Clarice è la nuova serie sequel del Silenzio degli innocenti. Leggiamo insieme cosa ne pensa Dory e per iniziare eccovi il trailer qui!

Progetto grafico a cura di Francesca Poggi
Clarice racconta la vita dell’agente dell’FBI Clarice Starling, l’anno dopo la cattura dell’efferato serial killer Buffalo Bill, grazie all’aiuto del folle e cannibale psichiatra Hannibal Lecter.
I fatti sono ambientati nel 1993: la scena si apre con Clarice che è alle prese con una seduta psichiatrica che servirà a dimostrare se è ancora in sé per rimanere in servizio.
Si nota fin da subito che Clarice è molto sconvolta per aver catturato Buffalo Bill, colpevole di aver trucidato e scuoiato ben sei vittime. L’ultima è stata salvata proprio da lei e si viene a scoprire che è la figlia del suo capo nell’FBI (tra l’altro, l’attrice che la interpreta io l’ho già vista, in un ruolo pressoché uguale, in Criminal Minds…).
La seduta viene interrotta poiché Clarice è stata scelta per risolvere un caso importante: un nuovo serial killer che, però, ai suoi occhi sembra molto diverso da Buffalo Bill; le ferite sono particolari, sembra quasi che l’assassino voglia dimostrare una foga e un movente passionale che però, non è reale, essendo invece un individuo molto freddo e calcolatore.
Nella nuova squadra guidata dall’agente Krendler, a cui non sta molto simpatica Clarice, la nostra protagonista conosce l’agente Esquivel che sembra darle fiducia e la aiuta a risolvere il caso.
Alla fine si viene a scoprire, dopo ben 4 vittime, che l’omicida le ha uccise perché erano informatrici di una sperimentazione sull’emicrania. In realtà, l’intreccio non è molto chiaro, ma credo che nella prossima puntata si scoverà il bandolo della matassa.
Devo dire che, da appassionata di serial killer e casi di cronaca nera, la puntata mi è piaciuta tantissimo: il ritmo è serrato e mi ha preso e catapultato nella storia. Clarice, poi, è un personaggio molto complesso e interessante, stravolta dal passato, emotiva ma anche molto forte e decisa.
Non ho ancora percepito un’introspezione degli altri personaggi secondari, come il collega Esquivel che la accompagna sempre e la aiuta a risolvere i casi, però, secondo me, verrà da sé nei prossimi episodi.
Forse, lasciare il caso, seppur dopo la cattura dell’assassino, così aperto è stato un po’ un rischio anche perché non so quanto avrà seguito nelle prossime puntate: l’intreccio per trovare il killer è stato un po’ veloce e si è capito davvero poco, l’unica cosa che rimane chiara è che tutte le vittime avevano un figlio o dei parenti con disabilità ma questo fil rouge, poi, viene interrotto dalla scoperta della sperimentazione sull’emicrania.
Mah, probabilmente, per la durata limitata dell’episodio (circa 45 minuti), hanno dovuto fare un sunto un po’ troppo rapido delle vicende, spero sinceramente che nella prossima puntata spieghino meglio il tutto.
Nel complesso, però, non vedo l’ora esca il nuovo episodio perché mi è piaciuta molto l’ambientazione e non mi sono annoiata neanche per un attimo.
Stay tuned per le prossime puntate, sperando che il fantasma di Buffalo Bill sparisca dalla mente sconvolta di Clarice e che i nuovi serial killer da catturare abbiano storie più interessanti!