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Recensione: “Clover” di Francesca Bufera

 

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Tre uomini sono nel destino di Christian Airman: Will, un poliziotto dagli occhi di ghiaccio, Tyler, un chitarrista rock dalla sorprendente tenerezza, e Harry, un giovane che vive di espedienti e della sua pessima reputazione. Per un ragazzo timido, inesperto e appena trasferito da un’altra città, la situazione è inquietante ma a suo modo promettente, se non fosse per il segreto che Christian non può confessare: un potere che da sempre gli scorre nel sangue. Nessuno può davvero capire il suo “problema”, nessuno può aiutarlo, ed è una vita che fugge. Ma a Cardenal, California, sembra che i suoi guai siano destinati solo ad aumentare: la città è infestata da spiriti predatori e lui è tra i pochi che sa come vadano affrontati. Mentre la rete di amicizia, ostilità e passione che lo lega a Will, Tyler e Harry si fa sempre più intricata, e il locale che frequentano, il Clover, diventa il centro di una guerra fra mondi, Christian dovrà scegliere da che parte stare. In più di un senso. Gli spiriti vivono attorno a noi e dentro di noi. Scegliere e scegliersi sono le battaglie più importanti che possiamo ingaggiare.

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Io non so da che punto iniziare. Ammetto di avere un attimo di ansia da prestazione, è la mia prima recensione di un romanzo M/M ed è un po’ come una prova. Quando si legge un libro per passare il tempo, può succedere che certi dettagli sfuggano o non vengano capiti alla perfezione. Quando, invece, lo si legge per poterne poi “parlare” approfonditamente, è un altro paio di maniche. E la mia paura è quella di non riuscire a trasmettere completamente le emozioni che ho provato… soprattutto perché di storie d’amore tra un uomo e una donna ne ho lette tantissime, ma tra due uomini, be’… no. E vi giuro che mai, mai avrei pensato di emozionarmi così tanto per il primo bacio. Ok, forse risulterò un po’ psicopatica, ma spero comunque che leggerete il mio personalissimo delirio.
Detto ciò, parto.
Siamo a Cardenal, in California. Il nostro protagonista, Christian, diciottenne non proprio in linea con la sua età, lavora in una tavola calda come cameriere. La sua vita non è mai stata tranquilla, non ha mai avuto un’adolescenza degna di essere così chiamata, perché Christian ha un dono. O una maledizione, dipende dai punti di vista. Un quarto dei suoi geni non è umano, ma appartiene alla razza dei Raspidi. Abbandonato da suo padre, l’unico familiare che gli è rimasto è il nonno, Anemos, un personaggio con una posizione importante nell’Oltremondo.

“Non appena il dolore, la tragedia, il male si manifestavano attorno a lui in qualche modo, non c’era verso di fermare le sue visioni.”

Ma Christian non ne vuole sapere, lui vorrebbe solamente vivere la sua vita come un normalissimo ragazzo di 18 anni. Christian porta sulle sue spalle questo pesantissimo segreto e ad affrontare le sue paure c’è stato sempre soltanto lui: lui cadeva, lui si rialzava; lui piangeva, lui si asciugava le lacrime; lui aveva una visione, lui la risolveva a rischio della propria vita.
Tutto questo finché un bel giorno, o meglio una sera, Cooper, il suo strepitoso amico nonché diavolo tentatore, lo trascina al Clover, il locale gay per eccellenza. “Grazie Cooper”, aggiungo io. Cooper con la sua simpatia ed esuberanza riesce sempre a strapparci un sorriso ed è determinato a far diventare Christian un uomo a tutti gli effetti…

“Cos’è, una specie di kit per lo sverginamento consapevole?” domandò Christian, chiedendosi se per caso stesse sognando.
“Esattamente! Stai diventando sempre più intelligente” commentò giulivo l’amico. “Ci ho messo anche un piccolo regalo da parte mia, per i tempi di magra.” In effetti, in mezzo al bottino del sexy shop c’era anche un DVD. Quando lesse il titolo, Christian arrossì con l’impulso improvviso di strozzare Cooper. “Hot Cops?”

 Ed è qui che Christian incontra Tyler.
Oh, Tyler”, non li vedete, ma ho gli occhi a cuoricino.
Chitarrista superfigo dei Gunfire Wings, Tyler è di qualche anno più grande. Avete presente quelle persone che trasmettono serenità solo guardandole negli occhi? Ecco, lui è una di quelle e, ben presto, Christian entrerà a far parte dei suoi pensieri.

 
“Tyler era calore, agio, quiete che accarezza. Corpo puro che costudisce, allevia l’anima, solleva dal peso terreno.!

