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Recensione: “Cinquanta Sfumature di Nero” di E. L. James

Trama

Profondamente turbata dagli oscuri segreti del giovane e inquieto imprenditore Christian Grey, Ana Steele ha messo fine alla loro relazione e ha deciso di iniziare un nuovo lavoro in una casa editrice. Ma l’irresistibile attrazione per Grey domina ancora ogni suo pensiero, e quando lui le propone di rivedersi lei non riesce a dire di no. Christian è disposto, pur di non perderla, a ridefinire i termini del loro accordo e a svelarle qualcosa in più di sé. Quando finalmente tutto sembra andare per il meglio, i fantasmi del passato si materializzano prepotentemente e Ana deve fare i conti con due donne che hanno avuto un ruolo importante nella vita di Christian. Di nuovo, il loro rapporto è minacciato e a questo punto Ana si trova di fronte alla decisione più importante della sua vita. Una decisione che può prendere solo lei… Questo è il secondo volume della trilogia Cinquanta sfumature, il cui successo senza precedenti, come un ciclone inarrestabile, è iniziato grazie al passaparola delle donne che ne hanno fatto nel mondo un vero e proprio cult.

Recensione

Christian e Ana 3Come ha già detto Lady Shanna nella sua recensione di “Grigio” in vista dell’uscita del film, prevista per San Valentino 2015, vogliamo darvi la nostra opinione su questa trilogia, amata, odiata, imitata in ogni suo aspetto, e che rimane, comunque vogliate vederla, una delle più eccezionali operazioni letterarie e di marketing.
Personalmente, ho tutti i volumi pubblicati della trilogia, incuriosita dal continuo parlarne: sono stata la perfetta vittima del marketing.  Eppure, non mi sono assolutamente pentita. Certo, a guardare di fino, il lavoro di editing non è stato perfetto, alcuni passaggi sono obiettivamente scontati, una delle parti drammatiche e strappalacrime di “nero” è, per certi aspetti, ridicola nella sua illogicità, eppure, quando la rileggo, continuo a commuovermi.

“Oh, ti prego, Signore, ridammelo, ti prego, fa’ che stia bene. Andrò in chiesa… farò qualsiasi cosa.” Oh, se lo riavessi, coglierei l’attimo. La sua voce mi riecheggia nella testa ancora una volta: “Carpe diem, Ana”. Fisso il fuoco ancora più intensamente, le fiamme lambiscono l’aria e si incurvano l’una sull ’altra, ardendo brillanti. Poi Grace emette un grido strozzato e tutti si muovono al rallentatore.
«Christian!»

Quello che ha decretato il successo della trilogia, a mio parere, è stato proprio il suo non avvicinarsi neanche lontanamente alla perfezione. La James ha più volte ribadito che neanche l’idea iniziale della trilogia è originale: in fondo deriva da una ff di Twilight. La parte erotica, venduta come un romanzo BDSM, beh, in confronto ai veri erotici, è all’acqua di rose… e adesso, visto che ho anticipato più o meno tutte le obiezioni dei detrattori, veniamo al perché a me è piaciuta, l’ho letta e riletta. Certo, all’interno della trilogia stessa i libri non sono di pari livello, ma 50 sfumature di Nero ha le carte in regola per essere definito un bel libro.
Libro centrale della trilogia, Nero prende il via dal triste finale di grigio, legato a tutte le incomprensioni che caratterizzano questa coppia.  Ana  ha un nuovo lavoro, è sola in quella enorme casa, visto che la sua grande amica Kate è in vacanza, e trascina la sua vita in gesti ripetuti.

E così si sviluppa uno schema: svegliarsi, lavorare, piangere, dormire. Beh, cercare di dormire. Non posso sfuggirgli neanche nei sogni. Ardenti occhi grigi, il suo sguardo smarrito, i suoi capelli ramati, tutto mi perseguita. E la musica… così tanta musica. Non sopporto di ascoltare alcun tipo di musica.

La passione e l’attrazione sessuale che  caratterizza “Grigio” qui cresce in maniera esponenziale, legata però anche alla crescita dei personaggi.

Interrompe il bacio ansimando. I suoi occhi, accesi di desiderio, infiammano il sangue già ardente che pulsa nel mio corpo. La mia bocca è debole mentre cerco di introdurre aria preziosa nei polmoni. «Tu. Sei. Mia», ringhia, enfatizzando ogni parola. Si stacca da me e si piega, le mani sulle ginocchia, come se avesse corso la maratona. «Per l’amor di Dio, Ana.» Mi abbandono contro il muro, ansimando e cercando di controllare la reazione tumultuosa del mio corpo, di riguadagnare l’equilibrio.

Il cambiamento che avviene è rilevante e determinante per la loro relazione.  L’apertura che Christian concede ad Ana, la possibilità che le dà di conoscerlo e, in fondo, di manipolarlo, sollazzerebbe l’ego di ogni lettrice o, meglio, di ogni donna che potrebbe e vorrebbe essere al suo posto.

