosa accade… meh. Tutto allungato, tutto trascinato e con una prosa così artificiosa e infarcita di francesismi buttati lì a caso da sembrare quasi snob.

E arriviamo alla parte che mi ha davvero fatto dire “ok, basta” una scena in cui lui, mentre lei dorme, decide di farsi “compagnia” guardandola respirare. Ora, capisco che il personaggio morally grey debba essere dark e problematico, ma qui siamo scivolati nell’inquietante pesante. Come faccio a tifare per una storia d’amore che parte da premesse del genere?

In più, i personaggi non hanno spessore. Osric è cupo, punto. Aurienne è rigida, punto. Nessuna evoluzione vera, solo frasi altisonanti e decisioni che non hanno logica.

Il romanzo è scritto a pov alternati, ma paradossalmente questa volta non aiuta  e dire che adoro i pov alternati, anche entrando nei pensieri di entrambi i protagonisti, la scintilla non scatta mai. E, per chiarire, non aspettatevi neanche un briciolo di spicy, tra loro non c’è nulla, zero assoluto.

Onestamente,a un certo punto mi aspettavo davvero che spuntasse fuori qualcuno con la telecamera di Scherzi a Parte per dirmi che era tutto uno scherzo e che il libro vero era da un’altra parte.

In definitiva, questo romanzo per me è stato una delusione. L’idea poteva funzionare, ma tra battute imbarazzanti, worldbuilding assente e zero chimica tra i protagonisti, è stata una lettura più irritante che coinvolgente.

Non è cattiveria eh, semplicemente non è il libro che speravo di leggere. Aggiungo anche che  non è autoconclusivo, quindi alla fatica della lettura si somma il dover aspettare un seguito che, personalmente, non sono sicura di volere.

Hot 🔥| Nulla

Sentimento ❤️| Poco slow burn

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