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Recensione “Come finiscono le favole” di Lisa Kleypas (serie Friday Harbour #1)

Care Fenici, oggi Danny ci parla di Come finiscono le favole di Lisa Kleypas

Mark Nolan sa benissimo come godersi la sua vita da scapolo; quello che non sa è come comportarsi con la nipotina Holly, sei anni, rimasta orfana dopo la morte della mamma, che gliel’ha affidata nel testamento. Per il trauma Holly ha smesso di parlare e Mark, già impacciato con i bambini, non sa proprio come comunicare con lei. Sua sorella gli ha scritto: “Amala. Il resto verrà da sé”. Come se fosse facile… Forse, un giocattolo può ridare il sorriso a Holly. Così Mark entra nel negozio di Maggie Conroy, che ha da poco perduto il marito, e qualcosa di magico accade…

Questo romanzo merita 4 stelle secche, due solo perché è Lisa Kleypas che scrive. Quanti di voi hanno amato le audaci zitelle? O la serie Travis? Lisa è una garanzia, e in questa serie lo è ancora di più. Questo primo romanzo, a mio parere, non è bello come i seguiti ma è grazie a questo che tutto il resto prende vita. La storia è ambientata sull’Isola di Friday Harbor, dove vive una simpatica comunità in cui tutti conoscono gli affaracci di tutti, come ad esempio l’infanzia tremenda dei fratelli Nolan. Mark, Sam, Alex e Victoria sono cresciuti con genitori alcolizzati che hanno lasciato il segno nella loro prole. Victoria è l’unica ad essersene andata dall’isola, ma in seguito alla sua prematura morte lascia la figlia di sei anni, Holly, in custodia al fratello maggiore e quindi zio della bambina, Mark. Mark non ha la minima idea di come fare il padre, neanche di come fare lo zio in effetti, ma la lettera testamentaria della sorella non gli lascia altra scelta.

Non hai altra scelta. Holly non conosce per niente Sam o Alex. Lo scrivo sperando che tu non debba mai leggerlo… prenditi cura di mia figlia, Mark. Aiutala. Ha bisogno di te. So quanto debba sembrare opprimente questa responsabilità. Mi dispiace. So che non l’hai chiesto tu. Ma puoi farcela. Capirai tutto. Comincia volendole bene. Il resto verrà da sé.

Comincia volendole bene…

Volere bene a Holly risulta davvero la parte più facile, infatti è una bambina dolce, solare, meravigliosa, anche se all’inizio non parla. Ma le cose cominciano a prendere la piega giusta quando Holly e lo zio Mark entrano nel nuovo negozio di giocattoli di Maggie, rimasta vedova da poco. Maggie è l’unica che riesce ad aggirare le spesse barriere della bambina.

“Sai che cos’è?” chiese Maggie con voce gentile. Holly scosse la testa senza guardarla. “La maggior parte della gente pensa sia una casa delle bambole, ma non lo è. È una casetta delle fate.”

A quel punto Holly si girò. Maggie provò un inaspettato impeto di tenerezza mentre si studiavano. Vide la fragile solennità di una bambina che non credeva più nella permanenza di nulla. E tuttavia sentiva che Holly abitava ancora in un angolo nascosto della propria infanzia, pronta a farsi tentare da qualcosa che sapesse di magia.

Holly non è l’unica a fare colpo su Maggie, difatti la descrizione di Mark lascia ben sperare.

Lei arretrò di un passo quando si trovò di fronte a quell’abbondante metro e ottanta di pura virilità. Mark Nolan non era bello nel senso preciso del termine, ma i tratti volitivi e l’aspetto piacevolmente tenebroso facevano della bellezza un particolare irrilevante. Una piccola cicatrice a mezzaluna sulla parte alta della guancia, lievemente argentata nel riflesso del sole, gli conferiva una gradevole aria da duro. E gli occhi… una rara sfumatura di turchese, come l’oceano sui dépliant dei viaggi tropicali.

Le cose cominciano seriamente a scaldarsi quando Sam, il fratello di Mark, che li sta ospitando a casa sua, trova la letterina di Holly a Babbo Natale.

Caro Babbo Natale,

Voglio solo una cosa quest’anno: una mamma.

Per favore non dimenticarti che adesso abito a Friday Harbor. Grazie, con affetto,

Holly

Vi ho incuriosito? Le premesse per una storia dolce e romantica ci sono tutte, Lisa riesce a infilarci quel pizzico di magia che rende irresistibile tutta la vicenda. Basta spoiler, non mi resta che augurarvi buona lettura.

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