«Non ti allontanare tanto dalla riga, per favore», mormora secco.
«Okay», replico piano, cercando di assorbire l’enormità di ciò che mi ha appena chiesto di fare: toccarlo ai margini delle sue zone off-limits. Mi verso un po’ di bagnoschiuma sul palmo, sfrego una mano contro l’altra per creare la schiuma e poi le appoggio entrambe sulle sue spalle e con movimenti leggeri lavo via la riga di rossetto. Lui si irrigidisce e chiude gli occhi, il volto impassibile, ma ha il fiato corto e so che stavolta non è desiderio ma paura. Con mani tremanti, seguo la linea che gli scende sul petto, insaponando e frizionando dolcemente, e lui deglutisce, la mascella che si tende e i denti che si serrano. Mi si stringono il cuore e la gola. “Oh, no, sto per piangere.” Mi fermo per versarmi altro bagnoschiuma nella mano e lo sento rilassarsi. Non posso guardarlo. Non posso sopportare la sua sofferenza. È troppo. Deglutisco. «Sei pronto?», mormoro, e la tensione è palpabile nella mia voce. «Sì», sussurra, con la voce roca, venata di paura.

ChristianChi più chi meno, siamo tutte affette dalla sindrome della crocerossina, adoriamo esercitare quelle lievi pressioni psicologiche per piegare il nostro compagno e, visto che Ana è l’esemplificazione della normalità, è facilissimo poterla sostituire nei pensieri.

Si ferma e prende fiato. «Io ti amo, Anastasia. Farò qualsiasi cosa in mio potere per proteggerti. Non posso immaginare la mia vita senza di te».
Lo fisso a bocca aperta, scioccata. Tre semplici parole. Il mio mondo si ferma, si inclina, poi riprende a girare su un nuovo asse. E io assaporo il momento, guardando Christian nei suoi occhi grigi, bellissimi e sinceri.
«Ti amo anch’io». Mi protendo in avanti e lo bacio, e il bacio diventa appassionato.

Questa è una delle idee vincenti del libro: per quanto lui sia meravigliosamente affascinante, è imperfetto e  ha bisogno, un bisogno vitale, di una ragazza così normale da passare quasi inosservata, che poi sotto lo sguardo da cerbiatto impaurito nasconda un’anima da leonessa è un altro discorso.

«Non capisco perché mi trovi attraente», mormoro. «Tu sei, be’, tu sei tu… e io…» Mi stringo nelle spalle e lo guardo. «È solo che non lo capisco. Tu sei bellissimo, sensuale, di successo, buono, gentile e amorevole… tutte queste cose. E io no. E non posso fare quello che a te piace fare. Non posso darti quello di cui hai bisogno. Come potresti essere felice con me? Come potrei mai riuscire a tenerti legato a me?» La mia voce è un sussurro, mentre esprimo le mie più cupe paure. «Non ho mai capito cosa vedi in me. E osservarti con lei ha portato tutto a galla». 

Anastasia 2Ana, in questo libro, tira fuori le unghie, lotta per CG, continuando, però, a fargli credere di essere lui al comando; forza le situazioni senza superare i limiti, riuscendo a tirarlo fuori dal baratro.

«Lui ha dei bisogni… Bisogni che tu non puoi neanche iniziare a soddisfare» gongola.
«Cosa ne sai tu dei suoi bisogni?» sbotto io. L’indignazione brucia dentro di me, mentre l’adrenalina mi invade il corpo. Come osa questa stronza venire a fare la predica a me? «Non sei che una pervertita, molestatrice di bambini e, se fosse per me, ti butterei all’inferno e me ne andrei via ridendo. Ora, togliti di mezzo. Oppure devo pensarci io?»
«Stai commettendo un grosso errore, signorina». Fa ondeggiare il suo lungo e ossuto indice perfettamente curato davanti a me. «Come osi giudicare il nostro stile di vita? Non sai niente e non hai idea di quello in cui ti stai cacciando. E se pensi che lui possa essere felice con una piccola e scialba arrampicatrice sociale come te…»
“Adesso basta!” Le getto in faccia quello che rimane del mio Martini, inzuppandola tutta. «Non osare venirmi a dire che non so in cosa mi sto cacciando!», le grido. «Quando imparerai? Fatti i dannatissimi affari tuoi!»

E la storia volge verso il finale più romantico che chiunque possa desiderare.  Una storia che si completerà con “rosso”.

«Volevi cuori e fiori», mormora.
Sbatto le palpebre, ancora incredula di fronte a ciò che sto vedendo.
«Hai il mio cuore». Poi indica la stanza con un gesto.
«E qui ci sono i fiori», mormoro, completando la frase.

Fiamme Sensualità super hot

Recensione a cura di:

Madau

Editing a cura di:

Babila

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Veronica.Lady Shanna

Admin Founder Romanticamente Fantasy Sito. Mi piace leggere e grazie a quest'amore ho conosciuto tante splendide persone. Adoro quasi tutti i generi di libri... e anche per quelli che non sono i miei preferiti di solito tendo a non giudicarli prima di averli letti questo per avere una mia opinione personale e non lasciarmi influenzare da quanto sento in giro come commenti e recensioni. Infatti, tendo a prendere quest'ultimi come linee guida non come verità assolute...

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