Al Clover però ci sono diversi gruppi, e quello di cui vi parlerò è capeggiato da Harry: il classico spaccone, super stronzo, che fa di tutto per metterti in difficoltà. Gigolò e amante del sesso in tutte le salse, per lui prendere di mira Christian è semplice come bere un bicchier d’acqua. Ma… c’è un ma: tutto non è sempre come sembra e Harry nasconde un passato oscuro, triste e quando viene messo di fronte alle debolezze e alle paure di Christian, qualcosa nella sua durissima corazza si spezza, facendo riaffiorare quelle sensazioni che teneva ben salde e nascoste nel profondo della sua anima.

“Non era tipo da far scandire la propria vita dalle esigenze degli altri, ma solo per quella sera voleva tenersi quella sensazione addosso. Mantenere il calore del corpo di Christian. Lui non era luce abbagliante, ma neanche buio. Un mistero, ed era questo ada attrarlo. Un mondo nuovo che fino a poco tempo prima Harry Spades non pensava esistesse. La luce era altrove, e da sempre l’aveva giudicato; Harry non ne era mai stato all’altezza, fin da quando era bambino. Gli andava bene. Almeno, sapeva come difendersi dagli assalti della vita.”

Le visioni di Christian lo portano, molto spesso, a essere sulla scena di un crimine sventato, di una donna salvata, di un incidente stradale. E dove ci sono i guai c’è la polizia, e dove c’è la polizia di Cardenal c’è Will, l’uomo in divisa che è il sogno erotico di parecchie donne, ma anche del nostro protagonista. Christian ne rimane immediatamente folgorato, ma a differenza di quanto facciano Tyler e Harry, Will lo mette parecchio in soggezione: molto più grande d’età e fisicamente prestante ha quel modo di fare da “uomo che non deve chiedere mai” che tanto piace. Insomma, l’uomo di ghiaccio, razionale, sempre perfetto e con le soluzioni a portata di mano.
Will è uno di quei personaggi di cui è impossibile non innamorarsi. L’autrice con lui è stata fenomenale. È un continuo salto da un’emozione all’altra, per farci rendere conto quasi realmente di quello con cui lui lotta. Paura, vergogna, senso di responsabilità. Vorrebbe rendere felice Christian, ma allo stesso tempo teme di non riuscire a farlo, vorrebbe capire cosa prova nei suoi confronti, ma è restio ad ammetterlo persino nei confronti di se stesso.

“Il suo mondo rappresentato da un soldo di cacio imbranato e con uno stile di vita discutibile. Un mondo che in ogni momento sembrava sfuggirgli dalle mani, e che Will non si sentiva ancora del tutto in diritto di reclamare per sé.”

Clover è un libro molto particolare, a mio parere, e vi spiego subito il perché: ci sono diversi tipi d’amore, ci sono tanti personaggi, tutti diversissimi tra loro, ma che amerete alla stessa maniera, chi per un pregio, chi per un altro. Tutto è perfettamente intrecciato con la storia di fondo che è stata la prima cosa ad avermi attratto della trama: gli spiriti. Ecco, mettete questa parola in una lista della spesa e leggerò pure quella.
Gli spiriti di questo romanzo vengono chiamati Raspidi e traggono potere dai rapporti che hanno con gli esseri umani: più sono forti a livello sessuale, più ricevono energia. Ciò comporta che essi siano in grado di attirare e legare a sé tutte le persone di cui necessitano, vincolandole a provare gli stessi sentimenti e riescono a trovarle ovunque esse siano. Questo comporta grandissimi pericoli per chi sta loro accanto e, dato che Christian ha ereditato una parte del sangue di questa razza, la sua vita e quella dei suoi amici non sarà per nulla semplice.

“Mi dispiace di interrompere la tua serata di svago, Airman. Ma è il capodanno degli spiriti, ed è tempo per te di decidere da che parte stare.”

Ma Clover non è una trama fine a se stessa. Durante tutto il romanzo l’autrice ci mette, qui e là, la devastazione di quello che significa avere diciotto anni ed essere omosessuale. Lo ritroviamo in Christian, timido e schivo e che non trova il coraggio di svelarlo al padre, con le sue frasi lasciate a metà, che ti fanno dire: “Dai, cavolo, dillo! È tuo padre e ti ama immensamente, capirà.” Ma poi ti fa riflettere con Harry, il quale subisce un attacco frontale da un gruppo di ragazzi che lo deridono e lo pestano. E, mentre lo fanno, lui subisce ma non si piega, non dà loro la soddisfazione di sentirlo pregare.
Le pagine scivolano veloci sotto le dita, talmente tanto da finire troppo presto e tu rimani così, tra un fiume di lacrime e il sorriso sulle labbra che si alternano, a seconda di quale passaggio del libro scegli di ricordare.

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Recensione a cura di: Daenerys

Editing a cura di: Aléthéia

 

 

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